ad Allai in “Predi Antiogu e sa Perpetua” per un ironico affresco della Sardegna dell’Ottocento sotto le insegne del II Festival “Palcoscenici d’Estate” firmato Teatro del Segno e incastonato nella rete di “Intersezioni”.
La pièce liberamente tratta dal poemetto satirico “Sa scomuniga de Predi Antiogu, arrettori de Masuddas” vede il povero parroco vittima di un furto di bestiame,
ma il bonario rimprovero agli “abigeatari” si trasforma ben presto in un’invettiva, densa di amarezza, in cui egli stigmatizza peccati e vizi dell’intera comunità.
Il sipario sulla seconda edizione della kermesse – fortemente voluta dal sindaco Antonio Pili e dall’amministrazione comunale del paese del Barigadu –
si alzerà STASERA (venerdì 17 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro su “La Fantasmagorica Historia del Principe Ragno” de Le Compagnie del Cocomero,
con la regia di Rahul Bernardelli: una fiaba orientale nel teatrino dei burattini, tra metamorfosi e incantesimi, per il divertimento di grandi e piccini.
“Palcoscenici d’Estate” ad Allai proseguirà domenica 19 luglio alle 22 con “Sei Monologhi da Pirandello” con gli attori del Teatro del Segno
– Francesco Cittadini, Roberta Loddo, Rosellina Lo Nardo, Anna Paola Marturano, Giorgio Piano, Massimo Pruna – sulle note del contrabbasso di Federica José Are per la regia di Stefano Ledda,
per un viaggio nel mondo dello scrittore siciliano tra curiose fantasticherie e talvolta crudele realtà.
Il Festival continuerà fino al 17 agosto fra teatro e musica, cinema e nouveau cirque.
Ironia in scena con “Predi Antiogu e sa Perpetua” di e con Elio Turno Arthemalle e Rossella Faa, scoppiettante “commedia dialettale” liberamente tratta da “Sa scomuniga de Predi Antiogu, arrettori de Masuddas”
di un anonimo autore dell’Ottocento, in cartellone DOMANI (sabato 18 luglio alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai per la II edizione del Festival Palcoscenici d’Estate ad Allai organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai.
La pièce ispirata al noto poema satirico, sulla falsariga di una predica sui generis nella quale il parroco di Masullas si scaglia dal pulpito contro i malfattori che gli hanno rubato il bestiame e getta su di loro la scomunica,
per poi soffermarsi nella descrizione e nell’aperta condanna di vizi e peccati della comunità dei fedeli, dipinge un sapido e vivace affresco della società sarda dell’epoca, quasi un bozzetto di vita paesana.
I due protagonisti, Predi Antiogu e la fida Perpetua, sono figure emblematiche di una civiltà rurale, “fotografate” nel momento cruciale in cui l’autorità e il potere della Chiesa vengono parzialmente messi in ombra dalla progressiva laicizzazione del regno sardo-piemontese;
in particolare la legge che stabiliva l’importo delle decime nell’Isola costrinse molti parroci di campagna ad affiancare alla cura delle anime attività più concrete, come l’allevamento di pecore e capre, per poter sopravvivere.
“Sa scomuniga de Predi Antiogu, arrettori de Masuddas” è stata pubblicata a Cagliari nel 1879, ma scritta probabilmente intorno alla metà del secolo,
subito dopo la legge del 1851 che riduceva l’entità dei tributi dovuti alla Chiesa in Sardegna (quando la questione era dunque ben presente nella coscienza popolare):
il monologo in versi, in cui il sardo si intreccia al latino delle formule di scomunica, racconta una situazione capovolta in cui a subire una grave decurtazione del reddito è lo stesso sacerdote, un tempo beneficiario di ben più sostanziose decime.
Quest’opera di cui Antonio Gramsci sottolineava l’«umorismo fresco e paesano»,
apprezzata anche dal linguista Max Leopold Wagner, che ne curò un’edizione con trascrizione fonetica nel 1942, favorendone la diffusione tra gli studiosi, e la definì «un monumento psicologico, oltre che linguistico»
approda in teatro, in forma di commedia, nella mise en scène firmata Teatro del Segno e Teatro Impossibile che si affida alla vis comica di artisti come il poliedrico attore, dramaturg e regista Elio Turno Arthemalle e la cantante e compositrice, performer, cantastorie e attrice Rossella Faa.
