Giulio De Collibus ( Pres. Archeoclub d’Italia sede di Pescara): “In Italia il borgo di Moscufo, sull’Appennino Abruzzese con la Chiesa di S.Maria del Lago, palazzi gentilizi tra Montagna e Riviera Adriatica”.
E a Maggio con Archeoclub D’Italia “Chiese Aperte” – la grande possibilità di entrare anche in luoghi spesso chiusi.
“In Italia ed esattamente in Abruzzo, sull’Appennino, c’è la Chiesa di S. Maria del Lago che sorge fuori dal borgo di Moscufo a ridosso del cimitero. Il toponimo richiama un bosco sacro (lucus) che fa derivare la sua origine a un luogo di culto pagano pre romano. La Chiesa è di fondazione altomedievale ma ebbe il suo massimo splendore nel XI secolo quando venne corredata di uno splendido apparato scultoreo riscontrabile nel portale, nelle monofore absidali, nelle cornici marcapiano e all’interno nei capitelli delle colonne.
All’interno spicca il maestoso ambone decorato in stucco colorato che fu realizzato dal Maestro Nicodemo da Guardiagrele nel 1159, come ricorda la data impressa sul manufatto lungo la balaustra della scalinata di accesso. Vi sono rappresentate scene bibliche e simboliche della magnanimità di Dio”. Lo ha affermato Giulio De Collibus, Presidente di Archeoclub D’Italia, sede di Pescara.
E saranno davvero tante le chiese visitabili, alcune magari spesso chiuse, in occasione del grande evento “Chiese Aperte” di Maggio ad opera di Archeoclub D’Italia. Visitando le chiese potranno essere ammirati e conosciuti anche i borghi.
Ecco ad esempio Moscufo, borgo dell’Appennino Abruzzese.
“Moscufo è tra la catena appenninica e la riviera adriatica, sorge su una collina attraversata dal fiume Tavo e arricchita da rigogliosi uliveti. Dunque un’area ricca di frantoi chiamata “il triangolo d’oro dell’olio” in comunione con i comuni di Pianella e Loreto Aprutino.
Con ogni probabilità il nome deriverebbe dal termine “Moskoulf”, capo longobardo Signore del castello eretto su Colle di Luca, o da “Boscosus”, trasformato poi in “Moscusus”, ad indicare una collina tutta ricoperta di boschi. Ben 8 sono le sue frazioni: Bivio Casone, Casale, Moscufo Scalo, Pischiarano, Selvaiella, Senarica, Valle Pelillo, Villa Sibi.
Un meraviglioso borgo, un antico pagus romano originariamente centrato intorno all’Abbazia di Santa Maria del Lago, più a sud rispetto all’abitato.
L’attuale conformazione a borgo fortificato risalirebbe, invece, all’epoca carolingia come testimoniato dalle porte principali soprannominate ancora oggi porta cieca e porta furia, oltre a via del Castello.
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Cristoforo, eretta proprio di fronte al palazzo comunale. L’attuale costruzione risale al XVII secolo ma, la facciata monumentale, tutta in laterizio, rivela chiaramente il carattere barocco dell’edificio, originariamente costruito nel 1607. Sono ben due grandi tele come quella di “San Vincenzo De Paoli” e la “Madonna Addolorata”. La volta a botte ospita altre pitture in caratteristici riquadri.
C’è poi Palazzo Orsini, l’antica dimora nobiliare dell’omonima famiglia. Da Palazzo Orsini e dalla stessa chiesa parrocchiale è possibile ammirare un panorama davvero unico. Inoltre lungo le stradine del borgo si incontrano diversi palazzi storici, appartenenti ad antiche famiglie nobiliari locali come ad esempio Palazzo De Ferri, palazzo gentilizio di origine settecentesche.
Dunque arte, storia ma anche gastronomia e tradizioni. Infatti Moscufo è un piccolo borgo abruzzese a vocazione agricola, con il suo ottimo olio extravergine di oliva, con la sagra dedicata proprio all’olio, senza dimenticare i prodotti lattiero caseari. A Luglio c’è la trebbiatura che ricorda uno dei momenti più importanti della vita contadina. Invece a Natale, in questo piccolo borgo dal panorama mozzafiato, c’è il Raduno dei Zampognari”.