Mostra del libro di Macomer: resoconto inaugurazione
Inaugurata la XXI edizione della Mostra del libro di Macomer nel segno di Peppino Fiori: “una grande maestro di giornalismo, di democrazia e di cultura»Mostra del libro di Macomer: resoconto inaugurazione
MACOMER: «Un libro è un condensato di ciò che la società elabora. Per questo, la Mostra del libro di Macomer è importante soprattutto per i giovani: è a loro in particolare che è rivolto questo invito alla lettura». Così il sindaco di Macomer Riccardo Uda ha ufficialmente aperto questa mattina la XXI edizione della Mostra regionale del Libro edito in Sardegna, in corso fino a domenica nelle Ex Caserme Mura di viale Gramsci, organizzata dal Comune insieme all’Associazione Editori Sardi, con il patrocinio della Regione Sardegna e in collaborazione con il Centro Servizi Culturali e la Biblioteca Comunale. Il tema di quest’anno, “Sardegna. Isola allo specchio”, è stato illustrato dalla presidente AES Simonetta Castia: «lo specchio del titolo – ha sottolineato – è quello del Mediterraneo, su cui si riflette la specificità culturale della Sardegna che si basa sulle contaminazioni».
L’assessore alla cultura del Comune di Macomer Fabiana Cugusi ha ribadito la soddisfazione per il ritorno della Mostra del Libro nei padiglioni delle Ex Caserme Mura, e per la riapertura in occasione dell’evento, del Cineteatro Costantino, mente Roberta Balestrucci, coordinatrice del Centro Servizi Culturali, ha ringraziato i dirigenti scolastici per il loro impegno
Tributo a Peppino Fiori
La prima giornata della Mostra del libro è poi entrata nel vivo con un tributo a Peppino Fiori nel centenario della nascita. Nato a Silanus ma originario di Cuglieri, Fiori è stato «un grande maestro di giornalismo, di democrazia e di cultura. Apparteneva alla generazione di giornalisti della metà del secolo scorso, di cui oggi si sente una grande mancanza», ha detto Costantino Cossu, coordinando l’incontro tributo a cui hanno partecipato Simonetta Fiori, firma di Repubblica e figlia di Peppino Fiori, e il giornalista e scrittore Jacopo Onnis, per tanti anni nella redazione del TGR Sardegna, azienda pubblica per la quale Fiori lavorò come vicedirettore del TG2ed editorialista, dopo aver iniziato la sua carriera all’Unione Sarda.
Il libro “Il coraggio della verità. L’Italia civile di Giuseppe Fiori”
Sull’intellettuale di Cuglieri, conosciuto proprio in Rai, Onnis ha scritto il libro “Il coraggio della verità. L’Italia civile di Giuseppe Fiori” (Cuec, 2013). «Dieci anni fa ho presentato quel libro proprio qui alla Mostra di Macomer, e allora avevo accanto Manlio Brigaglia, che di Peppino è stato amico per tutta la vita» ha ricordato Onnis, sottolineando come nella sua professione di giornalista Peppino Fiori fosse guidato da una fortissima tensione etica. Un’onestà intellettuale che lo caratterizzava, ha rimarcato Onnis, anche quando scriveva della Sardegna, denunciandone «i mali storici, come l’omertà», rifiutandosi di attribuire l’esclusiva responsabilità «a chi ci ha dominato da fuori» ed esprimendosi contro il mito del banditismo.
Di Peppino Fiori, «padre presente, spiritoso, divertente, nonostante i tanti impegni», la figlia Simonetta Fiori ha sottolineato il carattere estraneo a ogni tipo di compromesso: quando faceva l’editorialista per il TG2, senza risparmiare critiche ai potenti di turno, «tornava a casa, si chiudeva nella sua stanza e riceveva delle telefonate dal direttore: noi sentivamo delle grandi urla e mia madre diceva: “ora lo licenziano!”. Lui invece era tutto contento, per niente turbato dalle intimidazioni del potere, perché sapeva di fare il suo dovere».
Tributo a Maria Piera Mossa
Dopo il tributo a Peppino Fiori, arricchito da un videomessaggio di Salvatore Mereu e dalle letture di Azzura Lochi, la prima giornata della mostra del libro è proseguita con un altro tributo, a Maria Piera Mossa, la prima regista sarda, a cui si deve tra l’altro il riordino dell’immenso patrimonio della Rai regionale: se ne parlerà con Jacopo Onnis che, in dialogo con Anna Maria Baldussi, presenta il volume “Maria Piera Mossa. La prima regista sarda. Tra cinema, radio, Tv, amicizie, affetti, lavoro” (Aipsa), da lui curato con Pietro Clemente e Peppetto Pilleri.