Rubrica “Abbiamo bisogno di Eroi” | Episodio 23 – Come approcciarsi a Spider-Man? (Parte 3)
Come approcciarsi a Spider-Man? Passiamo serie animate e videogiochi ora. Abbiamo selezionato per voi una gamma di prodotti. Procediamo…
Ci siamo lasciati nel precedente articolo parlando di come poter approcciarsi a Spider-Man tramite i film. Qui sotto il link del precedente articolo:Se vi dovessero interessare anche i fumetti: https://www.sardegnareporter.it/2024/01/rubrica-abbiamo-bisogno-di-eroi-episodio-21-come-approcciarsi-a-spider-man-parte-1/585731/
Inoltre, se siete curiosi di saperne di più sulla storia editoriale di Spider-Man, vi consigliamo di visionare un precedente episodio della rubrica:
Spider-Man è sempre stato fortunato anche in TV e nei videogiochi: in questo articolo vi faremo una lista breve di alcuni prodotti su Spider-Man che potrebbero farvi appassionare al personaggio.
Cominciamo dalle serie animate:
“L’Uomo Ragno” (Spider-Man), noto anche come “Classic Spider-Man”. (1967).
È stata realizzata dallo studio Grantray-Lawrence Animation, distribuita dalla Krantz Films.
E trasmessa dal canale ABC.
In seguito ai problemi finanziari della Grantray, le serie seguenti vennero realizzate dalla Krantz Films direttamente.
È stata la prima serie animata dedicata al personaggio. La canzone della sigla ancora oggi è la colonna sonora più famosa del personaggio.
“Spider-Man – L’Uomo Ragno” (Spider-Man), nota anche come Spider-Man: The Animated Series. (1994-1998).
Vennero realizzati 65 episodi, autoconclusivi o suddivisi in minisaghe, distribuiti in cinque stagioni.
La serie è considerata come la serie più fedele al fumetto originale della Marvel Comics.
Risulta 84ª nella classifica delle 100 migliori serie animate secondo IGN.
Ancora oggi è tra i prodotti Marvel più amati di sempre.
“The Spectacular Spider-Man”. (2008).
La serie è stata prodotta da Marvel Studios e Sony Pictures Entertainment.
Sviluppata da Greg Weisman e Victor Cook, unisce le storie classiche di Stan Lee a quelle della serie Ultimate Spider-Man di Brian Michael Bendis.
È costituita da sole due stagioni.
È tra i prodotti di Spider-Man più amati di sempre, ancora oggi i fan la valutano positivamente.
E ora passiamo ai videogiochi. Abbiamo selezionato per voi tre videogiochi, tra i più amati, tra passato e presente, che possono farvi apprezzare il personaggio:
“Spider-Man”. (2000).
Uscito per PlayStation, Game Boy Color, Nintendo 64, Sega Dreamcast, Microsoft Windows e macOS nel 2000, prodotto da Activision e sviluppato da Neversoft.
Pur variando di versione in versione, Spider-Man ha ricevuto un’accoglienza molto positiva.
“Spider-Man: Il regno delle ombre” (Spider-Man: Web of Shadows). (2008).
Pubblicato dalla Activision.
È stato sviluppato dalla Treyarch e la Shaba Games per PlayStation 3, Nintendo Wii e Xbox 360, dalla Aspyr per Microsoft Windows, da Amaze Entertainment per PlayStation 2 e PlayStation Portable.
E dalla Griptonite Games per Nintendo DS.
Il gioco ci mostra una storia non canonica ai fumetti, con protagonisti i simbionti. Nel gioco, inoltre, troviamo altri personaggi Marvel.
“Marvel’s Spider-Man”. (2018).
È sviluppato da Insomniac Games e distribuito da Sony Interactive Entertainment per PlayStation 4, PlayStation 5 e Microsoft Windows.
Nel gioco è presente uno degli ultimi cameo di Stan Lee. Marvel Spider-Man è stato ben accolto al momento dell’uscita.
I critici lo hanno definito uno dei migliori giochi sui supereroi mai realizzati.
Il gioco è diventato un successo commerciale, vendendo 3,3 milioni di copie nei primi tre giorni dalla sua pubblicazione e infrangendo diversi record di vendite. Sequel di questo gioco sono “Marvel’s Spider-Man: Miles Morales” e “Marvel’s Spider-Man 2”.
Questi erano altri sei prodotti per conoscere meglio e approcciare Spider-Man, l’eroe che unisce tutte le generazioni sotto un solo motto: “da un grande potere, derivano grandi responsabilità”.
Nella speranza che potranno, questi tre episodi della rubrica, esservi utili, vi attendiamo nei prossimi episodi, dove si esplorerà sempre di più il mondo dei supereroi!
Articolo di Michael Bonannini