Giornata internazionale contro lo stigma dell’aborto
Giornata internazionale contro lo stigma dell’aborto: Domani, 28 marzo supprtiamo l’istituzine della Giornata internazionale contro lo stigma dell’aborto: l’appello dei movimenti in difesa del diritto all’aborto anche in Sardegna.
Gli attivisti e le attiviste chiedono una corretta comunicazione sulle tematiche legateall’interruzione volontaria di gravidanza: il movimento Strajk Kobiet Sardynia chiede
che anche nell’Isola non si criminalizzino le persone che ricorrono all’aborto.
Supportiamo le iniziative a favore di una giornata internazionale
di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
In occasione delle numerose iniziative promosse da Inroads e co-create e co-convocate da un gruppo di lavoro di organizzazioni per la giustizia riproduttiva, collettivi femministi, artisti che combattono lo stigma, operatori comunitari, reti internazionali e ONG in tutto il mondo a favore dell’istituzione della Giornata internazionale contro la stigma dell’aborto, Strajk Kobiet Sardynia e Femini Strajk Kobiet Berlin, invitano tutti a una riflessione su quanto profondo sia il disagio generato dallo stigma culturale che spinge ancora la società a giudicare negativamente chi ricorre all’interruzione volontaria di gravidanza.
Una delle conseguenze più gravi di questo atteggiamento che rappresenta l’aborto come una pratica moralmente inaccettabile, è la disinformazione. Lo stigma diventa uno strumento per limitare il ricorso all’aborto, rendendo più difficile ottenere assistenza e contribuisce a consolidare un’immagine della donna come necessariamente legata alla sua funzione di procreazione e dunque come eticamente riprovevole quando decide di rinunciarvi.
Lo stigma induce nel pensiero comune l’opinione negativa nei confronti di chi decide di abortire e anche dei medici che praticano l’aborto, rendendolo di fatto sempre meno accessibile. L’auspicio dei movimenti per il diritto alla scelta, è che al contrario se ne parli senza pregiudizi, con un atteggiamento di comprensione ed empatia verso coloro che decidono di interrompere una gravidanza. Stigmatizzare questa scelta rischia di rimettere in discussione un diritto ormai in molti paesi acquisito, che consente legalmente di decidere in autonomia se portare avanti una gestazione senza per questo essere giudicate.