Il Mater Olbia è una struttura ospedaliera all’avanguardia tra la sanità privata della
Sardegna. Nata dalla partnership fra Qatar Foundation e Policlinico Gemelli, ad
oggi è di proprietà per il 75%della società Innovation Arch Sarl con sede in Lussemburgo e per il restante 25% della fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.
La vicenda penale trae origine dalla fantomatica tentata estorsione.
Il 15 Febbraio alle ore 13:00 veniva celebrata l’udienza per la tentata estorsione nei
confronti dell’ex sindaco di Olbia Gianni Giovannelli e gli sceicchi del Qatar,
proprietari della struttura sanitaria.
L’imprenditore Alessandro Marini di fatto proprietario delle terre confinanti al Mater Olbia ha la proprietà sostenendo di aver acquisito i diritti di usucapione da Luigi Mulas, a cui Giovannelli avrebbe offerto un posto di lavoro attraverso una società risultata successivamente fallita e dunque commettendo un reato.
La giudice penale del Tribunale di Tempio Pausania, Dott.ssa Interlandi, ha
escluso che l’imprenditore Alessandro Marini avesse tentato un’estorsione ai vertici delle 4 società controllate dall’emiro del Qatar Thanin Amad Al Thani attraverso la potente Qatar
Foundation. Gli avvocati della Sharp srl e della Mater Olbia Spa sono rimasti delusi; l’ordinanza e l’esclusione delle società dal processo penale rimarca graniticamente il diritto di proprietà a titolo originale dei circa 60 ettari confinanti con la struttura sanitaria
Mater Olbia.
Le 2 cause intraprese da Marini, la Sardinia healthcare and research properties, proprietaria del Mater Olbia, è stata tutelata dall’avvocato Angelo Merlini che però pare sia privo di legittimazione.
L’avvocato Angelo Merlini, unico superstite a capo delle accuse nel processo penale contro Alessandro Marini, come più volte nelle memorie contro Alessandro Marini al 920/16 processo civile, puntava tutto sul processo penale per dimostrare che il Marini non vantasse alcun diritto sui 60 ettari.
Gianni Giovannelli al tempo accusò Alessandro Marini di fare pressioni tentando di
estorcere lavori per un consorzio di imprese edili e/o incarichi manageriali dal
Qatar senza pero’ portare agli inquirenti alcuna prova materiale.
Proprio solo su quelle goliardiche dichiarazioni rese da Giovannelli, il frettoloso
allora capo della Procura di Tempio Pausania Domenico Fiordalisi formulo’ 3 tre richieste di custodia cautelare in carcere in danno al Marini, ma puntualmente rigettate
dal giudice Marco Contu.
Arrivati dopo 8 lunghi anni al termine di questa triste vicenda, si può certo trarre la
conclusione che sui vertici manageriali del Qatar non ci fu mai stata alcuna tentata
estorsione.
Di conseguenza, il tentativo di scippare i circa 60 ettari con oltre 1 milione di MC si può definire naufragato negli abissi .