Centro studi agricoli report su prezzo latte di pecora e produzioni – La situazione oggi
Tore Piana centro studi agricoli – annata produzione latte di pecora con un meno 15% in sardegna – prezzo del pecorino romano dop da record storico a 10,60 euro/kg – prezzo del latte di pecora si proietta a oltre 1,45 euro/litro per la stagione 2021/22.
In aumento le rese e la qualita’. Aumentano i litri di latte di pecora trasformati in pecorino romano dop. Numerosi pastori , per sopperire all’aumento dei costi, stanno mungendo le greggi una volta al giorno anziche’ due volte, come di consueto da sempre si e’ fatto in Sardegna.Il Centro Studi Agricoli, focalizza l’attenzione sulla situazione delle produzioni del latte di pecora, il prezzo del pecorino romano dop e le produzioni quali/quantitative per la stagione in corso. Un comparto, che è bene non dimenticarlo, afferma il Presidente del CSA Tore Piana, in Sardegna rappresenta 18.587 aziende e un patrimonio di 3.347.690 di capi Ovicaprini ( 3.058.122 ovini e 289.568 caprini, dati BDN al 31.12.2021) e che coinvolge in modo particolare le zone interne della Sardegna, cioè quelle a maggior rischio spopolamento nell’isola. Il dato più confortante, continua Tore Piana è dato dal prezzo record del Pecorino Romano Dop, oggi il valore è di €.10,60 al Kg, che è il prezzo più alto in assoluto da quando esiste la DOP.
Questo prezzo dovrebbe portare il prezzo del latte oltre 1,45 euro al litro, se si dovesse prendere d’esempio, la famosa griglia , messa su due anni fa. Guardando i dati dei primi mesi di produzione , risultano in aumento i litri di latte destinati alla produzioni del Pecorino Romano Dop, d’altronde, con il prezzo a 10,60 al Kg è una strategia ovvia, continua Tore Piana, la domanda del Pecorino Romano Dop oggi è in aumento su tutto i mercati. Alle note positive, però bisogna aggiungere un 15% di calo di produzioni in litri di latte, che rispetto alla precedente annata, quest’anno si produrranno non più di 265 milioni di litri di latte ( proiezioni del CSA) rispetto ai 303 milioni della scorsa stagione ( dati CLAL ) .
Diminuzione dovuta alla mancanza di pascoli, all’aumento dei costi dei mangimi e ad un fatto inconsueto nel Pastoralismo Sardo, numerosi Pastori stanno mungendo le greggi una sola volta al giorno anziché come di consueto due volte al giorno,. Dai primi dati , risulterebbero rese in grassi più alte rispetto allo scorso anno e aumentando anche la qualità del latte stesso.
Su tutti questi fattori positivi, pesa enormemente l’aumento dei prezzi di Mangimi, concimi, gasolio agricolo e dell’energia elettrica necessaria al funzionamento degli impianti di mungitura e refrigerazione, aumenti, afferma Tore Piana, che erodono decisamente la situazione favorevole del prezzo di vendita del Pecorino Romano, dove alla stalla incide in un 30% sul prezzo a litro di latte (0,43 Euro litro, proiezioni del CSA), riportando la marginalità ai 1,02 euro a litro latte alla stalla ( i maggiori costi incidono, sempre secondo i calcoli del Centro studi Agricoli in 0,43 Euro a litro di latte) .
Tore Piana a nome del CSA, in ultimo fa alcune considerazioni, sulla situazione degli scorsi anni, a cui si attribuivano le crisi del prezzo del latte del comparto, alle maggiori produzioni e alle eccedenze del formaggio Pecorino Romano Dop, oggi capiamo che quelle crisi non dipendevano assolutamente dalle eccedenze, ma bensì da situazioni esclusivamente FINANZIARIE, di alcuni caseifici che per creare liquidità immediata, immettevano sul mercato pecorino romano dop a prezzi al ribasso , facendo crollare l’intera filiera al ribasso. Con l’introduzione del finanziamento chiamato PEGNO ROTATIVO, grazie all’intuito e intervento del sistema bancario, Banco di Sardegna in primis e altre banche con la piena collaborazione del Consorzio Pecorino Romano DOP, la turbolenza Finanziaria è venuta meno, dando stabilità al mercato e alla filiera, continua Tore Piana.
Un plauso, dobbiamo comunque riconoscerlo, all’azione costante e continua del Consorzio Pecorino Romano Dop, che ha ricercato in questi anni, nuovi mercati e nuovi segmenti di canali di vendita, favorendo e incentivando standard produttivi sempre più di qualità. Rammarico e delusione, viene rivolta alla totale mancata azione e attività dell’Organismo Interprofessionale OILOS, di cui oramai da mesi non si hanno più tracce di esistenza, conclude Tore Piana.