Per un fronte comune di classe contro la guerra statale a immigrati e rifugiati
Per un fronte comune di classe contro la guerra statale a immigrati e rifugiati, Presentazione
La guerra agli immigrati e ai rifugiati l’intervento in Libia
Il dominio italiano nel mediterraneo, specificamente nello scac- chiere occidentale, ha come obbiettivi principali il controllo dei flussi migratori e il possesso del petrolio libico. Dal 2012 questi due obbiettivi si sono fatti più difficili e incerti in seguito alla cre- scente ondata migratoria africana gonfiata dall’afflusso dei profu- ghi di guerra mediorientale e alla disintegrazione dello Stato libico retrocesso a una dilagante guerra civile interna. L’innalzarsi del flusso migratorio e la guerra per bande (Katibe) in Libia, dalle cui coste occidentali parte per Lampedusa il flusso maggiore dell’on- data, ha trasformato la metodologia di controllo dei flussi migratori in strategia militare. E così i due obiettivi di fondo sono entrati a far parte di una strategia unica
La guerra agli immigrati comincia a prendere la sua fisionomia armata nel 2013 con l’attuazione della politica di respingimenti e espulsioni. Trapassa poi di grado con l’“operazione Mare No- strum”, che nel 2014 con la falsa motivazione di salvare i naufra- ghi, attua un fitto controllo del mare fin sotto le coste nordafricane, operando un controllo capillare dei migranti. Esplode nel sangue dall’inizio 2015 con l’operazione “Triton” che pone un filo spinato a 30 Km dalle coste col pattugliamento notte e giorno di questa fascia lasciando affondare i barconi in avaria. Prende avvio for- male il 21 giugno 2015 con il varo, da parte del Consiglio Straor-
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dinario Europeo, dell’operazione Navale EUNAVFOR MED ca- peggiata dalla Marina militare italiana. Ma via via l’operazione si ingolfa nelle secche della divisione interna libica, nella ridda di conflitti tra Katibe, nonché nei contrasti infraeuropei, il governo italiano rilancia la guerra dall’interno in vista di un intervento ar- mato ufficiale in Libia.
Il decreto-legge Minniti – Orlando, emanato il 20 febbraio scorso, che chiude l’opuscolo (insieme di 5 prese di posizione a caldo apparse nei supplementi 16/9 e 16/10 – 2013, 1/8 e 16/8 – 2015, 16/4 2017) è un dispositivo di rilancio di questa guerra.
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