di Umberto Zedda
Sinnai ospita la World Press Photo 2024: un viaggio tra bellezza e sofferenza
Sinnai, 2 novembre 2024 – Paesaggi mozzafiato, paesi esotici, storie di vita, situazioni drammatiche e il dolore della guerra: tutto questo, e molto altro, sarà esposto al MuA – Museo Civico di Sinnai fino al 23 novembre, con la mostra del celebre concorso di fotogiornalismo World Press Photo.Nato in Olanda negli anni ’50, il World Press Photo è uno dei premi più prestigiosi al mondo per la fotografia documentaria, e quest’anno porta in Sardegna le migliori 130 foto scattate nell’ultimo anno. Il curatore Alba Noguera ha inaugurato la mostra il 2 novembre, interagendo con i numerosi visitatori e rispondendo alle domande con grande disponibilità.
“Volevamo essere qui non solo nelle grandi città, ma anche per raggiungere il pubblico delle piccole località,” ha dichiarato Noguera. “È importante arrivare in Sardegna, in realtà come Sinnai, per permettere a tutti di vivere queste storie. Abbiamo già esposto la mostra nel 2019 a Gavoi e siamo felici di riportarla sull’isola grazie al Museo Civico di Sinnai.”
Sinnai sul palcoscenico delle grandi città
Anche il sindaco di Sinnai, Maria Barbara Pusceddu, e l’assessore alla Cultura, Cristiano Spina, hanno partecipato all’inaugurazione, condividendo l’emozione di ospitare un evento di portata internazionale. “È un’opportunità unica per noi,” ha dichiarato il sindaco Pusceddu. “Ospitare una mostra mondiale ci permette di osservare con i nostri occhi immagini che altrimenti vedremmo solo sul giornale.”
“Vedere il nome di Sinnai affiancato a quello di città come Sidney ci riempie d’orgoglio” ha affermato Isabella Atzeni, direttrice del MuA. “Abbiamo lavorato per quattro anni per portare questo progetto nel nostro paese, e non è stato facile. Vogliamo dare la possibilità a chi frequenta il nostro museo di conoscere un altro tassello del mondo e dare una ventata di internazionalizzazione che non farebbe male”.
La mostra del World Press Photo non è solo un’esposizione di scatti suggestivi, ma un’occasione di riflessione su alcuni dei momenti più intensi del nostro tempo. In un periodo segnato da conflitti come la guerra tra Israele e Palestina, le sofferenze di ucraini e russi e le difficoltà vissute da migranti e comunità in ogni angolo del globo, il fotoreporter diventa testimone del nostro tempo, capace di catturare e trasmettere emozioni attraverso il proprio obiettivo.
“La World Press Photo è, nel nostro piccolo un tentativo di discutere su ciò che sta accadendo, del massacro che si sta perpetrando in Palestina, e anche se ancora non ci rendiamo conto dell’estrema gravità dei fatti vogliamo concedere a chi parla e a chi dibatte le informazioni corrette per farlo” ha concluso la direttrice Atzeni.
Questa esposizione rappresenta dunque un appuntamento imperdibile per chiunque voglia esplorare storie di resilienza, dolore e speranza da tutto il mondo, raccontate dalle immagini potenti e toccanti dei migliori fotoreporter internazionali.
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