Mister Di Francesco nella conferenza stampa della vigilia in primis sottolinea l’arrivo di Duncan, subito inserito nei convocati.
“Si è allenato oggi con noi per la prima volta, può essere a disposizione per lunedì. Lo conosco benissimo per averlo allenato ai tempi del Sassuolo, sono felice di riaverlo. È un calciatore che ho voluto fortemente. La posizione ideale? È un centrocampista, una mezzala che può essere anche utilizzato come mediano a due, dipende dalle esigenze della squadra”.
Nelle ultime gara si è visto un Cagliari privo di personalità e di grinta, subendo così quasi sempre il gioco degli avversari. L’allenatore chiede un cambio di atteggiamento.
“Rappresentiamo una squadra storica, dobbiamo dare tutti quel qualcosa in più che è mancato in certi momenti della stagione o che abbiamo avuto solo parzialmente ed è quindi necessario ritrovare prima possibile. Al di là dell’aspetto tattico, sarà importante l’approccio: dovremo essere meno timidi rispetto a Bergamo, dove però avevo in campo tre ’99 e altrettanti 2000. Domani metteremo dentro esperienza, determinazione, cattiveria agonistica, voglia di rimanere in partita, contro una squadra che come rendimento è stata una delle prime del 2020”.
Di sicuro questa negatività deriva dalla pochezza dei risultati visti in campo nelle ultime settimane e dalla posizione in classifica sempre più critica.
“Da allenatore, mi sento il primo responsabile di questa situazione, spetta a me trovare soluzioni e uomini giusti per fare rendere al meglio la squadra. Cercheremo di modificare il meno possibile. Fa rabbia perché, vedendo come i ragazzi si allenano ogni giorno, mi sarei aspettato una classifica diversa. In alcune partite avremmo meritato di più ma sono convinto che alla lunga i conti torneranno”.
Dall’altra parte del campo c’è il Milan in emergenza Covid che però ha delle ottime alternative.
“Cercheremo di mettere in difficoltà il Milan, stiamo preparando la gara nel modo giusto. Pioli ha fatto un ottimo lavoro, il Milan ha costruito una squadra vera, con grande coesione di intenti, che lavora bene insieme, ed ha un giocatore su tutti che si chiama Ibrahimovic. Lo svedese è unico, accentra anche il modo di giocare, perlomeno questo dicono dati e statistiche, lo cercano molto e noi dovremo togliergli le fonti di gioco”.