Anche la Sardegna partecipa al movimento mondiale che chiede la liberazione di Julian Assange. Nel “Day X”, il 20 febbraio, giorno in cui a Londra i giudici britannici saranno chiamati a valutare la possibilità di concedere ad Assange di fare appello contro l’estradizione negli Stati Uniti, il gruppo Free Assange Sardinia ha organizzato una manifestazione pacifica in concomitanza con tante altre iniziative nelle principali città di tutto il mondo, per chiedere la liberazione del fondatore di WikiLeaks.
A Cagliari, martedì 20 febbraio alle 18 partirà un corteo da piazza del Carmine che si snoderà per il centro del capoluogo, mentre, qualche giorno prima, a Sassari, ci sarà un preludio, con diverse iniziative organizzate in città. In contemporanea con l’evento cagliaritano, a Olbia si terrà un’assemblea promossa dalle associazioni cittadine che aderiscono al comitato Free Assange Sardinia. Ulteriori eventi sono in fase di organizzazione a Nuoro.
L’iniziativa di protesta pacifica
Il 1° febbraio 2024 si è costituito in Sardegna il gruppo Free Assange Sardinia, una rete di cittadini e cittadine che, connettendosi alla campagna internazionale per la liberazione dell’editore di WikiLeaks Julian Assange, ha organizzato iniziative di protesta pacifica nelle città sarde in coincidenza con il Day X.
Il corteo organizzato per martedì 20 febbraio a Cagliari partirà da Piazza del Carmine alle ore 18, in contemporanea con iniziative avviate in numerose città europee, americane e australiane da gruppi Free Assange, determinati a fare pressione sui governi affinché si giunga a una soluzione diplomatica che veda la liberazione di Assange e la salvaguardia della libertà d’informazione e della democrazia, messe seriamente a rischio perché, se l’editore di WikiLeaks verrà estradato, si creerà un precedente internazionale in virtù del quale ogni giornalista potrebbe vedersi destinatario di una richiesta di estradizione semplicemente per aver pubblicato notizie basate su fatti reali che imbarazzano una grande potenza.
Ulteriori iniziative verranno organizzate a Sassari il 14 febbraio alle 11.30 presso la piazza della chiesa di San Vincenzo in via Turati (in prossimità di tre grandi Istituti superiori e della fermata degli autobus), dove verrà affisso un grande manifesto, e il 15 febbraio alle 18 in Piazza Castello. Eventuali date in altre località dell’isola verranno comunicate nei prossimi giorni.
La valenza internazionale della mobilitazione
La data del 20 febbraio è indicata da attivisti e attiviste per i diritti umani di tutto il mondo come “Day X”, ossia il giorno in cui la corte di giustizia britannica avrà probabilmente l’ultima occasione per fermare il trasferimento negli Stati Uniti del giornalista australiano, a cui l’Alta corte britannica ha dato il via libera nel dicembre 2021, accettando la rassicurazione diplomatica statunitense di riservare ad Assange un trattamento umano. La promessa, che ha convinto i giudici britannici in quell’occasione, è considerata non attendibile dalla Segretaria Generale di Amnesty International Agnes Callamard, dall’ex Relatore Onu sulla Tortura Nils Melzer e dai maggiori esperti mondiali di diritti umani.
La lettera al Governo Italiano di Free Assange Sardinia
La richiesta di Free Assange Sardinia, espressa tramite una lettera ufficiale al Governo Italiano, è che l’Italia – seguendo l’esempio dell’Australia – chieda agli Stati Uniti di archiviare le accuse di spionaggio e cospirazione informatica che accompagnano la richiesta di estradizione, portate avanti dalle amministrazioni Trump e Biden. Ulteriori lettere saranno indirizzate da Free Assange Sardinia a parlamentari italiani di ogni gruppo politico, chiedendo il loro impegno per una soluzione diplomatica del caso. In particolare, la lettera indirizzata al Governo della Repubblica Italiana chiede all’esecutivo, in linea con gli impegni internazionali e in particolare con la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, “di agire a difesa delle libertà fondamentali esprimendo pubblicamente opposizione all’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, in considerazione delle gravi implicazioni che questa avrebbe per i diritti umani e la libertà di stampa”. Inoltre, secondo Free Assange Sardinia, il Governo dovrebbe:
- sollecitare le autorità del Regno Unito a garantire un trattamento equo e umano a Julian Assange, compresa la valutazione di alternative alla detenzione che tengano conto delle sue condizioni di salute;
- sostenere iniziative internazionali volte a garantire la protezione legale e fisica di Julian Assange;
- promuovere una soluzione diplomatica che prevenga l’estradizione;
- adoperarsi presso il Consiglio d’Europa per un impegno a favore dei diritti di Julian Assange, riconoscendo il suo contributo alla trasparenza e alla responsabilità pubblica.
