La Sesta Commissione permanente ha ricevuto e ascoltato una delegazione di operatori socio-sanitari, inseriti nelle graduatorie concorsuali approvate dal primo gennaio 2010 al 31 gennaio 2013, e non utilizzate dall’ATS Sardegna. Questi operatori sono stati di fatto esclusi, con modalità che non risultano coerenti con la legislazione regionale. Non solo: questa esclusione genera effetti negativi in termini di economicità e efficienza dell’azione amministrativa.
Nella seduta del 16 luglio 2019 la Commissione Sanità ha votato la risoluzione n° 3, con la quale si impegna l’assessore alla Sanità Nieddu a valutare, nel più breve tempo possibile, in quale modo tutelare i 38 operatori socio-sanitari inclusi in queste graduatorie, sia quelli che prestano servizio nelle aziende sanitarie sia quelli rimasti invece senza occupazione.
Così, con un intervento per chiedere la tutela dei lavoratori, la consigliera regionale del M5S Carla Cuccu, ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale. Un atto attraverso il quale invita inoltre l’assessore alla Sanità ad effettuare un monitoraggio di tutti i contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato stipulati dalle aziende sanitarie sarde.
Alla luce delle più recenti notizie in tema sanità, Cuccu ribadisce la sua contrarietà all’apertura di nuovi ospedali, come annunciato dalla Giunta.
Sono certa – sottolinea – che un nuovo ospedale per Cagliari non sia la soluzione. Sono troppe e urgenti le criticità ancora in essere. In questo momento è prioritario garantire le prestazioni sanitarie ai pazienti e tutelare i medici e gli infermieri in servizio. A tutt’oggi invece non c’è una programmazione in ambito sanitario che faccia ben sperare, per quanto riguarda la razionalizzazione della rete sanitaria. Una rete che metta i pazienti al centro e i medici nelle migliori condizioni per poter prestare le proprie competenze. Non cesserò di dare battaglia contro questo piano sanitario, approntato tenendo all’oscuro le altre forze politiche e del quale sinora apprendo notizie solo grazie alla stampa.