Sette Spettacoli teatrali dedicati al pubblico dei bimbi e delle famiglie per due mesi di programmazione. Ritorna “Il Teatro dei Piccoli” la rassegna estiva organizzata dalla compagnia “La botte e il cilindro” per “Sassariestate 2021”.
Gli spettacoli si svolgeranno nel cortile dell’Istituto Comprensivo Statale “S. Farina – San Giuseppe” (Ex Scuola Media N° 2) in Corso Francesco Cossiga, 6.
Dopo la positiva esperienza della scorsa estate, La botte e il cilindro propone la seconda edizione della rassegna che vedrà in scena 5 compagnie teatrali e 3 sarde (La botte e il cilindro, Actores Alidos di Quartu venerdì 30 luglio e Akroama di Cagliari giovedì 19 agosto. Una compagnia arriverà dal Piemonte Mutamento Zona Castalia di Torino giovedì 5 agosto e una dalla Toscana Il teatrino dei fondi di San Miniato lunedì 26 luglio).
Gli spettacoli proposti mettono in scena linguaggi teatrali differenti, ma tutti in linea con la poetica e la scelta culturale de La botte e il cilindro: l’educazione al piacere del teatro. Alcuni dei temi trattati sono: l’avventura, l’amicizia, il gioco, il viaggio, l’amore e la curiosità nello scoprire un mondo nuovo. Tra i titoli, anche una nuova produzione del 2021 della Botte e cilindro “CI-CHI-BUM! note del mio viaggio in Brasile”. (giovedì 15 giugno) Un immersione nelle sonorità e nelle storie del magnifico paese sudamericano.
Si parte giovedì 1 luglio alle 21 con un grande classico rielaborato da Franco Enna “Il Lupo e l’agnello” (per un target dai 3 anni in su) diretto da Pier Paolo Conconi. Sul palco: Stefano Chessa, Luisella Conti e Consuelo Pittalis. Disegno luci Paolo Palitta; Fonica Michele Grandi.
Ai sensi della normativa vigente, relativa al contenimento della diffusione del virus Covid-19, raccomandiamo il pubblico di prenotare i biglietti con largo anticipo inviando una mail a [email protected].
I giorni degli spettacoli il botteghino aprirà alle ore 20:00. Consigliamo a tutti di acquistare o ritirare i biglietti prenotati con un buon anticipo rispetto all’inizio dello spettacolo, in questo modo sarà possibile preservare il corretto distanziamento in fila al botteghino e all’ingresso in sala.
Il costo del biglietto è di € 7 (posto unico).
Sarà possibile acquistare un carnet di 10 ingressi al costo di € 50. Il carnet non è nominativo, questo significa che si può usare con parenti e amici, massimo 5 ingressi per uno spettacolo. Lo si potrà acquistare in biglietteria o prenotarlo inviando una mail a [email protected].
CALENDARIO e SCHEDE SPETTACOLI
giovedì 1 luglio ore 21:00
IL LUPO E L’AGNELLO
La botte e il cilindro – dai 3 anni
Di Franco Enna
Con Stefano Chessa, Luisella Conti e Consuelo Pittalis
Regia Pier Paolo Conconi
Disegno luci Paolo Palitta
Fonica Michele Grandi
Favole, moralità, apologhi…con protagonisti però degli animali, invece che gli uomini. Chi non ricorda le famosissime favole del greco Esopo e del latino Fedro, riprese poi dal Francese La Fontaine? Ebbene, qui, sono riprese le più affascinanti, le più amate: quella del lupo che, prepotente, s’inventa qualsiasi motivo pur di divorarsi il povero agnellino; quella della cicala fannullona che canta e si diverte tutta l’estate e della formica laboriosa e previdente dei rigori dell’inverno che verrà; quella del corvo vanitoso, dì un pezzo di formaggio e della volpe astuta; quella della rana che voleva assomigliare al bue; quella ancora del gallo a difesa del pollaio e della volpe “in cerca di pace”…; quella ancora del topo di città e del topo di campagna, eccetera. In scena tre attori che si divertono a raccontare le favole utilizzando diversi linguaggi: quello d’attore, quello dei pupazzi, quello coreografico, quello delle ombre e la narrazione.