Il caso Assange
Assange, che nel 2010 ha messo a disposizione del pubblico mondiale centinaia di migliaia di documenti secretati che provano crimini di guerra e sistematiche violazioni dei diritti umani avvenute durante l’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan, si trova da quasi cinque anni nel carcere londinese di Belmarsh, detenuto senza aver ricevuto alcuna condanna, in attesa che si concluda il processo aperto in Inghilterra nel 2019 per stabilire se possa essere estradato negli Stati Uniti. La certezza che Assange non subirà un processo equo negli Stati Uniti viene dal fatto che la legge sullo spionaggio utilizzata contro di lui non consente di fare riferimento all’interesse pubblico. Non permette, cioè, all’imputato di affermare davanti al giudice che l’ottenimento e la condivisione di documenti segreti è avvenuta perché i materiali in questione erano di interesse pubblico. Senza possibilità di richiamarsi all’interesse pubblico, Assange va incontro a una matematica condanna a 175 anni di carcere.
La posizione di Free Assange Sardinia
“Per Free Assange Sardinia è inconcepibile l’utilizzo della legge americana sullo spionaggio del 1917 contro un giornalista investigativo che ha svolto il ruolo da sempre assegnato alla stampa all’interno delle democrazie, rivelando fatti verificati e permettendo così ai cittadini di valutare se i propri governi stessero seguendo l’interesse pubblico”, afferma Ninni Tedesco Calvi, giornalista sarda parte del gruppo.
Free Assange Sardinia invita la società civile a unirsi all’iniziativa per mostrare chiaramente al governo italiano che i cittadini hanno compreso quali saranno le conseguenze della possibile estradizione. In particolare, si invitano gli operatori dell’informazione, prime vittime di questa guerra di interessi particolari contro la stampa libera, a unirsi alla manifestazione raggiungendo i loro colleghi che hanno già aderito all’iniziativa, tra cui Sara Chessa, Ninni Tedesco Calvi, Pino Cabras, Simone Spiga e Mario Gottardi. Lo stesso Pino Cabras, da deputato della precedente legislatura, è stato primo firmatario di una mozione parlamentare volta alla liberazione di Assange.
Il legame tra caso Assange, libertà di informazione e democrazia
La libertà di informazione è stata posta alle fondamenta delle democrazie perché i cittadini, per rendersi conto di quanto un governo stia realmente perseguendo l’interesse pubblico, hanno bisogno di una stampa che sia libera di indagare oltre i comunicati ufficiali dei governi. Per questo, l’attacco contro Julian Assange è un attacco contro tutti e tutte noi: significa che non avevamo il diritto di conoscere le verità che lui ha rivelato e che non avremo, in futuro, il diritto di sapere quando i governi stanno perseguendo interessi particolari anziché quelli dei cittadini.
Le realtà associative e i media coinvolti
Per Free Assange Sardinia, è necessario dare vita a una grande protesta pacifica nel Giorno X, 20 febbraio. All’iniziativa hanno aderito diverse realtà associative, sindacati e media sardi, che elenchiamo di seguito nella speranza che numerose altre si uniscano, consapevoli
dell’urgenza di salvare il giornalista Assange e il diritto alla conoscenza di tutti e di tutte. La manifestazione non prevede l’utilizzo di simboli, poster e bandiere di particolari realtà
politiche, ma soltanto di poster e materiali che richiamano alla rete “Free Assange Sardinia”.