SESTU – “E’ una storia iniziata ormai 13 anni fa, che non sembra risolversi”. Così la capogruppo del Partito democratico – presidente dell’assemblea regionale dei dem – Michela Mura sul Rio Su Pardu. Nessuno sconto alla maggioranza che governa il municipio di via Scipione. “Lo studio di modello bidimensionale della zona inondabile previsto dal piano urbanistico comunale nelle aree del rio Su Pardu – è stato sottolineato nel corso di un’assemblea che si è tenuta nel quartier generale di via Roma, dalla leader dei democratici e dall’esperto Igino Mura – avente lo scopo di fotografare, regolamentare e individuare le opere di mitigazione del rischio idrogeologico necessarie per la sicurezza degli abitanti e dei proprietari dei fondi localizzati nel territorio interessato, che per anni hanno pagato le imposte come zona edificabile (nonostante di fatto non lo sia), è ritornato alla casella di partenza come nel Gioco dell’Oca, e ora si attende la nomina del Commissario per l’approvazione della seconda versione dello studio”. Ritardi e lungaggini. “Anche perché il percorso comincia dal 2019 – ha aggiunto il segretario Fabio Pisu – Questi continui rinvii hanno causato nell’ordine il mancato accoglimento della pratica, la necessità di riassegnare l’incarico al professionista per un secondo studio, il dispendio di ulteriori risorse e una ancora più lunga attesa per tutti i cittadini di vedere finalmente risolto il problema idrogeologico”. Il tema è giunto anche all’attenzione del Consiglio comunale: “Peccato che la maggioranza non si sia accorta – attacca Mura – della mancanza dei numeri per l’approvazione in aula (in ballo la questione delle incompatibilità ndr), e solo a maggio sia stata mandata la richiesta alla Regione per la nomina di un Commissario che lo possa approvare al posto del Consiglio”. Un flop, quindi: “Non ci sono dubbi – concludono i dem – che l’azione politica dell’amministrazione comunale, su un punto veramente fondamentale per Sestu e per la sicurezza dei suoi abitanti, sia stata caratterizzata da leggerezza, superficialità, approssimazione, negligenza e inettitudine”. (L. P.)
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