“Il malcontento dei cittadini sardi per lo smantellamento della sanità pubblica verrà portato in piazza il prossimo 24 settembre, data in cui cittadini, associazioni e comitati sfileranno a Cagliari per chiedere un repentino cambio di rotta. Dopo oltre un anno dall’approvazione della Riforma Sanitaria, cavallo di battaglia della campagna elettorale del centrodestra, non solo la stessa non è mai stata avviata, ma soprattutto, oggi scopriamo che per farla partire la Giunta ha necessità di costituire un nuovo ente: la “Gestione regionale sanitaria liquidatoria”, dotato di personalità giuridica presieduto da un Commissario scelto dalla Giunta e composto da 20 operatori. In sintesi: nuove poltrone che si sommano alle decine già create. Se soltanto per far partire questa Riforma è necessario creare un nuovo ente. Cosa dovremmo aspettarci in seguito?”
Questo l’attacco del capogruppo del M5s Michele Ciusa che bacchetta la Regione dopo aver esaminato l’articolo 28 della Legge Omnibus, sulla carta volta a ristorare le popolazioni colpite da incendi e pandemia : “ma di fatto un calderone di norme distanti dalle emergenze della Sardegna”.
“In questo momento così drammatico per la Sanità sarda – osserva Michele Ciusa (M5s) – non possiamo ignorare la volontà della maggioranza di istituire un nuovo organismo dal costo di due milioni di euro che, tra l’altro, non ha ancora nemmeno copertura finanziaria. Quindi, non solo la Riforma sanitaria, cavalcata in campagna elettorale, non è mai partita, ma adesso scopriamo che necessita di correttivi e aggiustamenti di varia natura molto onerosi: anziché generare migliori servizi si generano sempre nuove poltrone”.
“Inoltre, sempre all’interno della legge Omnibus, l’art. 5 comma 9 in cui si citano i fondi che verranno stanziati per la sanità sul territorio, non ci dà alcuna garanzia in merito ad un effettivo miglioramento dei servizi. Si tratta di un articolo confuso e interpretabile che non definisce obiettivi e priorità”.