Uno spettacolo divertente per un ideale viaggio a ritroso nel tempo, alla riscoperta di pagine di storia dimenticate o trascurate,
da cui affiora l’immagine di una Sardegna pienamente inserita e partecipe della temperie culturale e politica italiana ed europea, e quindi della lotta fra Stato e Chiesa, vista però in certo senso “dal basso”,
dalla parte degli ultimi, per cui l’impoverimento del clero come il danno e la beffa subiti dal parroco potrebbero avere il gusto del riscatto e di un’amara forma di “giustizia”.
Uno sguardo “capovolto” sulla realtà attraverso il quale Predi Antiogu – fino a poco tempo prima rappresentante del potere dalla parte degli oppressori – si ritrova finalmente a condividere lo status non invidiabile dei suoi parrocchiani,
a sperimentarne la miseria e la fame, ma a quella “caduta” dei fedeli sospettati di “abigeato” si volge non con lo spirito caritatevole del pastore di anime, bensì con la severità del Padre – unita allo sconcerto davanti al “sacrilegio”.
Ferito nella sua dignità e vittima della malvagità dei suoi simili, il parroco di Masullas si confida con l’immancabile Perpetua (di manzoniana memoria) e si accinge a riportare i reprobi sulla retta via,
facendo appello alle loro coscienze ma le parole dell’omelia si fanno sempre più sentite, e accese, in un comico crescendo fino all’esplosione finale, che mette a nudo tutta la sua “umanità”.
La parodia è implicita fin nella scelta del linguaggio, e della modalità cui il protagonista ricorre per far valere i propri diritti nella speranza di riavere il maltolto e riabbracciare i preziosi animali,
abbandonandosi alla tenerezza dei ricordi e lasciandosi infine vincere dall’indignazione, fino a pronunciare la dura e inappellabile condanna dei rei.
Quasi dimentico dell’austerità del suo ruolo, il parroco tratteggia un’immagine poco lusinghiera e alquanto piccante degli abitanti del paesino, le cui debolezze – dello spirito e della carne –
fanno sì che essi siano travolti dall’eterna giostra delle passioni, come avviene da sempre e in ogni luogo, a dispetto di regole e convenzioni come di principi etici e morali, in una sorta di parafrasi dell’Inferno dantesco.
STASERA – venerdì 17 luglio: “La Fantasmagorica Historia del Principe Ragno”
Il sipario sulla seconda edizione della kermesse –
fortemente voluta dal sindaco Antonio Pili e dall’amministrazione comunale del paese del Barigadu – si alzerà STASERA (venerdì 17 luglio) alle 22 in piazza Santo Isidoro su
“La Fantasmagorica Historia del Principe Ragno” de Le Compagnie del Cocomero, con la regia di Rahul Bernardelli: una fiaba orientale nel teatrino dei burattini, tra metamorforfosi e incantesimi, per il divertimento di grandi e piccini.
ALTRI APPUNTAMENTI del weekend: domenica 19 luglio “Sei Monologhi da Pirandello”
Il II Festival Palcoscenici d’Estate ad Allai proseguirà domenica 19 luglio alle 22 con “Sei Monologhi da Pirandello” per un viaggio tra drammi e novelle del grande scrittore siciliano in compagnia degli attori del Teatro del Segno –
Francesco Cittadini, Roberta Loddo, Rosellina Lo Nardo, Anna Paola Marturano, Giorgio Piano, Massimo Pruna – sulle note del contrabbasso di Federica José Are per la regia di Stefano Ledda, tra fantasticherie e sogni,
che svelano le piccole e grandi tragedie ma anche gli aspetti paradossali e umoristici del quotidiano.