Le favole, i linguaggi e la musica accompagnano i bambini alla scoperta del mondo fantastico degli animali del “piccolo – grande” Esopo. Le favole degli animali sono belle e fanno ragionare sui casi umani e i vizi e le virtù, pur tra risate e meraviglie; la regia ha voluto rispettare questa attenzione per la storia in sé, senza prevaricare il contenuto con effetti di scena gratuiti e dispersivi, lasciandosi guidare nello sviluppo drammatico della vicenda pura e schietta, con un linguaggio che vuol essere asciutto ed essenziale.
giovedì 15 luglio ore 21:00
CI-CHI-BUM!
Note del mio viaggio in Brasile
La botte e il cilindro – dai 3 anni
Ideato, diretto e interpretato da Margherita Lavosi e Consuelo Pittalis
Disegno luci Paolo Palitta
Fonica Michele Grandi
NUOVA PRODUZIONE 2021
Racconterò di viaggi in luoghi lontani. Ma non ci ingannino le mappe, la distanza di un viaggio non è una questione di chilometraggio. (Paolo Pecere, Il dio che danza)
Anche noi racconteremo di un viaggio in un luogo lontano. Racconteremo. Ma come? Come condividere i ricordi con chi lí non c’era? non bastano mappe con numeri e chilometri, e nemmeno due foto e un bel souvenir: il canto, la danza, il ritmo e le suggestioni vissute in prima persona sono capaci di avvicinarci ad un luogo che non si può semplicemente disegnare, perché è vivo e vive nei ricordi di chi c’è stato e ne custodisce la memoria.
Due attrici in uno spazio quasi vuoto e con pochi oggetti daranno vita a un diario di viaggio le cui note ci trasporteranno come note musicali verso esperienze realmente vissute da una di loro durante i suoi viaggi in Brasile.
Capoeira e samba? Certamente. Ma non solo: ascolteremo anche il pestare dei piedi che sollevano la polvere nella danza del Coco de roda, sentiremo il calore dei fuochi sui marciapiedi e dei balli stretti stretti per la festa di São João, l’eco di antiche storie di serpenti a sonagli e dei canti a Iemanjá, la dea del mare, che tutti accoglie. Gusteremo il vatapá e il migliore acarajé di Bahia, sentiremo la forza dei canti di lavoro e la magia della saia rodada che gira e contiene tutti i colori di un “Brasile personale” che non si trova nelle mappe perché i veri luoghi dell’anima non lo sono mai.
Il corpo, la voce e le storie saranno i veicoli che accorceranno le distanze e ci faranno viaggiare nello spazio e nel tempo senza muoverci dalla sedia; allo stesso tempo ci permetteranno di riconoscerci e trasformare il nostro sguardo: la destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose.
Lunedì 26 luglio ore 21:00
IL PESCIOLINO D’ORO
Teatrino dei fondi (PISA) – dai 4 anni
Tratto dalla fiaba Il pesciolino d’oro di Aleksandr Puskin
Adattamento teatrale e regia di Enrico Falaschi
con Ilaria Gozzini e Alberto Ierardi
Scenografie e pupazzi Federico Biancalani
Musiche ed effetti sonori Antonio Castello
Tecnica Angelo Italiano
Quella del Pesciolino d’oro di Puskin (o nella versione dei Fratelli Grimm) è una fiaba classica ricca di suggestioni narrative e tematiche. Un giorno un vecchio pescatore, molto povero, getta le sue reti nel mare e quando le ritira a bordo vi trova impigliato un piccolo pesciolino del colore dell’oro in grado di parlare e di esaudire desideri, che lo supplica di essere liberato.
Il vecchio pescatore acconsente, ma una volta tornato alla sua capanna la sua vecchia moglie lo costringerà a tornare in mare alla ricerca del pesciolino d’oro per chiedergli di esaudire i propri desideri. La vecchia moglie non si accontenterà di ciò che ha ottenuto e vorrà avere sempre di più, finché la sua stessa ingordigia la priverà di tutti i benefici acquisiti fino a quel momento grazie al pesciolino d’oro ed al vecchio pescatore.
