“White Rabbit Red Rabbit” al Teatro Civico di Castello a Cagliari con Michela Sale Musio (LucidoSottile) alle prese con il testo di Nassim Soleimanpour per il terzo appuntamento – venerdì 3 agosto luglio alle 21.30 con l’intrigante progetto firmato 369gradi – in collaborazione con il CeDAC e con la “complicità” di Lucido Sottile.
“White Rabbit Red Rabbit” – un titolo enigmatico per la pièce scritta da Nassim Soleimanpour e interpretata da Michela Sale Musio (LucidoSottile), protagonista venerdì 3 agosto alle 21.30 al Teatro Civico di Castello a Cagliari sotto le insegne di 369gradi in collaborazione con il CeDAC: un’ardua prova d’attrice per l’artista cagliaritana, che si confronterà con il testo del drammaturgo iraniano in una performance unica e irripetibile.In una sorta di “congiura del silenzio”, nata per tutelare l’autore, cui era stato impedito di lasciare il suo Paese, e la cui voce aveva potuto varcarne i confini solo attraverso il teatro, attori e attrici, critici e spettatori sono stati infatti invitati a non rivelare nulla sull’opera, che non può essere raccontata né recensita. Una scelta obbligata per quanto controcorrente e paradossale, che ha trasformato la rappresentazione in sé in atto “politico” come simbolo della libertà d’espressione – e “circolazione” delle persone e delle idee nella varie regioni del pianeta.
Al di là dei contenuti – che non possono essere riferiti né raccontati – “White Rabbit Red Rabbit” propone un’inedita formula di costruzione di uno spettacolo, in cui l’interprete ha il difficile compito di “tradurre” in azione un testo scritto, in una “lettura” a prima vista e alla presenza del pubblico. Dopo l’exploit di Tiziana Troja e la versione di Elio Turno Arthemalle, sarà l’eclettica Michela Sale Musio – in una sorta di “appuntamento al buio” – recitare “senza rete” valendosi di pochissimi oggetti scenici e attingendo al proprio talento, alla tecnica e alla propria capacità d’improvvisazione per “mettersi in gioco” coinvolgendo gli spettatori.
Un appuntamento intrigante – date le premesse – in grado risvegliare la curiosità e l’interesse degli appassionati di teatro, ma non solo, sia per la peculiarità della rappresentazione e la valenza “politica” di un testo dichiaratamente “non politico”, ma inserito in un contesto che non può non indurre a riflettere sui diritti civili e sulla condizione dell’esilio – in patria o all’estero insieme al piacere e il privilegio di assistere ad una mise en scène che non ha possibilità di replica. Per chi non riuscisse a conquistare il biglietto per la serata, resta ancora un’ultima possibilità: venerdì 10 agosto alle 21.30 sempre al Teatro Civico di Castello a Cagliari salirà sul palco il poliedrico artista e trasformista Gianni Dettori che condividerà con il pubblico l’emozione di una “prima”.