Cinema ad Allai giovedì 23 luglio alle 22 con “Oceania”, il film d’animazione diretto da Ron Clements e John Musker, liberamente ispirato alla cultura e alla mitologia hawaiana, che racconta l’impresa della piccola Vaiana Waialiki, custode del cuore di Te Fiti.
La fanciulla scelta da Oceano per salvare l’Isola e liberare il mondo dall’oscurità, diffusasi dopo che il semidio Maui aveva rubato la preziosa pietra verde, dovrà affrontare varie prove e placare il demone del fuoco Te Kā.
S’intitola “Senza Fiato / Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica.
(Forse)”, il monologo scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu in programma venerdì 24 luglio alle 22, nella mise en scène del Teatro del Segno con la regia di Stefano Ledda,
per il racconto (auto)ironico di una vita complicata dalla malattia genetica rara (ma non troppo) tra ricoveri e terapie ma anche imprevedibili effetti collaterali, con inserti poetici di Elli Michler e di Guido Passini e la musica di Luciano Sezzi (al sax).
Una classica fiaba in un’inedita rilettura moderna domenica 26 luglio alle 22 con “Baracca & Burattori – con Cenerentola” del Teatro Tragodia, con drammaturgia e regia di Virginia Garau, anche protagonista sulla scena con Daniela Melis e Ulisse Sebis:
nel teatro in miniatura appaiono dei veri attori in luogo delle “teste di legno” tra buffe gags per il divertimento di grandi e piccini, mentre la vicenda della fanciulla e con le sue cattivissime sorellastre offre spunti di riflessione sul “bullismo”.
Tra giochi di seduzione e baruffe d’innamorati, baci appassionati e scenate di gelosia lunedì 27 luglio alle 22 con gli “Amori da Palcoscenico” del Teatro del Segno,
con l’istrionica cantante e compositrice Rossella Faa nel ruolo di un insolito Cupido accanto a Marta Proietti Orzella e Stefano Ledda (che firma regia e drammaturgia) per un’antologia di classici – da William Shakespeare a Carlo Goldoni e Edmond Rostand – che regala un viaggio sul filo delle emozioni.
Nel mondo delle fiabe sabato 1 agosto alle 22 con “Il gatto con gli stivali” del Teatro d’Inverno, con drammaturgia e regia di Giuseppe Ligios,
anche protagonista in scena con Gianfranco Corona e Giuseppe Caragliu, per una rilettura della novella cinquecentesca di “Costantino Fortunato”,
ripresa da Giambattista Basile, Charles Perrault e i Fratelli Grimm, dove il figlio di un mugnaio riceve in eredità il singolare e intraprendente felino che condurrà il suo padrone fino alla corte del re.
Sul grande schermo domenica 2 agosto alle 22 “Balentes” ovvero “I coraggiosi” di Lisa Camillo, antropologa e regista sardo-australiana:
«Questa è la storia di un paese perduto, questa è la storia di un popolo costretto al silenzio»
spiega la stessa autrice nelle sequenze iniziali del documentario-inchiesta sulla questione complessa delle servitù militari e delle misteriose esercitazioni che rischiano di avere conseguenze devastanti sulla popolazione e sull’ambiente.
Fantasia in scena lunedì 3 agosto alle 22 con “Manovella Circus” di Teatro Tages / Teatro del Segno, delizioso spettacolo di marionette e burattini ideato e “animato” da Agostino Cacciabue e Rita Xaxa dove una famiglia di scimmiette –
Max l’acrobata, Ginger sui pattini a rotelle, Casimiro il giocoliere e il mago Gustavo e pure il piccolo Cico Ciaco – insieme al topino Oscar e al pappagallo Pepito, conquista il pubblico con “numeri” e acrobazie sulle note dell’Organetto di Barberia.
Il nouveau cirque sbarca ad Allai sabato 8 agosto alle 22 con “Yes Land” di Onarts, uno spettacolo all’insegna della clownerie che mostra
«l’universo di Giulio, eterno viaggiatore in cerca dell’approvazione, che cerca di mettere ordine» in lotta con il caos, con esiti “catastrofici” ma esilaranti.
Il protagonista «trasforma tutto ciò che è ordinario in comico ed immaginifico» e con la sua aria sognante e la sua eterna “inadeguatezza” incanta e diverte grandi e piccini.
