Le autocertificazioni sono strumenti utili per il consumatore e che, nel nostro ordinamento, hanno una storia relativamente breve. È a partire dagli anni ’90 che si inizia a parlare di autocertificazioni come modo di semplificare il sistema burocratico italiano, notoriamente piuttosto complesso e articolato.
In sostanza con una autocertificazione si va a dichiarare in modo autonomo di possedere determinati requisiti e caratteristiche evitando quindi di dover ricorrere a certificati ufficiali rilasciati dalle varie pubbliche amministrazioni.
È soltanto a partire dal 2012 che si diffonde l’obbligo di accettare le autocertificazioni a tutte le pubbliche amministrazioni, oltre che alle varie società che gestiscono in appalto i tanti servizi pubblici del nostro paese.
Una semplificazione per il cittadino che può oggi evitare di doversi sottoporre a lunghe trafile burocratiche. E soprattutto, un atto di responsabilizzazione dell’utente il quale può produrre in autonomia, autocertificando per l’appunto, documenti attestanti l’effettivo possedimento di requisiti. Al riguardo chi produce autocertificazioni false rischia di essere denunciato all’autorità giudiziaria potendo incorrere in una condanna penale per falso che lo porterebbe a perdere da subito i benefici ottenuti con la presentazione della dichiarazione fasulla.
Ma quali sono le autocertificazioni più richieste, quelle maggiormente utilizzate dai cittadini? Si parla di tante eventualità che proviamo a sintetizzare qui di seguito: una delle più utilizzate è la autocertificazione stato di famiglia: grazie a questo documento si può attestare la composizione del nucleo familiare in modo facile, sostituendo quindi il certificato di stato di famiglia rilasciato dall’ufficio anagrafe del Comune.
Stessa cosa dicasi per l’autocertificazione di residenza, cui si fa ricorso per attestare l’indirizzo di residenza di un determinato soggetto, o di luogo e data di nascita. Ma una autocertificazione può essere utilizzata anche per attestare la nascita del figlio da parte di un genitore; per certificare il proprio titolo di studio con relativo punteggio; attestare il decesso di una persona, nominandone gli eredi, entro e non oltre i 12 mesi dal decesso; attestare il proprio stato civile; certificare eventuale presenza di carichi pendenti e procedimenti penali in corso a proprio carico.
Sono queste le casistiche per le quali si fa maggiormente ricorso allo strumento dell’autocertificazione. Dichiarazioni sostitutive di documenti ufficiali che possono essere usate da tutti i cittadini italiani, dell’Unione Europea o extracomunitari a patto che quanto si va a certificare risulti già presente, in qualche documento, negli archivi degli uffici pubblici.
In sostanza con una autocertificazione si va a dichiarare in modo autonomo di possedere determinati requisiti e caratteristiche evitando quindi di dover ricorrere a certificati ufficiali rilasciati dalle varie pubbliche amministrazioni.
È soltanto a partire dal 2012 che si diffonde l’obbligo di accettare le autocertificazioni a tutte le pubbliche amministrazioni, oltre che alle varie società che gestiscono in appalto i tanti servizi pubblici del nostro paese.
Una semplificazione per il cittadino che può oggi evitare di doversi sottoporre a lunghe trafile burocratiche. E soprattutto, un atto di responsabilizzazione dell’utente il quale può produrre in autonomia, autocertificando per l’appunto, documenti attestanti l’effettivo possedimento di requisiti. Al riguardo chi produce autocertificazioni false rischia di essere denunciato all’autorità giudiziaria potendo incorrere in una condanna penale per falso che lo porterebbe a perdere da subito i benefici ottenuti con la presentazione della dichiarazione fasulla.
Ma quali sono le autocertificazioni più richieste, quelle maggiormente utilizzate dai cittadini? Si parla di tante eventualità che proviamo a sintetizzare qui di seguito: una delle più utilizzate è la autocertificazione stato di famiglia: grazie a questo documento si può attestare la composizione del nucleo familiare in modo facile, sostituendo quindi il certificato di stato di famiglia rilasciato dall’ufficio anagrafe del Comune.
Stessa cosa dicasi per l’autocertificazione di residenza, cui si fa ricorso per attestare l’indirizzo di residenza di un determinato soggetto, o di luogo e data di nascita. Ma una autocertificazione può essere utilizzata anche per attestare la nascita del figlio da parte di un genitore; per certificare il proprio titolo di studio con relativo punteggio; attestare il decesso di una persona, nominandone gli eredi, entro e non oltre i 12 mesi dal decesso; attestare il proprio stato civile; certificare eventuale presenza di carichi pendenti e procedimenti penali in corso a proprio carico.
Sono queste le casistiche per le quali si fa maggiormente ricorso allo strumento dell’autocertificazione. Dichiarazioni sostitutive di documenti ufficiali che possono essere usate da tutti i cittadini italiani, dell’Unione Europea o extracomunitari a patto che quanto si va a certificare risulti già presente, in qualche documento, negli archivi degli uffici pubblici.