In questo modo sei mesi di lavoro nella Commissione salute sono andati sostanzialmente persi. Come se non bastasse, i 4 colleghi hanno anche deliberato di formulare apposita istanza al Presidente del Consiglio regionale per la mia tempestiva rimozione e sostituzione, sempre con il collega Ciusa, dalla Giunta per il Regolamento.
Dopo mesi di soprusi, ghettizzazione e violenze subiti dai colleghi del gruppo regionale M5S, la consigliera regionale pentastellata della Sardegna Carla Cuccu rompe il silenzio.
Un simile modo d’agire, irrispettoso dell’impegno altrui, lesivo della dignità e dell’onore, pare essere la rappresentazione plastica della dinamica della creazione, ad uso mediatico, del nemico interno, da isolare ed epurare, anche se colpevole di nulla o forse colpevole di aver lavorato più degli altri; come dimostra la statistica della produzione degli atti di sindacato ispettivo e proposte di legge presentate. Esorto Vito Crimi e il Collegio dei Probiviri a intervenire per far cessare una condotta che non solo è vessatoriamente persecutoria nei miei confronti, ma che rischia – per motivi che non hanno nulla di politico – di minare l’azione del MoVimento nelle istituzioni e nel territorio sardi, in quanto i cittadini e gli elettori rischiano di rimanere smarriti di fronte a una condotta che ha già comportato la perdita di una validissima componente del Gruppo, Elena Fancello, e che denota un’incomprensibile e ingiustificata animosità poco consona ai valori del M5S.
Conclude Cuccu, così come Di Maio:
I peggiori nemici sono quelli che lavorano al nostro interno non per il gruppo e nemmeno per i sardi, ma solo per la loro visibilità.