Tra parole e musica domenica 9 agosto alle 22 con “Baroni in Laguna” del Teatro del Segno, liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con drammaturgia e regia di Stefano Ledda,
protagonista sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda di un’avvincente e amara cronaca della lotta dei pescatori di Cabras per conquistare una nuova dignità e liberarsi del retaggio e dei vincoli di una società feudale a metà del Novecento.
Invito all’opera lunedì 10 agosto alle 22 con “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart: un’antologia di celebri arie nell’interpretazione del soprano Federica Cubeddu e dell’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”
diretta da Raimondo Mameli tra raffinate trascrizioni strumentali e virtuosistici assoli per dar “voce” ai diversi personaggi – dalla Contessa d’Almaviva a Susanna e l’adolescente Cherubino accanto all’ineffabile Figaro e allo spregiudicato Conte.
Omaggio all’eclettico talento di Dino Buzzati – giovedì 13 agosto alle 22 con “Spogliarello”, intenso monologo al femminile interpretato da Marta Proietti Orzella con Alessandra Leo, per la regia di Marco Nateri,
che firma anche scene e costumi della nuova produzione del Teatro del Segno: la pièce descrive la breve ascesa sociale e la “caduta” di Velia, donna affascinante e bellissima ma terribilmente fragile, alla disperata ricerca di una “sicurezza” che sembra sfuggirle fino all’ultimo…
Ritratto d’artista venerdì 14 agosto alle 22 con “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas”,
intrigante spettacolo-concerto di OfficinAcustica con Anna Lisa Mameli (voce), e Corrado Aragoni (pianoforte) dedicato alla cantante dalla vita movimentata, il cui nome s’intreccia a quelli di Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverría:
«Dico in ogni frase ciò che sento: parlo della notte perché la sto vivendo» – diceva l’artista, icona della musica ranchera – «racconto una storia d’amore ogni notte che canto».
Infine chiude in bellezza “Palcoscenici d’Estate” – lunedì 17 agosto alle 22 – “Son tutte belle le mamme del mondo?”
de L’Effimero Meraviglioso con Miana Merisi e Luigi Tontoranelli che interpretano monologhi, dialoghi, versi e melodie sulle note del pianoforte di Corrado Aragoni,
con la regia di Maria Assunta Calvisi, per affrontare le diverse sfumature e gradazioni dell’affetto materno, dalla dolcezza alla severità, dalla dedizione al dominio, fra teatro, musica e poesia.
Palcoscenici d’Estate 2020 ad Allai si inserisce nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna, che riunisce sei compagnie isolane – oltre al Teatro del Segno , Abaco Teatro (Monserrato),
Bocheteatro (Nuoro), L’Effimero Meraviglioso (Sinnai), Teatro d’Inverno (Alghero) e Teatro Tragodia (Mogoro) – e i rispettivi festivals con spirito di solidarietà sul modello de “s’agiudu torrau” – sotto l’egida della rete nazionale di Fed.It.Art.
(Federazione Italiana Artisti). Intersezioni traccia i suoi itinerari culturali legando in un unico ordito le “trame” originali di “Libertà d’Espressione” a Mogoro e “Giardini Aperti” tra Sanluri, Donori, Quartucciu
, Monserrato e Torre delle Stelle (Maracalagonis), “NUR” ad Alghero e “Il colore rosa” a Sinnai, “Palcoscenici d’Estate” ad Allai e “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e Cagliari, “Note a Margine” e “Patapum Festival” a Nuoro.
Il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna
e del MiBACT/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e fa parte del “circuito virtuoso” di Intersezioni 2020.
L’edizione 2020 sarà realizzata nel rispetto delle regole e delle distanze di sicurezza, per rendere possibile la fruizione di spettacoli, films e concerti e garantire la tutela della salute.
INGRESSO GRATUITO (per assistere agli spettacoli è necessario prenotare)
INFO & prenotazioni: e-mail: [email protected] – cell. 391.4867955
www.teatrodelsegno.com – www.comune.allai.or.it