In una società multietnica, in cui l’integrazione e ancora più l’interazione tra religioni, razze e culture diverse è diventata la priorità per una civile convivenza, è necessario continuare a portare il messaggio per il rispetto e la conoscenza dei Diritti Umani in tutte le realtà esistenti.

Allarmati per la continua escalation di atti ben lontani dalla moralità, specialmente da parte di ragazzi sempre più giovani, i volontari di Uniti per i Diritti Umani, con iniziative a Cagliari e Olbia, garantiranno la possibilità di venire a conoscenza dei 30 articoli che costituiscono il documento più sottovalutato dai legislatori ma che rappresenta il più importante sforzo che la comunità internazionale abbia compiuto per unificare tutti sotto il nome di “umano”.

Come annunciato nei giorni scorsi, la serata di lunedì 27 gennaio, alla Chiesa di Scientology della Sardegna, ha avuto come programma la commemorazione delle vittime dell’Olocausto, di qualsiasi Olocausto, con l’attenzione a ciò che lo ha causato. Come annunciato, il dibattito doveva muovere i suoi passi dal riconoscimento dei veri architetti di queste brutalità e del mezzo che hanno usato per realizzarlo: la psichiatria.

Mentre i “grandi” del pianeta si riuniscono per decidere della vita stessa di intere popolazioni e della spartizione di intere aree geografiche e politiche come Libia, Iran, Irak, Palestina, Libano, per citare solo le aree più calde che tengono banco in questi giorni, le fazioni in lotta continuano a lanciarsi missili “intelligenti”, accusandosi reciprocamente sulle responsabilità di chi ha fatto il primo passo e ostentando come trofei il numero delle vittime subite dal “nemico”, istigando le popolazioni all’odio e alla vendetta, generando così altra violenza e destabilizzando la già precaria situazione mondiale.

Sono oltre 70 i Paesi del nostro martoriato pianeta in cui le armi sono ancora l’unico modo per cercare di “risolvere” i conflitti. Oltre 800 milizie ed eserciti si fronteggiano accanitamente per far valere le proprie ragioni, scaricando migliaia di bombe “intelligenti” sulle popolazioni inermi. Eserciti stranieri invadono stati sovrani in nome della “pace” e contro il terrorismo.

Non passa giorno, nel mondo, in cui migliaia di vite vengano stroncate dalla droga; non passa giorno in cui decine di migliaia di persone siano vittime di violenza; non passa giorno in cui centinaia di migliaia di persone soffrono le conseguenze della guerra; non passa giorno in cui centinaia di migliaia di donne sono rese schiave e costrette a prostituirsi da sfruttatori senza umanità; non passa giorno in cui migliaia di persone vengano assassinate; non passa giorno in cui milioni di bambini nel mondo soffrono la fame e la carestia a causa di politiche il cui scopo è unicamente quello di “far girare l’economia”, “mettere a posto i conti” e altri argomenti simili che mettono all’ultimo posto l’interesse della popolazione; non passa giorno in cui l’ambiente non subisca attacchi che stanno minando la stessa sopravvivenza. E si potrebbe continuare ad oltranza viste le violazioni che ovunque si fanno nel campo delle violazioni nel campo dei Diritti Umani in tutte le nazioni del mondo.

In momento storico in cui va di moda la protesta, i volontari di Uniti per i Diritti Umani insieme al gruppo Interazione e la Consulta Giovani di Oristano, ha voluto riportare l’attenzione sul più efficace documento che attualmente la società abbia a disposizione per stabilire un vero e proprio ordine sociale avente come concetti centrali Pace, Tolleranza e Parità di Trattamento.