Impianto agrivoltaico nei Comuni di Milis e San Vero Milis – Conferenza informativa venerdì 26 gennaio a Milis
L’assalto al nostro territorio regionale continua imperterrito senza freni.Questa volta si tratta di un nuovo progetto di agrivoltaico nei Comuni di Milis e San Vero Milis, le cui opere di connessione attraversano anche il territorio del Comune di Narbolia essendo gli allacci previsti nella Cabina Primaria ivi presente.
Il progetto insiste su poco più 31 ettari di terreno agricolo e avrebbe una potenza di picco di circa 14kWp e una potenza di immissione di circa 12 kW, prodotta da 24.000 pannelli fotovoltaici sollevati da terra di circa 2,50 metri. L’impianto avrebbe una vita di circa 30 anni ed un costo di circa 10.400.000 euro.
Come ormai succede da tempo, un po’ in tutta la Sardegna, ma non solo, vengono presentate domande di progetti speculativi e non debitamente programmati di energia rinnovabile che superano di gran lunga la produzione di energia di cui la Sardegna ha bisogno ed effettivamente consuma. Infatti al 31 dicembre 2023 sono state presentate 756 domande di connessione (485 di solare e 271 di eolico) per una potenza complessiva di poco più di 55 GWh. Il consumo reale della nostra Regione ammonta a 8,11 GWh mentre la produzione è di 13,39 GWh (dati al 31 dicembre 2022). Stiamo quindi già producendo 5,28 GWh in più del nostro fabbisogno. Tutti i dati provengono dal sito ufficiale di Terna.
Per informare e sensibilizzare la popolazione sull’argomento un gruppo di cittadini sta organizzando una conferenza per le ore 17,30 di venerdì 26 gennaio prossimo presso la Sala Ovest del Palazzo Boyl a Milis. Saranno presenti e interverranno amministratori locali, anche dei Comuni vicini, esperti del settore, di associazioni ambientaliste e dei Comitati Sardi.
Un incontro importante dove saranno affrontate tutte le problematiche poste dal progetto in questione, a partire dal consumo di suolo, dall’impatto ambientale e del paesaggio culturale e identitario, oltre che dei problemi economici (per esempio agricoltura/pastorizia e turismo) e sociali e della democrazia energetica (vedi autoconsumo e comunità energetiche).