Operazione Eufrate: i dettagli
L’invasione militare di una fascia di centinaia di km di lunghezza a est del fiume Eufrate, per neutralizzare le Forze Democratiche Siriane (FDS) e deportarvi due milioni di rifugiati, ha avuto due premesse politiche: lo scaricamento dei curdi da parte di Trump, che si prepara alle elezioni; il recente meeting fra Putin, Erdogan e Rohani, che ha escluso le FDS dal “comitato costituzionale” siriano.
Le potenze imperialiste, che hanno fatto a pezzi la Siria negli ultimi anni, ora si ergono a protettrici della sua “integrità territoriale e politica”, ma in realtà ne consegnano alla Turchia una porzione, ignorando completamente la sua sovranità.
L’UE esprime la sua “preoccupazione” dopo che per anni non ha mosso un dito, finanziando generosamente il regime turco (alleato nella NATO) e criminalizzando la lotta del popolo curdo e dei suoi sostenitori.
Le conseguenze
L’operazione è un colpo duro alla lotta per i diritti nazionali dei curdi; allo stesso tempo crea le condizioni per far resuscitare l’ISIS.
La decisione di invadere la Siria del nord-est avrà riflessi pesanti sui lavoratori di Turchia, che lottano nelle condizioni di un regime ultrareazionario demolitore delle loro fondamentali libertà, come quella di sciopero e di stampa per i giornali operai. La guerra, al pari della crisi economica, sarà scaricata sulle loro spalle!
Erdogan, che è in difficoltà politica, cercherà di silenziare l’opposizione proletaria e popolare alla guerra e al fascismo. Ha già annunciato di voler riarrestare i dirigenti di HDP, di colpire tutte le forze di opposizione e di realizzare un’ulteriore stretta repressiva, per assicurare il fronte interno dell’Operazione Eufrate.
Le mosse
Intanto l’esercito e l’aviazione hanno iniziato a martellare le postazioni dello Ypg, le unità di protezione popolare curde.
Le forze curde sono pronte alla battaglia e hanno annunciato che si difenderanno combattendo strenuamente. Anche se il rapporto di forze è impari, non sarà una battaglia breve né facile. L’espansionismo militare turco allontana ogni soluzione politica della questione curda e crea un grave pericolo per il futuro della regione. L’invasione rimescolerà le carte delle alleanze e dei conflitti, essendo legata alla lotta fra l’imperialismo USA e l’imperialismo russo per il dominio nel Medio Oriente.
[foto id=”288389″]La lezione appresa dal popolo curdo – e con esso da tutti i popoli oppressi – è dura, ma servirà per il futuro. L’autodeterminazione non si conquista ponendosi sotto le bandiere di questo o quell’imperialismo, con le combinazioni e gli intrighi diplomatici, ma sul terreno della lotta e dell’unità del proletariato e dei popoli oppressi contro l’imperialismo, sul terreno della rivoluzione proletaria!
Ritiro delle truppe turche e di tutte le potenze imperialiste dalla Siria! Pace e libertà ai popoli, morte all’imperialismo e al fascismo!
Piattaforma Comunista, per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia