Germano Celant. Dalla voce dell’artista un ritratto del celebre critico d’arte. A livello grafico il 2020 doveva essere l’anno perfetto, per via di quell’abbinamento cronologico che dona alla forma dei suoi numeri un calcolo facile e pulito, un alternarsi fluente, che serpeggia nel due e si placa nello zero, formando un uroboro immobile ma in eterno movimento, simbolo dell’energia universale che si consuma e rinnova continuamente nella natura ciclica delle cose.