“Discesa a remi del Danubio 2023”
Canottaggio. Si è chiusa con l’arrivo a Vienna la prima parte della“Discesa a remi del Danubio 2023”.Dietro c’è la Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale. Davanti la seconda parte della regata inclusiva, fino a Budapest
“Discesa a remi del Danubio 2023”: Roma, 27 luglio 2023 – Si è chiusa ieri con successo la prima parte della 5a edizione della “Discesa a remi del Danubio” con equipaggi internazionali misti, master e diversamente abili. Ideata e organizzata dal Circolo Canottieri 3 Ponti di Roma, affiliato alla FIC-Federazione Italiana Canottaggio, è sostenuta dalla Fondazione Terzo Pilastro-Internazionale: fin qui, 255 chilometri percorsi dal 21 al 26 luglio vogando in acque austriache, da Schlögen a Vienna, passando per Linz, Grein, Melk, Durnstein, Tulln.
Un’impresa, che celebra potenzialità vs limiti
La Fondazione Terzo Pilastro–Internazionale, col suo presidente, il Prof. Avv. Emmanuele F.M Emanuele, ex canottiere lui stesso, ha assicurato anche per questa 5a edizione il suo contributo alla complessa organizzazione della Discesa, che mette in acqua atlete e atleti molto diversi tra loro, per provenienza, lingua, età, condizioni fisiche, storia personale.
L’assieme che ne esce si è rivelato tuttavia anche questa volta vincente, e le difficoltà di una regata molto impegnativa – per la lunghezza del percorso, il tipo di fiume, il traffico di navigazione che lo caratterizza, le tante dighe, la diversa preparazione degli equipaggi, il meteo variabile – ancora una volta brillantemente superate. Per merito di un’organizzazione esperta e collaudata, certamente, e del sostegno del pubblico alla regata ormai nota e attesa, ma anche e soprattutto per merito di ciascuno, che nella composita squadra – il canottaggio è un grande sport di squadra – trova e riesce a dare il meglio si sé stesso.
Ed è qui che la “Discesa a remi del Danubio” incontra la Fondazione che la sostiene, testimoniando i suoi valori che sono quelli del diritto alla salute, allo sport, al benessere per tutti.
Le bandiere della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale quindi, anche quest’anno ad intercettare il vento sulle barche, e sui carrelli che seguivano su strada la regata, vessilli di un convinto impegno nella pratica sportiva come veicolo di inclusione. Accanto alla Fondazione, “motori” della manifestazione remiera, sicuramente il Presidente e Vicepresidente del CC3Ponti, Riccardo Dezi e Giulia Benigni, tecnici di Canottaggio di IV livello Europeo, alla loro quinta volta sul Danubio, che punta a replicare con successo i 600 chilometri del percorso lungo dell’edizione del 2022.
Sei tappe per la prima parte della regata
La prima tappa da Schlögen a Linz segnava un buon incipit per le sportive e gli sportivi partecipanti.
Circa 55 chilometri di tempo sereno, solo per poco segnati dalla pioggia battente di un temporale improvviso, ma ultimati poi senza intoppi o incidenti.
Due le chiuse da attraversare, Aschach e Ottensheim, entrambe trovate già aperte, grazie alla notorietà della manifestazione attenzionata agli operatori del fiume anche da un apposito Decreto del Ministero dei trasporti e della navigazione austriaco. Da Linz a Grein la seconda tappa, partite le barche da Linz alle 8,40 con un tempo splendido e una temperatura mite, hanno percorso i 12 chilometri per arrivare alla diga di Ashach attraversandola in soli 20 minuti.
Difficoltoso il tratto successivo di circa 28 chilometri, con il fiume che si allargava molto, la corrente in calo e la navigazione a farsi più pesante. Le atlete e gli atleti ben distribuiti nelle barche hanno tenuto testa alle accresciute difficoltà, e dopo il passaggio della seconda diga sono stati premiati dagli ultimi 12 chilometri più agevoli fino a Grein.
Circa 45 chilometri invece per la terza tappa da Grein a Melk, rallentata dall’attesa, stavolta, alle chiuse, che hanno costretto gli equipaggi a sostare anche un’ora sotto un sole invadente accrescendo nel tratto la difficoltà dell’impresa, che in navigazione ha toccato però sul fiume punti paesaggistici particolarmente belli. L’immersione nella natura ingombrante del fiume è del resto uno degli aspetti qualificanti di questa particolare manifestazione remiera sul Danubio. Il 24 luglio il gruppo raggiungeva Dürnstein: due per percorrere la 4a tappa, 25 chilometri, le barche scortate dalla polizia fluviale a causa dei potenziali pericoli dati dal restringimento del letto del fiume percorso da grandi navi, tagliato in più punti dai “pennelli”, tradizionali moletti in pietra, e disseminato di boe. Le previsioni di tempesta all’arrivo inducevano a frettolose operazioni di ricovero delle barche.
La 5a tappa – da Da Dürnstein a Tulln -, copriva 44 chilometri dei 221 chilometri fino ad allora percorsi. Un tratto segnato da momenti di cattivo tempo, anche dal disagio di una pioggia battente.
Arrivati anche qui in fondo, delle difficoltà dell’uno si è fatto carico l’altro, dimostrando una volta di più la grande capacità di adattamento e versatilità degli equipaggi. L’ultima tappa, la 6a, ha condotto gli equipaggi a Vienna. Discesa record, barche veloci con il vento in poppa, alcuni ingaggi durante la regata tra gli equipaggi, tempo clemente, l’ultima chiusa attraversata senza problemi. “La cosa bella – ha commentato Riccardo Dezi – registrare i decisi miglioramenti tecnici di tutti, alla fine della sei giorni in acqua, e guardare un gruppo di sportivi amalgamarsi sempre di più. Questa prima della parte della regata si chiude decisamente con un successo”. L’approdo al circolo viennese Donauhort Ruderverein, dove gli equipaggi hanno sostato per il pranzo, per poi raggiungere l’Hotel Regina e chiudere in bellezza con una serata di gala la Discesa, di hanno festeggiato il Gran Finale. Per ora.
Non finisce qui
Oggi infatti nella capitale austriaca si rinnovano gli equipaggi che andranno comunque a formare sempre 4 barche da 8 con timoniere, seguite nel percorso dagli organizzatori e dai tecnici dello Staff – per la seconda parte della regata Riccardo Dezi, Giulia Benigni, Monica Magini, Antonio Schettino, Sara Arena e Catalin Blaj – con i due motoscafi d’appoggio. A bordo ancora atlete e gli atleti diversamente abili accanto ai Master, di età media superiore ai 55 anni, del CC3Ponti: Luca Agoletto e Daniele Stefanoni del Circolo Canottieri Aniene, l’atleta ipovedente Marco Carapacchio del Circolo Canottieri 3 Ponti gli accompagnatori austriaci Richard Sellinger e Eszter Hauer.
Al timone l’atleta del Pararowing del CC3Ponti, Daniela De Blasis, alla sua seconda esperienza sul Danubio. La rinnovata squadra ha davanti a sé la seconda parte della “Discesa a remi del Danubio”, 300 chilometri del grande fiume da percorrere, da Vienna a Budapest, portando a tre le nazioni a quel punto attraversate. Domani, Sabato 28 luglio, l’imbarco a Vienna, destinazione Bad Deutsch-Altemburg.
I successivi approdi saranno Bratislava, Gonyu, Komarno, Esztergom, fino alla meta finale: Budapest.
Ma questa è un’altra storia.