Autosufficienza e terapia occupazionale in Sardegna
“Mio padre ha avuto un ictus, deambula anche se deve essere accompagnato, mangia da solo ma ha poca iniziativa. Mi è stato consigliato un terapista occupazionale. Abitiamo in provincia di Cagliari. Ha dei riferimenti?”
“Le scrivo a proposito di mio padre di 74 anni, malato di Parkinson da 15. In diverse pubblicazioni scientifiche ho letto dei benefici e della assoluta necessità di terapie cognitiva e occupazionale in questo tipo di malattia neurodegenerativa e di come si consiglia l’affiancamento alla terapia farmacologica e fisioterapica e mi chiedo in che modo sia possibile avvicinarsi a questa forma terapeuta nell’hinterland di Cagliari”.
Queste solo le ultime, in ordine di arrivo, richieste che non saranno soddisfatte per mancanza di terapisti occupazionali sul territorio. Sono solo sette i terapisti occupazionali in Sardegna, nessuno in provincia di Cagliari.
I dati della Sardegna
Analizzando i dati inerenti alla Sardegna, la speranza di vita attesa alla nascita è tra i valori più elevati in Europa, purtroppo la speranza di vita in buona salute è invece inferiore al dato nazionale, ciò significa che si prospetta di avere una popolazione anziana con delle probabili patologie. Nell’Isola, infatti, il 44,1% della popolazione è affetta da almeno una malattia cronica e il 26,3% da almeno due (Istat 20161). Da quanto emerge dal Rapporto Osservasalute del 20182 le persone che vivono in famiglia e che dichiarano di stare male o molto male in Sardegna sono: 24,8 quelle con limitazioni nelle attività di vita quotidiana e 1,5 senza limitazioni nelle attività di vita quotidiana (valori standardizzati per 100). Anche qui il valore è molto differente dalla media nazionale che si aggira intorno al 18,7 per le persone con limitazioni e a 0,6 per quelle senza.
Dall’indagine Istat (2017) “Persone con limitazioni gravi nelle attività abitualmente svolte” si evince che in Sardegna vi sia il 14,6% della popolazione con limitazioni nelle attività di vita quotidiana, contro un valore che oscilla tra l’8% e il 11% per le regioni del Nord Italia.
Il divario tra l’Isola e il Nord Italia è sostenuto da un ulteriore percentuale, quella inerente alle persone dai 65 anni in su con gravi difficoltà nelle attività di cura della persona (ADL) e domestiche (IADL) per ripartizione geografica (Istat 20153).
Nel Sud e nelle Isole riferisce gravi difficoltà a svolgere le ADL una quota maggiore di persone anziane: rispettivamente il 14,1% e il 15,7% contro l’8,3% nel Nord-ovest e il 9,0% nel Nord-est. Anche la presenza di anziani con gravi difficoltà nelle IADL è fortemente differenziata sul territorio. I dati rilevano il 39,3% al Sud e il 40,5% nelle Isole contro il 24,2% nel Nord-ovest e il 24,8% nel Nord-est.
Nella sua tesi di laurea, la Dott.ssa Mancini ha fatto emergere che tutti questi parametri evidenziano come in Sardegna il bisogno di professionisti della riabilitazione sia importante, inoltre, nello specifico la figura del terapista occupazionale può andare a ricoprire gli elementi mancanti e carenti nella riabilitazione significativi nella vita del paziente (Mancini, 20214). Implementare la figura del terapista occupazionale consente un sostegno alla vita quotidiana e alla routine in modo tale da non dover rinunciare alle proprie occupazioni significative a fronte di una malattia cronica.
In Sardegna vi sono 0,04 terapisti occupazionali ogni 100.000 abitanti: un incremento di questa professione consentirebbe al servizio sanitario sardo di allinearsi con quelli nazionali, risparmiando sulla salute, sui successivi ricoveri, sull’assistenza domiciliare e offrendo un servizio alla pari delle altre regioni.
A supporto della tesi, la Società italiana di medicina fisica e riabilitativa – SIMFER5 ha sottolineato l’insufficiente presenza di tale figura professionale in particolare nella Regione Sardegna. Anche altre Società scientifiche e Associazioni di pazienti hanno accolto l’appello di AITO – Associazione italiana terapisti occupazionali di sottolineare la quasi totale assenza di questo riabilitatore nei team. Tra gli altri la SIRN che evidenzia che “i terapisti occupazionali rivestono un ruolo fondamentale nell’equipe riabilitativa, in particolare nella delicata fase post-dimissione, da riabilitazione ospedaliera al domicilio e nella prescrizione e gestione degli ausili”e l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce.) Italia Onlus che ritiene “che le competenze di questo professionista sanitario siano necessarie, all’interno del team riabilitativo, per il rientro ad una quotidianità di qualità.
Cosa fa il Terapista occupazionale?
Il Terapista occupazionale adatta l’ambiente domestico, lavorativo e sociale; favorisce il corretto utilizzo degli ausili; supporta non solo la persona ma tutta la famiglia. Da subito, nella camera di ricovero, aiuta il paziente a ritrovare il proprio senso d’essere persona, incoraggiandolo alla cura di sé; lo accompagna poi nella riscoperta dei propri ruoli e interessi; contribuisce alla pianificazione delle dimissioni e al rientro in casa propria; si adopera nell’educazione di familiari e caregivers. Aiuta la persona nell’integrazione e promuove la partecipazione nella vita sociale, anche in casi complessi”.
In accordo con il Segretario Generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, Tiziana Nicoletti, Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC) conferma il lavoro svolto dai Terapisti Occupazionali con i pazienti e i loro familiari che ha come obiettivo di fornire loro gli strumenti necessari per raggiungere la completa indipendenza e aiutare le persone a rendersi indipendenti e puntare al miglioramento della qualità della vita”.
Ultimo, ma non per importanza, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha sottolineato che nell’attuale fase pandemica, questo professionista è fondamentale per la gestione della nuova routine, di chi ha avuto esiti di Covid, ma anche della popolazione generale6.
Per tutte queste motivazioni si auspica che la Regione Sardegna investa sul terapista occupazionale.
Maggiori informazioni www.aito.it, [email protected]
Note al testo
2 Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane. “Rapporto Osservasalute 2018” Disponibile su: https://www.osservatoriosullasalute.it/osservasalute/rapporto-osservatorio- 2018
3 Istituto nazionale di statistica – ISTAT “Conoscere il mondo della disabilità” disponibile al https://www.istat.it/it/archivio/236301
4 Mancini Giulia, Indagine e analisi dell’intervento di riabilitazione nella Regione Sardegna: il ruolo della Terapia occupazionale – Tesi di Laurea
5 https://www.simfer.it/la-simfer-sostiene-le-istanze-aito/
6 WFOT (2020) – WFOT’s Statement on the International Year of Health and Care Workers – https://wfot.org/resources/public-statement-international-year-of-health-and-care-workers