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Continua la raccolta delle firme per il referendum “Sì aboliamo la caccia” su tutto il territorio nazionale. Si può firmare fino al 20 ottobre.
Per i promotori del referendum l’abolizione della caccia porterebbe un notevole vantaggio non solo alla fauna, all’ambiente, alla salute umana e degli animali, ma porterebbe anche e un considerevole risparmio alle casse dello Stato.
“È possibile aderire alla raccolta firme per il Referendum di modifica della Legge 157/92 su tutto il territorio italiano, la cui richiesta è stata depositata dal Comitato SI Aboliamo la Caccia e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 121 del 22 maggio 2021.
Ci si potrà recare presso le sedi degli uffici elettorali dei comuni d’Italia per firmare i moduli già vidimati muniti di carta d’identità e si dovranno raccogliere 500.000 firme entro il 20 Ottobre 2021″. Si può firmare anche on line tramite SPID sulla piattaforma digitale seguente: https://www.referendumsiaboliamolacaccia.it/firma-digitale/ oppure nelle città ai banchetti organizzati dal comitato le cui date sono visionabili sul sito.
A dichiararlo con una nota stampa sono Alberto Crapanzano, dirigente nazionale di Più Eco Ecologisti Confederati e la Dott.ssa Silvia Maria Librizzi referente territoriale per Agrigento e Caltanissetta. È un referendum che mira diritto alla tutela dell’ambiente e del patrimonio faunistico dello Stato, molte specie di animali oggi rischiano l’estinzione a causa dei cambiamenti climatici contro i quali possiamo fare poco nell’immediato, ma possiamo invece salvarli dalle doppiette dei cacciatori.
Secondo il rapporto Eurispes, oggi si dichiara contrario alla caccia il 70% degli italiani, definendola un’attività pericolosa non solo per chi la pratica, ma anche per coloro che frequentano la natura, i boschi e i campi. Da evidenziare anche che la caccia è molto inquinante con il piombo dei bossoli che ogni anno vengono abbandonati nell’ambiente.
Per i promotori del referendum l’abolizione della caccia porterebbe un notevole vantaggio non solo alla fauna, all’ambiente, alla salute umana e degli animali, ma porterebbe anche e un considerevole risparmio alle casse dello Stato di milioni di euro, che ogni anno vengono elargiti sotto forma di contributi economici senza obbligo di rendicontazione alle varie Associazioni venatorie e a tutti gli altri Enti inutili in tempi di ristrettezze come quelli che stiamo vivendo.
“Il nostro movimento ecologista animalista Più ECO Ecologisti Confederati – concludono Alberto e Silvia Maria Librizzi, ha da sempre più volte sollevato la necessità di affrontare la delicata problematica della caccia a livello nazionale, sarebbe ora che il Parlamento inizi ad occuparsi di questa importante questione sociale.
I territori cambiano, le persone pure, il mondo è in continua trasformazione e così pure le leggi devono essere adeguate nel rispetto delle nuove generazioni che guardano sempre di più alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e di tutti i suoi abitanti. La legge N.157/92 è ormai vecchia e inadeguata servono nuove norme che si basino su 2 punti fondamentali: 1) Maggiore protezione di tutte le specie di animali viventi in natura. 2) Misure finalizzate alla tutela della pubblica incolumità e del rispetto dell’ordine pubblico“.