Danni da Fauna selvatica: i cinghiali continuano a causare ingenti danni nei campi oristanesi, per Coldiretti è urgente riavviare un tavolo di confronto, per iniziative organiche di contrasto.
Sono ormai numerose le specie della fauna selvatica che causano seri danni all’attività degli agricoltori e allevatori oristanesi.Una problematica che Coldiretti Oristano segue con attenzione ormai da anni, in considerazione della estrema rilevanza e impatto sul territorio.
Cinghiali, nutrie, cornacchie e storni, sono le specie che creano i maggiori disagi nei campi. Le lamentele dal territorio, che del resto non sono mai mancate, ripartano con vigore in questi giorni, con le segnalazioni delle attività distruttive dei cinghiali nel Comune di Cabras.
Con una pressione degli animali cresciuta negli anni a dismisura e con una diffusione incontrollata, gli agricoltori segnalano continui e ingenti danni alle colture poliennali, alle ortive, alle foraggere e ai cereali.
Un recente incontro tra l’ amministrazione civica, le aziende agricole di Cabras e i rappresentanti di Coldiretti, ha evidenziato un problema in continuo aumento.
Più volte Coldiretti Oristano ha sollecitato le Istituzioni Regionali ad istituire tavoli di lavoro e ad avviare iniziative atte ad affrontare con piani organici strutturati ed efficienti, la questione della fauna dannosa. Spesso con richieste e missive indirizzate direttamente agli Assessori Regionali all’Ambiente Spano e all’Agricoltura Caria. Con un duplice obiettivo: evitare, dove possibile, il semplice abbattimento delle specie, attivando misure alternative efficaci e chiedendo il giusto indennizzo per i danni causati alle imprese agricole e zootecniche.
Riguardo ai cinghiali, che rappresentano un problema regionale, nazionale ed europeo, la pressione in vari territori, ormai non è più sostenibile per le attività di agricoltori e allevatori. Occorre attivare piani di contenimento mirati anche alla cattura e diminuzione della specie, in considerazione del fatto, che oltre agli abbattimenti della stagione venatoria, la specie non possiede grandi antagonisti atti ad incidere in modo rilevante sui numeri.
“Tuttavia – sottolinea Gianni Ferrari, presidente della sezione Coldiretti di Cabras – occorre intervenire in modo organico. Serve un monitoraggio della specie in tutto i territorio oristanese per comprendere, finalmente, i numeri reali degli animali e conseguentemente, intervenire nelle aree con maggiore pressione, anche con deroghe sulla tempistica della caccia e sulle superfici interessate”.
Su questa e le altre tematiche inerenti i nocivi – evidenziano il Presidente e il vice direttore Coldiretti Giovanni Murru e Emanuele Spanò: “Auspichiamo ancora un confronto risolutivo per le varie questioni. Riteniamo urgente un confronto con associazioni agricole, agricoltori, esperti e istituzioni regionali per definire una strategia efficace sulla problematica.
Occorre attivare un percorso virtuoso ed articolato – concludono i dirigenti Coldiretti – dove gli abbattimenti sono solo un tassello di un piano teso a salvaguardare le produzioni essenziali per l’economia della nostra provincia e per contribuire al ripristino di un equilibrio ambientale, in molti ambiti evidentemente compromesso”.
Rosy Massa