I Militari del R.O.S. hanno ricostruito minuziosamente l’organigramma del sodalizio criminale che si era avvalso anche della collaborazione di alcune figure minori e che, nel corso delle indagini, erano state arrestate in flagranza per le importazioni dei singoli carichi di droga; le investigazioni, condotte sia con l’ausilio delle intercettazioni che con i classici metodi di polizia (come i pedinamenti e le osservazioni a distanza), si erano sviluppate maggiormente nella Capitale e sul litorale nord orientale dell’isola: a più riprese, erano stati operati diversi sequestri che avevano così consentito il recupero di ingenti quantitativi di stupefacente (circa 10 kg. di cocaina ed oltre 5 kg. di hashish), di alcune armi da fuoco clandestine (due pistole con il numero di matricola abrasa), nonché di cospicue somme di denaro (diverse migliaia di euro in contanti) e di alcuni locali (luoghi di stoccaggio come garage e cantine riconducibili a persone insospettabili) che erano stati adibiti a basi logistiche da cui organizzare e condurre i diversi traffici illeciti (in alcuni casi, i carichi di droga destinati alla Sardegna, erano stati affidati a giovani donne o a persone anziane che gli organizzatori avevano ritenuto meno soggetti ai controlli di polizia).
In alcune occasioni era stato accertato che la droga era stata importata dall’estero, tramite i proficui contatti che il DE TOMMASI ed il GENTILE avevano instaurato con delle omologhe organizzazioni criminali che erano operanti in Montenegro ed in Spagna; le serrate investigazioni avevano altresì dimostrato che uno degli arrestati era direttamente coinvolto nell’acquisto di 140 chilogrammi di cocaina purissima, facente parte di un carico di 560 chili che era andato però perso nelle acque antistanti la città spagnola di Denia (Provincia dell’Alicante) ed in seguito era stato sequestrato dagli uomini del Cuerpo Nacional de Policia.