Andrà in scena tra Bitti e Dorgali fino al prossimo 4 ottobre il progetto “Identità Nuragiche”, il cui articolato programma prevede concerti, spettacoli e laboratori sviluppati con l’obiettivo di valorizzare i siti nuragici Serra Orrios, nell’altopiano del Gollei a Dorgali e il complesso di Romanzesu a Bitti, luoghi che faranno da scenario alle attività proposte.
Sabato 14 luglio alle 20 a Bitti, presso il Teatro – Museo Arte contadina e del canto a Tenore la compagnia Theandric Teatro Nonviolento proporrà “La Vedova Scalza” spettacolo teatrale tratto dall’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi (vincitore del Premio Campiello 2006). In scena, per l’occasione, andranno gli attori Carla Orrù, Marco Secchi, Giovanni Trudu e Andrea Vargiu con la regia di Maria Virginia Siriu.
Nel corso della rappresentazione gli spettatori vengono accompagnati lungo un percorso catartico che dalla cieca violenza sfocia nel suo razionale rifiuto. La vendetta, la sopraffazione, l’onore da lavare col sangue sono gli ingombranti concetti che vengono messi in dubbio. L’ambientazione è quella della Barbagia degli anni ’30, popolata di piccoli paesi in cui la vita è regolata dai podestà fascisti e dalle leggi non scritte della società tradizionale.
La violenza è ovunque: nello strapotere fascista, nelle angherie delle forze dell’ordine, nel sistema di usi e consuetudini che fossilizza i membri della società in una serie di ruoli prescritti e azioni comandate. La donna ne fa parte in quanto essere quasi annichilito: dedita alla vita rurale, è destinata solo alla preghiera e alla procreazione. La protagonista, Mintonia, appare da subito come il personaggio adatto a rompere questo circolo vizioso. Al contrario delle donne del suo paese, Mintonia si istruisce, legge Grazia Deledda e Tolstoj, è recalcitrante all’idea di subire dei soprusi senza proferir parola. Sceglie, quindi, da sé il proprio marito (Micheddu), a dispetto della contrarietà dell’intero paese che lo guarda con sdegno a causa del suo carattere ribelle.
Lui, come Mintonia, non ama sottomettersi al potere, e presto finisce nel mirino del brigadier Centini. Il concatenarsi degli eventi costringe Micheddu alla latitanza, culminando nella sua uccisione, smembrato orribilmente. Rimasta sola con un figlio da crescere, Mintonia brucia dal desiderio di vendicarsi uccidendo il mandante, Centini. Riesce a introdursi nella casa del brigadiere e, dopo averlo sedotto, lo accoltella a morte. Subito dopo, scappa in Argentina.
Mintonia, seppur colpevole, diventa il motore del cambiamento: accortasi di essere rimasta incinta di Centini, decide di tenere il bambino. Cresce dunque i suoi due figli, l’uno del marito vendicato, l’altro del mandante ucciso, come fratelli. La vendetta non ha più senso, il peso del rimorso è un prezzo troppo caro da pagare: il perdono rappresenta l’unica via di fuga dalla spirale di sangue. Mintonia si sporca le mani di sangue, ma si redime, dando la vita dopo averla levata. La dispensatrice di morte che si converte alla vita, usando l’empatia e l’intelligenza.
Il prossimo appuntamento con Identità Nuragiche è per mercoledì 18 luglio alle 19.30 nel complesso di Romanzesu a Bitti, dove la compagnia Theandric Teatro Nonviolento proporrà lo spettacolo “Antigone on Antigone”, opera originale che affonda le sue radici nella tragedia classica di Sofocle.