In questi giorni di sofferenza e di paura, chiusi in casa nell’ansia di ricevere cattive notizie da persone care e amici lontani, sento spesso ripetere frasi di consolazione: “finirà tutto bene”, “teniamo duro ancora per qualche settimana, poi tutto tornerà come prima”
[…] Molti oggi invocano il ritorno alla situazione precedente la pandemia.
Siamo sicuri di voler tornare al mondo che oggi così caldamente rimpiangiamo? […]
Riflessione di Guido Tonelli
Marco Lodoli (insegnante, scrittore e giornalista ndr) in un memorabile articolo di molto tempo fa così scriveva: “Abbiamo accettato che le televisioni venissero invase da gente che imbarcava applausi senza essere capace di fare nulla; abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo chiacchierone. Sono nati da questo ambiente i Boris Johnson, i Donald Trump, i Mark Rutte (primo ministro olandese che sogna l’Italia in mutande ndr). Perché meravigliarci di vivere, come dice Re Lear (tragedia scespiriana), un’epoca tremenda nella quale gli idioti governano un popolo di ciechi?
Abbiamo cresciuto una larga parte dei nostri ragazzi nell’illusione che il benessere fosse un diritto universale e che comunque ci dovesse essere qualcuno, famiglia o Stato, a garantirlo. Abbiamo sparso a piene mani l’idea che la vita fosse un film di Walt Disney o un luna park. Che toccava sempre ad altri precipitare nel baratro, non a noi, esseri onnipotenti resi quasi immortali dagli ultimi ritrovati della tecnica. Salvo scoprire che quel mondo, dorato in superficie e nel quale tutto sembrava possibile, nascondeva ingiustizie immani, produceva in tutti i Paesi la devastazione della sanità pubblica e lasciava senza protezione e senza un futuro le fasce più deboli della popolazione.
Riflessione di Guido Tonelli
Perché adesso si possono stanziare migliaia di miliardi a sostegno di famiglie e imprese mentre fino a pochi mesi fa questo era considerato una bestemmia?
Perché ora tutti applaudono medici e scienziati mentre il taglio delle spese sanitarie e degli investimenti in ricerca era un mantra (convinzione ossessivamente ripetuta ndr) recitato da tutti i governi del mondo?
[…] la vita è dura e piena di rischi e gli uomini devono affrontare a viso aperto le difficoltà dell’esistenza senza tirarsi mai indietro.
I nostri padri e i nostri nonni hanno vissuto epoche nelle quali la tragedia incombeva sulle loro esistenze in ogni momento. E questo li ha resi resilienti (tenaci, solidi, forti) ndr) e determinati, consapevoli che nella vita tutto costa sforzo e fatica. Che i risultati raggiunti non vanno considerati mai garantiti per sempre e che bisogna lottare per migliorare la condizione di tutti.
Questa consapevolezza ci permetterà di affrontare con uno slancio nuovo il disastro da cui si dovrà ripartire. E forse da qui si potrà costruire un futuro su basi diverse da quelle fragili del mondo che abbiamo ormai alle nostre spalle. (Guido Tonelli)