Salvatore Di Sarno: “A Somma nascerà la Fondazione che dovrà tutelare e promuovere i Beni Culturali mettendo in sinergia pubblico e privato”.
Rosalinda Perna (Ass. ai Beni Culturali del Comune di Somma) : “In 20 anni di scavo ad opera dell’Università di Tokyo e del Suor Orsola Benincasa, sono stati rinvenuti numerosi reperti. Ora alcuni di questi reperti saranno in esposizione permanente”.
Da Somma Vesuviana l’anteprima di ‘A VOCE D’ ‘A GGENTE. Il canto vesuviano nei luoghi dell’antichità.
Biagio Esposito ( Pres. Accademia Vesuviana Tradizioni Etnostoriche) : “Questa sera abbiamo innovato la cultura musicale vesuviana portando in scena ‘A VOCE D’ ‘A GGENTE con canti inediti. Lo spettacolo è già CD prodotto dalla Ritualia Edizioni con il quale promuoveremo il canto popolare vesuviano nel Mondo”.
Numerosi grandi artisti napoletani insieme per il rilancio del canto popolare!
Annamaria Amitrano (antropologa Università di Palermo esponente dell’Accademia Vesuviana Tradizioni Etnostoriche) : “E’ chiaro che un progetto che tende a recuperare la tradizione non fa altro che valorizzare quella memoria che è necessaria per poter leggere in maniera adeguata il futuro senza cadere nelle pastoie di un’omologazione che oggi ci avvilisce. E’ importante averlo presentato nella Villa Augustea di Somma Vesuviana. Si tratta di un sito davvero notevole perché ha integra una statua di Dioniso che è una delle rarità archeologiche più note presenti sul nostro territorio“.
E tra poche ore, alle 9 e fino alle ore 12 e 30, apertura straordinaria della Villa Augustea nell’ambito della Giornata Nazionale delle ProLoco.
“Abbiamo innovato la cultura musicale vesuviana portando in scena ‘A VOCE D’ ‘A GGENTE con canti inediti scritti dallo storico musicale Angelo Calabrese, musicati da Peppe Licciardi ma la innoviamo senza mortificare la tradizione antica. Ed abbiamo scelto come palcoscenico di questa anteprima nazionale il sito archeologico della Villa Augustea che è simbolo della rinascenza in quanto è un sito in grado di raccontarci quella che fu la rinascita del territorio dopo l’eruzione del 79 d.C. e dunque questo spettacolo ha messo insieme beni culturali e musica popolare.
La musica che risveglia così un popolo ed un’economia perché l’arte, la musica, la cultura sono attrattori di sviluppo e crescita per il territorio”. Lo ha affermato Biagio Esposito, Presidente Nazionale dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche.
‘A VOCE D’ ‘A GGENTE ha registrato notevole successo di pubblico con la partecipazione di numerosi artisti napoletani che “sine pecunia” dunque in modo totalmente gratuito hanno aderito al progetto musicale portato in scena alla Villa Romana Augustea di Somma Vesuviana. E lo spettacolo è stato già trasformato in prodotto discografico dalla Ritualia Edizioni che attraverso un CD che vede la partecipazione degli stessi artisti, promuoverà la musica popolare vesuviana nel mondo.
Nello scenario dell’antichità tanti gli artisti che si sono esibiti come: Consiglia Licciardi, Peppe Licciardi, Liliana Palermo, Salvatore Esposito, Pino Jove, Vittorio Cataldi, Francesco Liuzzi, Salvatore Minopoli, Marotta Fiore, Antonio Spera, Iovino Antonio, Vincenzo Rea, lo storico gruppo di canto popolare “La Tammorra”.
Dunque il canto vesuviano come ‘A pizzica ‘e Castiello e la stessa Tammurriata nel cuore di uno dei siti archeologici più prestigiosi.
“A Somma Vesuviana nascerà una Fondazione che andrà a tutelare e a promuovere i Beni Culturali del paese – ha annunciato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana – creando sinergia piena tra pubblico e privato, per dare la possibilità al territorio di fare un vero salto di qualità”.
E’ imminente il Comune/Museo a Somma Vesuviana!
