Messi in pratica a caso, i tre step della ricerca comprendevano il consumo di un distillato d’acqua, di sola limonata e di sola aranciata tre volte al giorno durante i pasti. Dopo avere analizzato sangue e urine dei partecipanti allo studio durante ogni fase, i ricercatori hanno notato che il succo di arancia era la bevanda che maggiormente aiutava ad aumentare i livelli di citrato nelle urine e a ridurre la cristallizzazione dell’acido urico e dell’ossalato di calcio, responsabile della formazione dei calcoli. La limonata invece, non è risultata altrettanto ‘efficace’. Secondo Clarita Odvina, assistente di medicina interna al Charles and Jane Pak Center for Mineral Metabolism and Clinical Research e a capo della ricerca la spiegazione è nella diversa composizione delle due bevande: il citrato contenuto nell’aranciata e nel succo di pompelmo, ad esempio, è accompagnato da ioni di potassio, mentre nella limonata è abbinato da ioni di idrogeno che ne annullano l’effetto anti-calcolosi.
Chi soffre di calcoli renali, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sa quanto sono fastidiosi: i calcoli renali si formano quando i livelli di minerali e sali normalmente presenti nell’urina, come il calcio e il fosfato, si uniscono. Le pietre possono quindi passare dai reni al tratto urinario. I sintomi includono: dolore acuto al basso ventre, schiena, lato o inguine; dolore quando urinate, nausea e vomito, e febbre e brividi. Se bere quotidianamente succo di arancia ci alletta più di tanto, un altro rimedio naturale per i calcoli renali è bere molti liquidi in generale. Bere abbastanza per raddoppiare essenzialmente la produzione giornaliera di urina è la chiave di volta di qualsiasi piano d’azione per prevenire i calcoli renali.
Questo passaggio può diluire l’urina e questo scoraggia calcio e altri composti ad aggregarsi. I risultati della ricerca, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica online ‘Clinical Journal of the American Society of Nephrology’.