Vincitrice di 5 premi Golden Globe, 2 premi BAFTA e 1 premio SAG Awards, Succession è, molto probabilmente, una delle serie più belle degli ultimi anni.
Attraverso un capolavoro di scrittura la serie, ideata da Jesse Armstrong e composta da quattro stagioni, racconta le vicende della famiglia Roy (famiglia ispirata ai Murdoch).
I personaggi e le dinamiche
Logan Roy (Brian Cox)
Logan Roy, padre dispotico e CEO della Waystar Royco, azienda che si occupa di intrattenimento e media, è il personaggio centrale della serie; i suoi figli, Kendall, Roman e Shiv, concorrono per la “successione”, ma il loro rapporto con il padre è tutt’altro che semplice.
Logan è spietato, tutto si gioca sul piano degli affari e c’è poco spazio per l’emotività e la sincerità. Una brutalità che gli ha consentito di mandare avanti un’enorme azienda, azienda in grado anche di influenzare la politica dell’intero paese, e che ha, però, distrutto emotivamente la vita dei propri figli.
Kendall (Jeremy Strong)
Kendall è il fratello più grande ed il personaggio più tormentato della famiglia: alla continua ricerca, come gli altri fratelli, dell’approvazione del padre, convinto di essere il degno erede dell’impero aziendale (“the number one boy”) è, in realtà, il più fragile di tutti. L’abuso di sostanze maschera questa estrema fragilità: cerca di combattere il padre in tutti i modi ma, alla fine, si troverà ad assumere i suoi stessi atteggiamenti; e lo esternerà soprattutto nel rapporto con l’ex moglie Rava (Natalie Gold), l’unica che ha capito davvero Kendall e le sue debolezze.
Shiv (Sarah Snook)
Shiv, unica sorella, sempre esclusa dalle posizioni cruciali dell’azienda, riesce spesso ad essere spietata come il padre, soprattutto nei confronti del marito Tom. Il suo essere donna non la esclude dalle bassezze immorali della famiglia; anche lei, come tutti gli altri, è assetata di potere e fa di tutto per ottenerlo. È l’unica fra i tre fratelli a non avere esperienza aziendale ma politica: convinta liberale, a differenza dei fratelli, si scontra però con le sue stesse convinzioni quando, ad esempio, insabbia le informazioni sullo scandalo delle crociere. Un personaggio che, fino alla fine, si rivela estremamente contradditorio e difficilmente decifrabile.
Roman (Kieran Culkin)
Roman ha sempre interpretato la parte del “pagliaccio”, a tratti spietato (per prendere l’esempio del padre che poco gli si addice), per creare un’idea di affidabilità agli occhi degli altri fratelli e dei membri dell’azienda. Il suo feroce sarcasmo e le costanti battute a sfondo sessuale nascondono, in realtà, una profonda sofferenza: il padre Logan ha riservato per lui insulti e violenze (fisiche) che hanno alimentato un costante senso di inadeguatezza e tristezza. Solo con la morte di Logan tutta questa facciata cade inesorabilmente per far posto al più totale abbandono.
Connor (Alan Ruck)
Connor, fratello grande avuto da un’altra madre, è l’unico ad essere riuscito a tirarsi fuori dalle vicende dell’azienda; la sua superficialità e, forse, il dolore provocato da Logan, che ha chiuso la madre in manicomio, gli hanno permesso di allontanarsi emotivamente da tutte le vicende familiari più degli altri.
Tom (Matthew Macfadyen) e Greg (Nicholas Braun)
Altri due personaggi importanti ruotano intorno alla famiglia Roy: Tom, marito di Shiv, ammette tutta la sua ammirazione per il denaro e fa letteralmente tutto pur di mantenere il suo gruzzolo e piacere a Logan; Greg da ingenuo cugino maltrattato subisce, invece, una incredibile evoluzione, riuscendo a farsi furbo in ogni circostanza e a guadagnarci sempre qualcosa.
Potere e drammi familiari
Drammi familiari e aziendali si intrecciano dando vita ad una tensione costante e crescente.
Sono davvero pochi i momenti in cui i fratelli sono nella loro vera dimensione familiare; per tutto il resto del tempo è una vera e propria lotta alla conquista del potere.
Un potere pericoloso, in grado di incidere sulle sorti di un intero paese e in grado anche di distruggerlo. L’intreccio tra media e politica espone chiaramente tutti i pericoli per la società, una società molto lontana dagli occhi della famiglia Roy.
Una perfetta rappresentazione della distruzione al quale porta il capitalismo, accuratamente impersonato dallo spietato Logan; capitalismo sfrenato che si accompagna ad un irrefrenabile decadimento emotivo dei personaggi.
L’assenza emotiva totale del padre, ma anche della madre, infatti, devasta la vita dei tre fratelli: soprattutto Kendall, fortemente convinto di poter prendere il posto del padre, sa in realtà che non potrà mai eguagliarlo. Logan aveva spiegato a Kendall il perché: “You’re not a killer. You have to be a killer”.
I tre fratelli cercano costantemente e disperatamente la loro individualità ma nel loro ingombrante passato persiste l’ombra invadente di un padre autoritario come Logan.
Tutti sono vittime, tutti perdono. Nessuno dei fratelli, a parte forse Connor, riesce a ricostruire i pezzi della devastazione lasciata da Logan.
La colonna sonora
La meravigliosa colonna sonora, prodotta dal compositore statunitense Nicholas Britell, fa da sfondo all’intera serie.
Una musica con una forte ispirazione classica, composta principalmente al pianoforte, con un motivo musicale costante che si ripete, si trasforma e si adatta alle circostanze della storia, esprimendo perfettamente l’ansia, il potere e il dolore delle scene.
Queste caratteristiche, unite alla bellezza delle sinfonie, rendono questa colonna sonora semplicemente iconica ed indimenticabile.
Potete trovare tutte le musiche della serie qui:
Elena Elisa Campanella