È l’arcipelago di Capo Verde il nuovo centro della musica, uno straordinario incubatore di tendenze naturalmente aperto al confronto e agli scambi, patria della amatissima e indimenticata regina della morna, Cesaria Evora. È stata lei a far conoscere al mondo il complesso patrimonio di canti e tradizione di ritmi e suoni di questo arcipelago di origine vulcanica. Un formidabile campionario di intrecci tra Caraibi, tradizioni europee e grande madre Africa, brodo di coltura dove è cresciuta un’altra straordinaria figlia di questi luoghi: la bella e talentuosa Mayra Andrade, tra i migliori eredi di Evora. C’è la registrazione di un concerto tenutosi nell’ottobre del 2010, un anno prima della sua scomparsa, in cui la Regina della morna chiama sul palco proprio la giovanissima Andrade. Fu un duetto emozionante, ideale passaggio di consegne tra due fantastiche interpreti. Oggi Mayra Andrade è diventata una star popolare e amata, protagonista di uno stile inedito che unisce afrobeat e tradizione capoverdiana, jazz e folk portoghese. Questa figlia di diplomatici, nata a Cuba e sino all’età di 14 anni in giro per il mondo al seguito dei genitori, tra Senegal, Germania e Angola, ha dentro il sangue una forte passione nomade. Canta in creolo, portoghese e inglese, spaziando dal reggae di derivazione giamaicano al beat di origine centro africano, nigeriano e ghanese, e ovviamente i canti ricchi di saudade capoverdiana. Un bagaglio impressionante che ha trovato sintesi felice nelle opere discografiche: da quella del debutto “Navega” del 2006 alle successive prove di “Lovely Difficult” del 2013 e l’ultima fatica, “Manga”, pubblicata a febbraio di questo anno. Un disco registrato tra Parigi, nello studio dell’anziano produttore di Evora, Lusafrica, e Abijan, e per il quale Andrade ha voluto la presenza di uno straordinario musicista come Kim Alves, multistrumentista di razza. Il risultato è stato quello di dare vita a un disco costruito in laboratorio ma attento a captare le attuali tendenze della nuova musica africana. Tredici tracce coinvolgenti tra cui spicca, uno dei momenti più forti, il brano “Vapor di Imigrason”, dedicato al problema dell’immigrazione dei giovani africani in terra europea. Una presa di coscienza forte che contiene l’esortazione a lottare per il riscatto economico e sociale di un grande continente come quello africano, tuttora umiliato e ancora territorio di caccia per le superpotenze che, con le complicità dei diversi ras locali, hanno lucrato per decenni impadronendosi delle ricchezze di quella terra.
Palcoscenico tra i più potenti e suggestivi dell’Europa festivaliera, nato sotto il segno della ricerca e della qualità, nella prima decade di agosto Nora Jazz Festival propone dunque un calendario di artiste destinate ad arricchire il parterre di ospiti di fama mondiale che, anno dopo anno, sceglie il festival pulese come unica tappa esclusiva dei suoi tour in Sardegna. Caratterizzati da interpretazioni struggenti, talvolta aggressive, talvolta dolcissime e abbaglianti, gli stili delle quattro regine del jazz contribuiscono alla ricchezza della proposta degli organizzatori del festival, da anni impegnati in una nuova e originale narrazione culturale del territorio pulese. Un territorio immerso in un contesto storico di straordinarie bellezze artistiche e paesaggistiche e che, nei dieci giorni del festival, oltre ad intercettare le nuove tendenze della musica internazionale, propone originali appuntamenti letterari ed enogastronomici aperti al pubblico, da godere prima dell’inizio di ogni concerto nella suggestiva terrazza affacciata sul mare. Giovedì 8 agosto, l’incontro letterario è con Claudia Aloisi, autrice di “Flavia’s End” (Edizioni Condaghes) che dialogherà con la scrittrice Eleonora Carta. Gli assaggi enogastronomici sono realizzati da Cucina.eat
IL PROGRAMMA DI SABATO 10 AGOSTO
Cyrille Aimée, sabato 10 agosto, ore 21.30
Cyrille Aimée – voce
Hila Kulik – piano/ tastiere
Matteo Bortone – contrabbasso
Dani Danor – batteria