Una fiaba che ci ricorda come la ricchezza non faccia la felicità e che per essere felici nella vita spesso sia sufficiente saper scorgere la bellezza in ciò che si possiede e in ciò che ci circonda.
Lo spettacolo racconta la fiaba, attraverso gli occhi e il ricordo del vecchio pescatore, con l’aggiunta di alcuni divertentissimi battibecchi tra il marito e la moglie e con il prezioso ausilio di una suggestiva scenografia che verrà di volta in volta trasformata, in barca, in casa, in palazzo ed in castello lasciando i piccoli spettatori pieni di stupore.
Venerdì 30 luglio ore 21:00
TEMPUS
Actores Alidos (Quartu S.E.) – dai 3 anni
Regia Valeria Pilia e Roberta Locci
Con Roberta Locci, Michela Cogotti, Valeria Parisi
Cosa è il Tempo? Lo si può fermare? E dove va il tempo che passa?
Sono domande che racchiudono sia la poesia che la profondità di un pensiero che può generare tante trasformazioni nel nostro modo di vivere e cambiare il modo di percepire il mondo; è proprio da queste premesse che prende vita il divertente e poetico spettacolo “Tempus”, segnato da quadri diversi, ciascuno con storie di piccole cose, storie struggenti e poetiche, amare, ironiche, ma anche lievi e delicate, i cui teneri e comici personaggi si ritrovano a vivere quotidianità a volte concrete, a volte surreali e grottesche; è il Tempo nelle sue declinazioni che segna il loro esistere talora presi nell’incessante rincorsa del tempo, altre persi nei ricordi del passato, vivendo tempi futuri o attimi di tempo rubati.
Ma fanno capolino anche altri personaggi: Pinza e Molla sempre indaffarati a rincorrere o ad aggiustare il Tempo; gli Orologi che battano i minuti; gli scheletri che hanno tutto il tempo che vogliono; e l’Omino del Tempo che scandisce ritmi e cadenze. E così anche i modi di dire sul tempo si rincorrono e ci fanno riflettere.
L’utilizzo da parte del cast in scena di maschere quasi larvali rendono, insieme al linguaggio dell’espressività del corpo, dell’azione, della danza e della clownerie, i vari stati d’animo umani in perfetto equilibrio tra loro.
A far da padrone a scene, costumi e oggetti sono due colori, il bianco e il nero che caratterizzano esteticamente la creazione e ne disegnano risaltano i netti contorni.
E poi un’esplosione di colori…
giovedì 5 agosto ore 21:00
A NOI VIVI! IL PARADISO
Mutamento zona Castalia (Torino) – dai 7 anni
Drammaturgia e regia Giordano V. Amato
con la collaborazione di Marco Pautasso
con Eliana Cantone
I bambini imparano attraverso il gioco, gli adulti giocano con l’arte. Ho dedicato tutta la mia vita all’obiettivo di restare sempre un bambino. (Brian Eno)
A NOI VIVI! Il Paradiso è uno spettacolo per tutti: un’esperienza ludico-formativa per i piccoli, una ricerca del paradiso perduto (eppure riconquistabile!) per gli adulti.
Lo spettacolo, adatto ai bambini tra i 7 e gli 11 anni intende evocare la possibilità di un “paradiso”, ovvero di una possibile dimensione futura di benessere; un benessere che parte da se stessi per diffondersi e comunicarsi agli altri o che, viceversa, parte da una collettività per diventare patrimonio del singolo individuo.
Il paradiso è l’utopia che concorre alla costruzione del possibile futuro, il paradiso è per i bambini:
per avere il paradiso è necessario tornare bambini.
giovedì 19 agosto ore 21:00
QUEL GENIO DI LEONARDO
Akroama (Cagliari) – dai 6 anni
Scritto e diretto da Ivano Cugia
Con Tiziana Martucci, Daniele Pettinau, Giovanni Trudu
Chi è un genio? È una persona di straordinaria intelligenza, uno che giganteggia sopra la mediocrità della gente che gli sta intorno. Non si tratta solo di cultura, che chiunque – nei suoi limiti – può acquisire col tempo, lo studio, le esperienze: si tratta di quella scintilla in più d’intelligenza che pochi hanno, e che non tutti quelli che possiedono riescono a sfruttare.
