Il dibattito sul patrimonio archeologico di Mont’e Prama approda in Consiglio regionale. A portare il caso dei preziosi reperti archeologici all’attenzione dell’Aula è il consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas che ha presentato un ordine del giorno sul complesso archeologico di Cabras, oggi approvato dal Consiglio regionale.
L’atto promosso dal consigliere pentastellato (già firmatario di una mozione sul tema) impegna il Presidente della Regione e la Giunta ad affermare la posizione regionale in merito all’istituzione della Fondazione per la gestione dei giganti e del complesso archeologico in un’ottica proattiva e improntata alla necessaria partecipazione proporzionale di tutte le istituzioni.
“Soltanto grazie al contributo di tutte le istituzioni coinvolte e interessate – spiega Solinas – si potrà valorizzare e tutelare il prezioso patrimonio archeologico sardo, quale unico esempio al mondo di civiltà nuragica. Per quanto riguarda il sito archeologico di Mont’e Prama è necessario porre fine al periodo di esposizione frammentata delle sculture e programmare il ritorno a Casa di tutti i reperti.
Il patrimonio scultoreo del Sinis ha un valore inestimabile e, com’è ovvio, periodicamente dovrà essere sottoposto a interventi di restauro, pertanto ho chiesto alla Regione di attivarsi a tutti i livelli per programmare la realizzazione di un laboratorio nel territorio di Cabras, aperto al pubblico e capace di inserirsi quale ulteriore attrattiva. Promuovere e valorizzare il sito di Cabras deve diventare una priorità di questo Consiglio regionale, sia in un’ottica di rilancio del comparto turistico attualmente piegato dalla crisi, sia di un complessivo sviluppo della nostra isola”.
“Non è una questione di campanilismo, ma di correttezza, di logica e di buon senso. Inoltre, considerati i precedenti, sappiamo che qualora le statue dovessero lasciare il museo non si sa quando vi faranno ritorno. Auspico infine – conclude il consigliere – che non si ripetano le situazioni incresciose a cui abbiamo assistito, dovute a una gestione del patrimonio scultoreo confusa e frammentaria, e che tutte le istituzioni lavorino in sinergia per preservare il sito di Cabras come unico luogo capace di raccontare l’identità dei territori sardi”.