Statue di Mont’e Prama, Cera (FI): “I restauri si devono tenere a Cabras!”
“È notizia di oggi che la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano ha rappresentato al Comune di Cabras l’esigenza di un urgente intervento di restauro di due statue e di alcuni modellini di nuraghe, rinvenuti negli anni scorsi ai piedi della collina di Mont’e Prama e che si trovano attualmente nella loro casa naturale, il “Museo di Civico Giovanni Marongiu di Cabras”.
Sebbene sia sicuramente meritorio che la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano programmi degli interventi di restauro di queste statue e di alcuni modellini di nuraghe, non si capisce il motivo”, dichiara il Consigliere regionale di Forza Italia Emanuele Cera, “del perché queste debbano essere trasferite a Cagliari, a fronte di una piena disponibilità nella compartecipazione delle spese del Comune nel mettere a disposizione i locali del Museo Civico di Cabras. Questo è già avvenuto in passato con eccellenti risultati, in un ambiente sicuro e conforme alla stringente normativa vigente.
Difatti, vi è un autorevole precedente”, prosegue il Consigliere Cera, “considerato che nel 2015 e 2016 il Comune di Cabras era riuscito nell’intento di far restaurare delle statue di Mont’e Prama direttamente presso il museo civico, reperti rinvenuti nelle campagne di scavo del 2014. L’iniziativa ebbe un grande successo, fece assistere in prima persona i sardi e i numerosissimi turisti che hanno visitato il museo. Ebbe inoltre il merito di accrescere la cultura e la sensibilità dei sardi su questa importantissima scoperta della statua più antica del mediterraneo. Questo patrimonio appartiene alla civiltà dei Sardi, che invece per quarant’anni è stata privata, a causa dell’atteggiamento della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano, che aveva letteralmente sepolto questi preziosissimi reperti dentro delle casse nei depositi del Museo Civico di Cagliari.
“La notizia di oggi appare, agli occhi dei sardi, come un ritorno al passato, difatti” prosegue Cera, “la determinazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano di spostare le statue altrove, insinua il dubbio atroce in tutti, sul loro rientro in futuro presso la struttura museale, così come è già successo nel passato. Ritengo che questa notizia sia alquanto grave”, sostiene Cera”, e rappresenta un tentativo di scippo che tutti noi abbiamo l’obbligo di impedire, soprattutto per quanto è successo in passato.
Il complesso scultoreo di Mont’e Prama”, prosegue Cera, “ha uno straordinario valore archeologico, di grande significato per il territorio, sia dal di vista punto storico, culturale che socioeconomico per la grande ricaduta di cui il territorio ha beneficiato.
Pertanto, anche le fasi di restauro possono divenire nuovamente un importante momento culturale e turistico da condividere con il popolo Sardo e non chiuso dentro gli inavvicinabili laboratori della Sovraintendenza. Il restauro precedente, presso il Museo di Cabras, ha rappresentato un risultato straordinario che sta a significare che l’intervento di restauro, a differenza di quanto intende fare la soprintendenza, può e deve essere fatto a Cabras.
La data prevista, per il trasloco delle statue e dei nuraghi a Cagliari, è quella del prossimo 25 febbraio, pertanto è fondamentale un intervento urgente per far sì che questo non avvenga e venga data la giusta soluzione al problema, autorizzando il restauro presso la sede di Cabras.
Per questo motivo mi appello”, conclude il consigliere Cera, “al Presidente della Regione affinché vengano attivate tutte le iniziative necessarie per evitare quanto annunciato dalla Sovrintendenza e assicurare, attraverso adeguate azioni di sostegno, il restauro Museo di Civico Giovanni Marongiu di Cabras.
Nel contempo occorre dare attuazione agli accordi presi nel 2017 con la convenzione siglata dal Ministro dei Beni Culturali, il Presidente della Regione e il Sindaco di allora, a cui la Sovraintendenza oggi, con questo suo atteggiamento, viene meno rispetto agli impregni presi.