Tra coloro che possedettero quella scintilla e riuscirono a farla attecchire nella mente, sta Leonardo da Vinci. Non fu semplicemente un genio: fu il Genio, in modo assoluto. Secondo molti, fu l’uomo più straordinario mai vissuto. Questo spirito inquieto fu pittore, scultore, architetto, matematico, ingegnere, astronomo, fisico, naturalista, chimico, musicista: i suoi interessi – in un’epoca che vedeva l’invenzione della stampa, la scoperta del Nuovo Mondo, la «rinascita» delle arti, «l’uomo al centro dell’Universo» – spaziarono quasi in ogni direzione, come un vero uomo del Rinascimento.
Non voleva solo rappresentare il mondo, bensì comprenderne i fenomeni, sperimentandoli e interpretandoli con l’ausilio di una grande capacità analitica e di conoscenze geometriche e matematiche ben fondate. Lo spettacolo darà modo, in maniera divertente ed alternativa di far conoscere anche ai più giovani la straordinaria figura di Leonardo da Vinci.
giovedì 26 agosto ore 21:00
IL GATTO MAMMONE
La botte e il cilindro – dai 3 anni
Di Franco Enna
Con Stefano Chessa, Luisella Conti, Margherita Lavosi,
Antonella Masala, Alice Friggia e Consuelo Pittalis
Regia Pier Paolo Conconi
Disegno luci Paolo Palitta
Fonica Michele Grandi
La storia
Una famiglia povera: una madre e due sorelle, una di nome Stellina, gentile e buona come il pane appena sfornato, e l’altra, di nome Peppina, antipatica e dispettosa, pigra come un gatto.
Un giorno, la madre si trova nella necessità di chiedere in prestito a qualcuno del vicinato un pezzo di sapone, ma nel vicinato c’è soltanto il palazzo del Gatto Mammone, che è un tipo da prendere con … le unghie; la donna si rivolge dapprima a Peppina che, però, sgarbatamente si rifiuta di accettare la commissione; allora Stellina, senza esitare, si assume l’incarico di andare dal Gatto Mammone a chiedere un pezzo di sapone.
Nel suo viaggio Stellina incontra prima un gattino che si affanna a lavare un pavimento, senza riuscirci, e decide di aiutarlo; poi trova un altro gatto che non riesce a rassettare un lettone enorme, e anche stavolta si presta a fare il lavoro per lui; in una terza stanza trova un terzo gatto, che non riesce a preparare il pane da infornare, ma Stellina mette tutto a posto, e finalmente viene ammessa alla presenza del Gatto Mammone, che la premia generosamente per le sue buone maniere.
Ritornata a casa, non vi dico la sorpresa e lo stupore di Peppina per i doni ha portato con sè. Naturalmente, si fa raccontare ogni cosa e alla fine anche Peppina decide di andare dal Gatto Mammone, ma siccome è sgarbata e dispettosa, non solo non aiuta i gatti in difficoltà, ma si comporta in modo talmente screanzato che alla fine il Gatto Mammone la ricompensa adeguatamente.
Linguaggi e tecniche
La scelta di lavorare ancora una volta sulla fiaba è legata all’impegno di recuperare la memoria della cultura popolare sarda: il piacere, da una parte, di fare ascoltare una favola briosa, leggera e di esplicita morale, eppure divertente e appassionante; dall’altra, ritrovare attraverso questo immaginario altri “segni” della nostra cultura come le filastrocche, i proverbi, i suoni e i canti, il ritmo del racconto e i modi del narrare, e insieme ai modi del narrare tante espressioni di quel mondo agro-pastorale e contadino della Sardegna dove la pulizia e l’ordine fanno dignitosa la povertà e scandiscono il tempo della giornata, il ritmo delle stagioni e i cicli noti della vita e della morte.
Il segreto della fiaba non risiede nei temi che usa, bensì nel modo in cui li usa, perciò abbiamo scelto un “tono” che possa divertire e stimolare la fantasia dei ragazzi e fare anche riconoscere loro il mondo passato