In ricordo di Pierantonio Costai, recentemente scomparso, e della sua impresa durante il genocidio di Rwanda.<\/p>\n

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 7 aprile, data in cui viene ricordata la terribile carneficina dei tutsi in Rwanda, avvenuta nel 1994, che, secondo le fonti, caus\u00f2 circa un milione di morti, intende richiamare l\u2019attenzione di tutti sui genocidi e le motivazioni all\u2019origine della violenza razziale, nonch\u00e9 sul coraggio e il filantropismo di alcuni uomini illuminati pronti a difendere i propri simili, molte volte lontano dai riflettori, noncuranti delle conseguenze spesso tragiche che ne derivano.<\/p>\n

Erano giovani, vecchi, bambini, donne le vittime massacrate e torturate senza alcuna piet\u00e0 dagli hutu, appartenevano alla trib\u00f9 dei tutsi ma anche al ceto moderato degli stessi hutu. Durante i cento giorni in cui si svolsero i sanguinosi e cruenti episodi l\u2019odio interetnico spazz\u00f2 via ogni segno di umanit\u00e0 in una terra martoriata dalla povert\u00e0 e dallo sfruttamento e delle misere vittime non rimase pi\u00f9 alcun segno: speranze, sogni, umilt\u00e0, storie svanirono ingoiate nel nulla.<\/p>\n

Molti conoscono l\u2019olocausto; tanti sono i genocidi che rimangono nel dimenticatoio e vengono relegati nelle pagine di storia meno \u201csfogliate\u201d. Eppure da episodi cos\u00ec drammatici e cruenti c\u2019\u00e8 sempre molto da imparare e consegnare alle generazioni future: l\u2019insita crudelt\u00e0 dell\u2019uomo da combattere con l\u2019educazione, la cultura, la solidariet\u00e0, ma anche la nobilt\u00e0 d\u2019animo di alcuni personaggi straordinari.<\/p>\n

Ricordiamo con estrema commozione e ammirazione la figura del console italiano, Pierantonio Costa, recentemente scomparso, il quale, dopo essersi trasferito in Burundi, a rischio della propria vita, fece spola tra i due stati, riuscendo a mettere in salvo, pagando ingenti somme di denaro ai militari, circa 2.000 persone tra cui moltissime donne e 375 bambini.<\/p>\n

\u201cDecisi che avrei operato cos\u00ec. Mi sarei vestito sempre allo stesso modo per essere riconoscibile: pantaloni scuri, camicia azzurra, giacca grigia. Distribuite nelle tasche, e sempre nello stesso posto, avrei messo banconote da 5.000 franchi rwandesi (corrispondenti a 20 euro circa), da 1.000, da 500 e, infine, da 100 franchi, per essere sempre pronto ad estrarre la cifra giusta senza dover contare i soldi: la mancia deve essere data nella misura giusta, se dai troppo ti ammazzano per derubarti, se dai troppo poco non passi\u201d (frasi di Pierantonio Costa tratte dalla biografia \u201cLa lista del console\u201d)<\/p>\n

\u201cSono sceso. Ho tirato fuori dei soldi. E a partire dal momento che hanno preso i soldi io potevo prendere la ragazza. Quelli che ho preso con me sono tutti usciti. Per la prima volta in vita mia ho visto una massa di bambini con la paura negli occhi.\u00a0 \u00c8 stato per me una delle ragioni per cui sono continuato a venire in seguito e abbiamo cercato di salvare il massimo di bambini perch\u00e9 per la prima volta in Africa ho visto dei bambini pieni di paura.\u201d (frasi di Pierantonio Costa tratte dal docufilm \u201cLa lista del console\u201d)<\/p>\n

La strage termin\u00f2 con la missione umanitaria francese \u201cOp\u00e9ration Turquoise\u201d dell\u2019ONU.<\/p>\n

Nel 2011 insieme a due donne molto coraggiose Zura Kurahimbi e Yolande Mukagasana il nostro console \u00e8 stato candidato al Premio Nobel per la Pace.<\/p>\n

Parole e frasi rivelano spesso il comportamento e il pensiero di un individuo. Non a caso le parole assumono un valore nel momento in cui vengono pronunciate e servono ad immortalare principi fondamentali e storie di vita nascoste dal tempo tra i fucili di una guerra sanguinosa. E cos\u00ec ci accorgiamo dai racconti, dai ricordi, dai libri che dietro la parola esiste un mondo fatto di scelte e di silenziose azioni coraggiose che hanno cambiato il destino a molti esseri umani.<\/p>\n

\u201cQuello che ho fatto non l\u2019ho fatto cercando il martirio. Non l\u2019ho fatto cercando l\u2019eroismo. Ho fatto prima di tutto il mio dovere. Ho fatto il mio dovere come console prima e dopo ho fatto il mio dovere verso me stesso e verso la mia coscienza.\u201d (frasi di Pierantonio Costa tratte dal docufilm \u201cLa lista del console\u201d)<\/p>\n

Il CNDDU propone come attivit\u00e0 didattica agli studenti di ogni ordine e grado, dopo aver approfondito con i propri insegnanti la vicenda in questione, di immaginarsi Pierantonio Costa in un contesto storico attuale, per esempio la Birmania del 2021, scrivendo piccoli pensieri e memorie relative alla propria attivit\u00e0 di defender dei diritti umani. Gli elaborati possono essere inviati all\u2019indirizzo email:coordinamentodirittiumani@gmail.com; i pi\u00f9 significativi verranno pubblicati sui nostri canali social. #undiarioperilconsole<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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