Uras, assenza medico di base e guardia medica: grave emergenza per sedi vacanti dei medici di base in Provincia di Oristano
Pregiatissimi, mi corre l’obbligo intervenire e segnalare alle SSLL il grave disagio per il quale oramai più di una decina di migliaia di cittadini della Provincia di Oristano si trovano a non avere alcuna assistenza sanitaria per la mancanza dei medici di base.Da ultimo le gravissime situazioni registratesi a Uras e a Cabras, Ula Tirso e Busachi, solamente per citarne alcuni, ma che a breve potrebbe investire anche le comunità di Terralba, Arborea, Marrubiu e Arcidano per l’emergenza medici, considerato che a breve il territorio del terralbese avrà 8 medici di base che andranno in pensione.
Ancora più grave risulta attualmente la situazione di Uras, dove mancano sia il servizio di
medicina generale ma anche la guardia medica, e la comunità locale giustamente manifesta il grosso disagio e una forte rabbia soprattutto in un momento in cui, oltre alle ordinarie patologie, la situazione è aggravata dalle forti limitazioni dovute alla emergenza sanitaria. Occorre trovare immediatamente una soluzione per scongiurare che il livello di tensione possa salire ulteriormente considerata la ventilata ipotesi di bloccare la Statale 131 per protesta a causa di queste problematiche. Di sicuro è auspicabile che nell’immediato i medici di famiglia del territorio limitrofo ad Uras diano un adeguato e valido supporto alla comunità di Uras per superare questo momento di estrema difficoltà, sostituendosi con spirito di solidarietà e temporaneamente al medico di famiglia andato in pensione.
È del tutto evidente che la strada che si sta battendo, per dare una immediata risposta in
questo momento, di far rilasciare alle persone prive di medico le ricette direttamente dai medici della “Guardia Medica” o da quelli di “medicina generale” (medici di famiglia) non può che essere temporanea, data l’inadeguatezza della soluzione nel medio termine. Come appare essere del tutto inadeguato dover richiamare in servizio i medici in pensione, come bando pubblico in corso. Al tempo stesso deve essere necessariamente trovata una soluzione strutturale e duratura, considerato che il problema della mancata pubblicazione dei bandi ereditata dal passato, ha comportato “il recupero dei pesanti ritardi sulla pubblicazione delle graduatorie dei medici in cui non erano state assegnate le sedi carenti dal 2014 al 2017″. Il recupero di tale ritardo e la pubblicazione dei nuovi bandi per l’assegnazione delle sedi vacanti dal 2018 al 2020 ha attenuato leggermente il problema, ma il ritardo accumulato comporta continuamente enormi disagi per le famiglie. Occorre completare le assegnazioni definitive delle graduatorie 2019 e 2020 oltre che procedere immediatamente con il bando 2021. La grave carenza di medici è dettata inoltre da una politica di reclutamento che con l’accesso al numero chiuso all’Università di Medicina sta comportando grossi problemi nel ricambio generazionale e sempre più spesso, se da una lato viene negato ai nostri giovani di studiare medicina dato il limite stabilito dalla legge Statale nell’accesso all’Università, dall’altro costringe i più motivati di andare all’estero come ad esempio in Spagna o in Bulgaria e prendere la laurea all’estero e poi rientrare in Italia per esercitare la professione. Abbiamo inoltre una situazione dettata dalla carenza di medici e che qualcuno intende risolvere addirittura importando medici dell’estero, cosa che tra l’altro in parte sta già accadendo. Soluzione inaccettabile. Sarebbe auspicabile proporre mediante un intervento autorevole delle SSLL sul tavolo della Conferenza Stato Regioni per sollevare la problematica della grave carenza dei medici di base e l’esigenza di ampliare l’attuale limite nell’accesso all’Università di Medicina o addirittura avviare un percorso legislativo finalizzato ad eliminare il numero chiuso e consentire la conclusione
del percorso universitario solamente ai meritevoli, a garanzia della qualità del percorso di studi nell’accesso alla professione medica.