Per questi motivi Emilio Deiana, presidente dell’Anci Sardegna, ha scritto alla Regione richiedendo:
L’inasprimento dei controlli nelle aree a maggiore pressione antropica e azioni di coordinamento con le Prefetture per le verifiche degli spostamenti.
Ed ecco che le ordinanze limitano sempre più la possibilità di uscire, vietando difatti il jogging e le corse in bici a Sassari, riducendo a Mamoiada le uscite con animali, mentre a Cagliari e Olbia viene decretata la chiusura dei parchi.
Divieto di passeggiata, inoltre, a Santa Teresa di Gallura e stop al traffico veicolare di La Maddalena, Caprera inclusa, per il sindaco dell’isola Luca Carlo Montella.
E quando anche le ordinanze non sembrano dare i risultati sperati, non restano che i social per invitare i propri compaesani a seguire le basilari norme di convivenza in questi giorni così critici:
“State a casa, osservate con assoluta precisione le regole di comportamento” scrive anche oggi il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu; dello stesso avviso, ma dal tono forse un po’ più conciso, il post del sindaco di Ilbono, Andrea Piroddi, in provincia di Nuoro:
”Non alzate il c…o dal divano neanche per andare in bagno. Ora ditemi, spiegatemi, perché non capisco e sono curioso: dove c….o volete andare in questi giorni?” divenuto virale in pochissimo tempo il post del sindaco, seppur lontano anni luce dai formali toni istituzionali, evidenzia in realtà meglio di qualsiasi decreto la gravità di certe trasgressioni: uscire per futili motivi, non rispettare le norme di sicurezza espone al virus non solo il trasgressore, ma anche il proprio nucleo familiare ed esponenzialmente l’intera comunità.
Mauro Zuddas
Fonte: Ansa Sardegna