“La missione di scavo è una missione archeologica internazionale che vede insieme l’Università di Tokyo e il Suor Orsola Benincasa di Napoli – ha affermato Rosalinda Perna, Assessore ai Beni Culturali del Comune di Somma Vesuviana – e nel corso di ben 20 anni di scavi praticamente continui sono stati portati alla luce davvero tanti reperti archeologici. Alcuni di questi reperti, come ad esempio le statue di epoca augustea, sono in esposizione presso il Museo di Nola. Adesso è imminente l’esposizione di altri musei presso alcuni ambienti, alcune sale del Comune. E’ un fatto che accadrebbe per la prima volta a Somma Vesuviana. In questo modo vogliamo dare la possibilità a tutti i cittadini di essere parte della storia, della cultura”.
Entusiasta l’antropologa Annamaria Amitrano, Università di Palermo, esponente di rilievo dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche.
“L’importanza del progetto si misura in base a quelle che sono le sue ricadute. E’ chiaro che un progetto che tende a recuperare la tradizione non fa altro che valorizzare quella memoria che è necessaria per poter leggere in maniera adeguata il futuro senza cadere nelle pastoie di un’omologazione che oggi ci avvilisce. Il sito archeologico della Villa Augustea è meraviglioso principalmente per come si caratterizza questo restauro. Si tratta di un sito davvero notevole – ha dichiarato Annamaria Amitrano, antropologa dell’Università di Palermo, esponente dell’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche – perché ha integra una statua di Dioniso perché è una delle rarità archeologiche più note presenti sul nostro territorio. Dioniso è molto rappresentato in forma pittorica ma molto meno in forma scultorea. Dunque è stato davvero importante che l’Accademia Vesuviana di Tradizioni Etnostoriche abbia rappresentato l’anteprima nazionale del progetto di musica popolare “A VOCE D’ ‘A GGENTE proprio nella Villa Augustea. Si tratta di un progetto socio – culturale che andrà a promuovere la musica popolare nel mondo attraverso testi e versi di due eminenti parolieri quali lo storico e critico musicale e Giuseppe Licciardi”.
Numerosi, dunque gli artisti che hanno preso parte allo spettacolo ed all’intero progetto musicale come: Nazario Napoli Bruno, autore, tra l’altro, di una Via Crucis, in dialetto napoletano, Lello Giulivo, cantante folk, attore, mimo, componente di quella magnifica Nuova Compagnia di Canto Popolare che, sotto la guida di Roberto De Simone, si è fatta portavoce nel mondo della grande tradizione popolare campana, in particolare sommese. Poi, Adriana Lo Russo e Maria Teresa Vargas, entrambe portatrici di doti vocali e recitative di grande espressione. Poi ancora, Consiglia Licciardi che, nei suoi più di quaranta anni di carriera, è stata, oltre che voce partenopea esemplare, una vera e propria ricercatrice dell’anima del popolo napoletano Ed ancora: Emilio Ausiello che con il suo tamburo ha dato voce alle percussioni mediterranee, offrendo ulteriore risonanza al battito ritmico della tarantella; poi Giovanni dell’Aversana che ha rincorso con la chitarra classica di cui è docente, gli stilemi originali della Canzone Napoletana; Salvatore Esposito, “l’uomo mandolino” che suona anche la Mandola e il Mandaloncello; maestro che ha fondato l’Associazione Mandolinistica Napoletana, e che, con il gruppo I Popularia, è diventato componente stabile della Grande Orchestra Italiana di Renzo Arbore, inoltre Peppe Quinti che, giovanissimo, ha cominciato a suonare il basso e, che, diplomatosi al Conservatorio Martucci di Salerno, ha fatto della musica folk-jazz la sua ragione di vita.
Infine Giuseppe Licciardi, compositore arrangiatore, direttore d’orchestra, musicista che ha il popolare nel cuore a tal punto da offrire nuovi orizzonti a quella cultura campana autoctona e plebea di cui conosce intimamente le trame. Del resto, di Giuseppe Licciardi, fratello di Consiglia, sono tutte le musiche nonché i versi di ben quattro brani: Uno e ddoie; Ce steva ‘na vota; ‘A senza naso; ‘A pizzica ‘e Castiello.
E’ intervenuto l’archeologo Antonio De Simone soffermandosi sulla prossima campagna di scavo.