La sfida è di quelle che fanno tremare i polsi. Nientemeno che misurarsi con il songbook di uno dei più famosi e controversi compositori e autori d’America: Stephen Sondheim. Cioè un pezzo di storia e per certi versi di leggenda del musical americano, genere che ha ampiamente contribuito a rinnovare, e da sempre per i jazzisti, miniera di standards. Da una parte il mito, dall’altra una giovane emergente cantante jazz con il dono di una eclettica versatilità: Cyrille Aimée. Padre francese e madre domenicana, adolescenza nel villaggio di Samois Sur Seine che ospita uno dei migliori festival dedicati alla memoria del chitarrista Django Reinhardt, il geniale virtuoso che disse no a Ellington per scegliere la libertà del suo popolo rom. Passione per la libertà che di sicuro ha contaminato la precoce Cyrille, la quale ha assorbito come una spugna il mondo musicale del jazz manouche, componente importante nella sua colorata formazione accanto alla canzone francese, i suoni etnici e il soul. A tutto questo si unisca una elettrizzante capacità della cantante di dominare teatralmente la scena. Nasce così una delle più apprezzate vocalist europee in terra d’America, dove Cyrill vive da oltre dieci anni, immersa nel mood del jazz newyorchese dove spicca per l’originalità del suo stile. Dopo una serie di riconoscimenti internazionali (ha vinto tra l’altro il concorso internazionale intitolato a Sarah Vaughan), due apprezzati dischi in duo con il chitarrista brasiliano Diego Figueiredo, il primo album “It’s a Good Day” (2014) inciso per la Mac Avenue Records, opera percorsa dai richiami manouche del chitarrista Adriane Moignard e gli sperimentalismi dell’altro chitarrista, l’italo francese Michael Valeanu, la impone autorevolmente a livello internazionale. La conferma arriva con il successivo “Let’s Get Lost” del 2016 e ora, appunto, la sfida di “Move on: A Sondheim Adventure” pubblicato alla fine dello scorso febbraio e dedicato a Sondheim. Cioè Stephen Joshua Sondheim, autore di musical celebri come “A Little Night Music”, “Sweeney Todd” o “Into the Woods”, famoso anche per essere stato il paroliere di “Gypsy: A musical fable” e soprattutto “West Side Story”. Per il cinema, ha scritto tra l’altro le musiche di “Reds”, “Dick Tracy” per il quale compose “Sooner or Later”, premiata nel 1991 con l’Oscar di migliore canzone. Un protagonista assoluto quindi, e il cui repertorio Cyrill ha affrontato in modo rispettoso ma senza complessi, rivestendolo di inedite soluzioni grazie a una grande voce, in grado di adattarsi alle diverse situazioni e una formidabile energia capace di passare in modo eccellente dal canto a cappella allo scat, abbandonandosi al blues. Un album di spessore e prova matura di una notevole cantante jazz.
Incontri e letture d’autore (ore 19.30, ingresso libero)
Giovedì 8 agosto
“Flavia’s End” (Edizioni Condaghes)
Claudia Aloisi
L’autrice dialogherà con la scrittrice Eleonora Carta
Un porto sospeso, come la vita di Flavia. Terra, mare e cielo in scenari mozzafiato che fanno da contorno a una storia travolgente. Laureata in Lettere Classiche all’Università di Bologna, Claudia Aloisi è nata a Forlì nel 1974, dove tuttora vive. Sposata, due figli e un gatto, ama rilassarsi cucinando e curando il giardino. Meta preferita dei suoi viaggi, punto di partenza e termine di ogni meditazione, è la Sardegna, terra che ama in tutti i suoi aspetti.
Sabato 10 agosto
“La rilegatrice di storie perdute” (Garzanti Editore)
Cristina Caboni
L’autrice dialogherà con la giornalista Donatella Percivale
Successo dopo successo, Cristina Caboni è diventata una delle autrici italiane più amate dalla stampa e dai lettori. Dopo “Il sentiero dei profumi” e “Il giardino dei fiori segreti”, best-seller sempre in classifica, ecco un nuovo romanzo sul potere dei libri. E’ la storia di due donne coraggiose, lontane nel tempo, che si incontrano proprio grazie al potere dei libri e diventano una la forza dell’altra, alla ricerca della libertà e di un futuro migliore.
Le proposte gastronomiche
Fare incontrare buon cibo e buona musica: questo l’intento della nuova collaborazione tra il Nora Jazz Festival e Cucina.eat. Quattro prestigiosi appuntamenti musicali e altrettanti proposte gastronomiche effettuate attraverso la piccola Ape Piaggio di Cucina.eat, proprio a due passi dal palco. Per ogni appuntamento sarà proposto un piatto che unisce la grande materia prima locale alle esperienze in giro per il mondo del titolare Giuseppe Carrus, da abbinare rigorosamente a un bicchiere di vino.
8 agosto, Mayra Andrade
Piatto: Non solo Gazpacho con cetrioli, yogurt e pane croccante
Vino: Marmilla Bovale della cantina Su Entu
Dolce: Frolla, crema pasticciera al limoncello, fichi e mandorle
10 agosto Cyrille Aimèe
Piatto: Burrida alla cagliaritana come piace a noi
Vino: Vermentino di Sardegna della cantina Antonella Corda
Dolce: Minestrone freddo di verdure e crema al limone.
Prezzi:
6€ piatto
5€ dolce
4 € vino
INFO: norajazz.it