Condannato l’automobilista che ha travolto e ucciso Antonio Congiu mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali
L’imputato, 58 anni di Fluminimaggiore, ha patteggiato sette mesi egli è stata sospesa
la patente per un anno: l’incidente fatale all’anziano Antonio Congiu di Iglesias
è accaduto nel febbraio 2021
All’esito dell’udienza preliminare tenutasi oggi, martedì 7
novembre 2023, in Tribunale a Cagliari, avanti il Gup dott. Roberto Cau,
ha patteggiato la pena di sette mesi di reclusione, con la sospensione
condizionale, L. F., 58 anni, di Fluminimaggiore (Su), l’automobilista
accusato e ora anche condannato per aver investito Antonio Congiu, 85
anni di Iglesias (Su), mentre attraversava a piedi la strada sulle
strisce pedonali, causandone la morte. All’imputato il giudice nella
sua sentenza ha comminato anche la sanzione accessoria della sospensione
della patente di guida per un anno.
Il tragico incidente è successo il 19 febbraio 2021, alle 7.35 a
Iglesias, lungo corso Cristoforo Colombo, subito dopo la rotatoria con
via Melissa, ed è stato ricostruito dal dott. ing. Paolo Marcialis, il
consulente tecnico cui il Pubblico Ministero titolare del relativo
procedimento penale per il reato di omicidio stradale in capo al
conducente della vettura, la dott.ssa Rossana Allieri, ha affidato
l’incarico di redigere una perizia cinematica per accertarne dinamica,
cause e responsabilità: alle operazioni peritali ha partecipato e
fornito un prezioso contributo quale consulente tecnico di parte anche
l’ing. Stefano Ferrigno messo a disposizione da Studio3A-Valore
S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento
danni e tutela dei diritti dei cittadini a cui, attraverso il
responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si sono
rivolti i congiunti della vittima per essere assistiti nell’iter
risarcitorio, unitamente per la parte penale all’avv. Marcello Serra,
del foro di Cagliari.
Quel mattino il signor Congiu che, nonostante l’età, godeva di ottima
salute, era ancora attivissimo, oltre che del tutto autosufficiente, e,
anzi, si occupava spesso anche di fare la spesa per i figli impegnati
nel lavoro, era diretto al forno vicino al luogo del sinistro per
comprare il pane e ha attraversato la strada, provenendo da sinistra a
destra rispetto alla direzione della vettura, che procedeva dal centro
abitato verso la zona industriale, “_regolarmente ben all’interno
dell’attraversamento pedonale__ ivi tracciato, e opportunamente
segnalato_” precisa l’ing. Marcialis nella sua consulenza tecnica,
aggiungendo anche che, al momento dell’arrivo dell’auto,
l’ottantacinquenne aveva già ampiamente cominciato
l’attraversamento della corsia opposta e si accingeva a iniziare
quello della corsia su cui procedeva l’auto. Pur essendo le condizioni
meteorologiche buone, il cielo sereno, il fondo stradale asciutto e la
visibilità discreta, tuttavia, l’automobilista, che sopraggiungeva
lungo Corso Cristoforo Colombo alla guida di una Alfa Romeo Giulietta,
ha visto il pedone con grave e colpevole ritardo: l’imputato ha
frenato soltanto al momento dell’impatto, falciando l’anziano mentre
si trovava al centro della corsia che stava percorrendo con l’auto.
Congiu è stato caricato sul cofano, ha sbattuto violentemente il capo
contro il parabrezza del veicolo ed è stato proiettato a 13 metri di
distanza, rovinando esanime sull’asfalto. Il resto, purtroppo, è
tristemente noto: trasportato in ambulanza in gravi condizioni, in
codice rosso, all’ospedale “Brotzu”, è deceduto nella stessa
serata, troppo gravi i politraumi riportati.
L’unica causa individuata dal Ctu per spiegare il ritardato
avvisamento del pedone da parte di L. F. è il possibile abbagliamento
dei raggi del sole basso all’orizzonte, dato l’orario di primo
mattino e la direttrice est-sud est della vettura, “_ma tale fattore
penalizzante non dovette concretizzarsi improvvisamente, posto che
l’autovettura procedeva secondo tale direttrice già da almeno diversi
secondi. Il probabile abbagliamento, cioè, era un evento prevedibile e
che, pertanto, avrebbe dovuto indurre all’indagato la riduzione drastica
della velocità onde all’occorrenza poter arrestare il veicolo entro i
limiti del suo campo di visibilità_” conclude l’ing. Marcialis,
aggiungendo di non aver ravvisato a carico del pedone “_alcuna
violazione delle norme specifiche sancite dal Codice della Strada,
avendo egli attraversato la carreggiata stradale servendosi regolarmente
dell’attraversamento pedonale_”: il povero signor Congiu non ha dunque
avuto colpa alcuna.
Di qui la richiesta di processo per l’automobilista accusato di aver
causato la morte dell’anziano “_per colpa consistita in negligenza,
imprudenza e imperizia e inosservanza degli art. 141 e 191 del CdS, non
avendo tenuto una velocità adeguata alle caratteristiche e alle
condizioni della strada (centro abitato con varie intersezioni e
attraversamenti pedonali) e avendo omesso di fermarsi a dare la
precedenza al pedone che transitava sulle strisce pedonali,
investendolo_” per citare l’atto con cui il magistrato inquirente ha
chiesto il rinvio a giudizio. Si è così giunti all’udienza
preliminare e alla decisione di L. F., a fronte delle sue schiaccianti
responsabilità, di patteggiare la pena.
Antonio Congiu aveva lavorato per tutta la vita come operaio all’ex
Alumix nel polo industriale di Portovesme, ed era in pensione dal 1993.
Nel giugno 2015 aveva perduto l’amata moglie ma non si era lasciato
andare né perso d’animo ed era ancora il perno della famiglia, una
presenza forte per i tre figli, Maria Laura, Roberto e Maurizio. I
quali, attraverso Studio3A, sono già stati integralmente risarciti
dalla compagnia di assicurazione della vettura, ma ora hanno quanto meno
ottenuto anche una risposta, per quanto molto parziale, anche in sede
penale.
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