L’inizio è previsto per le 10 e sarà coordinato da Gian Mario Spiga. Interverranno Pier Luigi Manconi, Giuseppe Melis, Alessandro Vagnozzi e Mario Virdis.
Da oltre 110 anni, i soci del Rotary rispondono alle sfide pressanti che ci sono nel mondo. Tutto è cominciato dalla lungimirante visione di Paul Harris, avvocato di Chicago, che ha creato il Rotary Club il 23 febbraio 1905, per consentire a professionisti di vari settori di incontrarsi per scambiare idee, instaurare amicizie significative e durature e contraccambiare la loro comunità.
Il nome Rotary deriva dalla consuetudine iniziale di riunirsi a rotazione presso gli uffici dei soci. Diffusa in tutti i Continenti, annovera oltre 1.250 mila soci con circa 35.000 club. Tra i tanti interventi umanitari portati avanti, c’è quello per debellare la poliomielite nel mondo, traguardo praticamente raggiunto.
Altri importanti interventi sono stati portati avanti nel campo dell’istruzione, dell’assistenza alle popolazioni indigenti per migliorare le condizioni di vita (acqua, cibo, abitazioni, salute).
L’associazione è presente anche ad Oristano, con un club Rotary che ha oltre 50 anni di attività e conta una sessantina di soci.
Il Rotary di Oristano, unitamente a quello di Terralba, hanno organizzato questo incontro per incoraggiare il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione, in coloro che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace, per sviluppare l’ideale del “servire” inteso come motore e propulsore di ogni attività.
In particolare, i Rotaryani si propongono di promuovere e sviluppare relazioni amichevoli tra i propri soci, per renderli meglio atti a servire l’interesse generale; per riconoscere la dignità di ogni occupazione, utile e far sì che essa venga esercitata nella maniera più degna, quale mezzo per servire la società. Inoltre, si prefiggono anche la diffusione di relazioni amichevoli fra gli esponenti delle varie attività economiche e professionali, uniti nel comune proposito e nella volontà di “servire”.
Rosy Massa