Quella bella gioventù oristanese del dopoguerra. “La Tharros, Mondino, Carlino e i ragazzi dell’Atomica”. di Beppe Meloni
Il 2 giugno 1946, una domenica di prima estate, piena di sole, anche gli oristanesi fanno la fila ai seggi elettorali per la scelta istituzionale tra Monarchia e Repubblica. Ma nel quartiere popolare di S.Efisio, in “su brugu”, c’è un altro importante appuntamento per la ripresa dello sport giovanile in città. Nasce infatti “l’Atomica”, la nuova società sportiva voluta da “Giuanneddu” Casu, atleta e arbitro di calcio. A suggerire la denominazione pare sia stato Tuduccio Galdieri, scomparso in giovane età e nipote di quel Federico Faraone, ginnasta di valore, titolare di una gioielleria in via Dritta, uno dei presidenti della Ginnastica Tharros del primo Novecento. Grazie all’impegno di Casu, l’Atomica si rivela una grande fucina di atleti di valore, nell’atletica leggera e nel calcio locale. Molti di loro approderanno nelle fila della Tharros, che si riaffaccia nel panorama del calcio dilettantistico isolano dopo la parentesi bellica. In questo simpatico “amarcord” dello sport cittadino, due giovani atleti e calciatori emergono su tutti: Mondino Pilloni e Carlino Ibba, entrambi tragicamente scomparsi in giovane età. Mondino, studente liceale, uno dei campioni emergenti della Tharros di Valerio Gemma, perderà la vita tragicamente all’età di vent’anni il 24 giugno 1951, nell’eroico tentativo di salvare dei bagnanti in difficoltà nel mare di San Giovanni di Sinis. Carlino Ibba, portiere della Tharros, atleta eclettico e polivalente (calciatore, ciclista, nuotatore), allievo prediletto dello zio, il mitico ginnasta Severino Ibba, scompare in un incidente automobilistico nei pressi di Villagreca, il 9 ottobre 1952. Proprio su questi due perni fondamentali, i biancorossi della Tharros avevano riposto molte speranze di successo per il gran salto alla Quarta serie di quei tempi. Frustrate prima nella finale a tre del giugno 1950 a Cagliari sul campo di via Pola contro la Torres di Sassari e l’Ilva di La Maddalena. E più avanti sotto la guida dell’allenatore triestino, olimpionico e campione del mondo Gino Colaussi, allenatore e giocatore della Tharros edizione 1952/53. E proprio in quei primi anni Cinquanta del Novecento si apre uno dei periodi più bui della gloriosa società oristanese. La Tharros, dopo vari tentativi di ricomposizione societaria, verrà addirittura commissariata, rischiando seriamente di scomparire. E sarà ancora una volta Severino Ibba, il grande ginnasta che non amava il calcio, a raccogliere la pesante eredità di una società allo sfascio. Su pressante invito del Sindaco Giovanni Canalis e del Presidente della Lega Regionale Mario Siddi, Severino allestirà una formazione alla buona, tutta locale e senza pretese, diretta da una bandiera del calcio oristanese, Antonio Massa, che parteciperà con dignità al torneo regionale di Prima divisione. Anche la Tharros edizione 2018, dopo un campionato disastroso, è nuovamente retrocessa nell’inferno della Prima divisione. Segno che i tempi, purtroppo, non sono davvero cambiati.