Dopo il pagamento degli indennizzi per la siccità del 2017 al settore ovicaprino, pagato con 13 Euro a capo ovino e per un ammontare complessivo di 45 milioni di euro, già pagati agli allevatori nei mesi scorsi, si attendeva il pagamento dell’ulteriore stanziamento di 45 milioni a tutte le altre colture, messi a disposizione per 20 milioni dalla Regione e 25 milioni dal Governo Nazionale.
Ad attendere il risarcimento In particolare il settore dell’allevamento Bovino, esclusoinspiegabilmente dalla stessa Regione, nella prima fase. Dopo innumerevoli solleciti nei giorni scorsi finalmente la Giunta Regionale su proposta dell’Assessore all’Agricoltura Caria, ha approvato la delibera N’36/21 del 18 Luglio scorso che stabilisce criteri ed entità degli indennizzi alle altre colture in particolare quelli che riguardano gli allevamenti di Bovini.
«I parametri unitari dell’aiuto prevedono uno stanziamento di 65 euro a capo per i bovini da carne e di 15 euro a capo per quelli da latte. La Copagri Sassari OT, avendo fra gli iscritti , allevatori di bovini atti alla produzione del latte, ritiene che il parametro di 15 euro a capo per i bovini da latte, sia altamente inadeguato» afferma Paolo Ninniri (Presidente Copagr Sassari OT), che continua.
«Non capiamo inoltre perché la Regione continui ad indennizzare i danni causati dalla siccità prendendo come riferimento i capi di bestiame e non le superfici a foraggere, come invece prevede in modo preciso la Legge 102 di riferimento e come più volte sostenuto da Pietro Tandeddu, Direttore Copagri Sardegna e Ignazio Cirronis Presidente Regionale, nelle Riunione del Tavolo Verde. Non vorremmo in questo modo trovarci, fra qualche mese coinvolti a procedure di infrazione comunitaria per non aver rispettato quanto disposto dai regolamenti comunitari e nazionali. Chiediamo come COPAGRI SASSARI OT alla Regione e all’Assessore all’agricoltura Caria, che riveda in tempi brevissimi l’indennizzo con riferimento alle foraggere, soprattutto per le aziende zootecniche vacche da latte del Nord Sardegna, che hanno subito molti più danni rispetto ad altre zone della Sardegna, evidenziati dalle spese sostenute con l’acquisto di mangimi e foraggi» conclude Paolo Ninniri.