La mostra “DIS*ASTRI”, conversazione tra Goya e Mario Vespasiani
La mostra “DIS*ASTRI”, conversazione tra Goya e Mario Vespasiani, si terrà domenica 15 gennaio 2023 alle ore 17.00 a San Benedetto del Tronto.Domani dunque la presentazione dell’atteso dialogo tra Francisco Goya, uno dei più celebri maestri di tutti i tempi, e Mario Vespasiani, stella dell’arte italiana.
Una mostra che pone in relazione le diverse opere dei due autori, che indagano le più estreme e profonde esperienze del vivere, dalla disperazione alle violenze
scatenate dalla guerra, fino alla gioia e all’estasi.
Come scrive la curatrice della mostra Rosalba Rossi: molta Luce viene
dal buio, molto genio dalla follia. Luce di talento e non omologazione.
Entrate, ma non cercate un percorso, l’unica via è lo smarrimento:
questa la condizione ideale per ascoltare l’intimo rapporto tra _Sogno e
Visione, in un sorprendente dialogo oltre il tempo e lo spazio. Ho
sempre veduto l’arte che corre su un filo infinito, nella relazione tra
passato e presente, senza interruzioni, ma in un confronto continuo e
questo evento è un potente faccia a faccia tra i capolavori di
Francisco Goya e di Mario Vespasiani, un dialogo fuori dal tempo, ricco
di rimandi e sfumature nello spazio del sentire.
Tale vuole essere la chiave di “DIS*ASTRI – La condizione umana dai suoi abissi alla gloria”.
Ossia la capacità di mettere in relazione, attraverso processi
di antitesi, sottrazione, privazione, come si concretizza nel prefisso
Dis, o in linguaggi opposti per colori e tecniche, l’anelito
ancestrale e la tensione dell’Uomo al Valore della Vita, alle sue
estensioni, implicazioni creative e responsabilità, che lo alimentano e
lo trasformano. Ecco la ragione per la quale, quando per le innumerevoli
richieste e i dati registrati ad oggi di oltre tremila visitatori,
abbiamo avuto la felice inaspettata notizia della proroga della mostra
al 25 gennaio 2023.
Fulminea ed astrale mi è apparsa la recente produzione del maestro
Mario Vespasiani: una connessione dalla potente energia evocativa e
visionaria, il logos ha attraversato i secoli ed i due messaggi hanno
iniziato a dialogare. Dall’analisi spietata della condizione umana, la
deflagrazione della stella, ha dato vita ad un messaggio di Forza
interiore, spiritualità, connessione, ricerca e cammino per i valori
Universali dell’uomo. Nell’ottica del pensiero della mostra intesa come
“essere vivente” che vive, respira ed evolve anch’essa dalle energie,
vibrazioni, pensieri, input ricevuti dai visitatori (ed in sala il
libro delle firme con i commenti lo attesta), in questa fase
procrastinata. Chiama a sé le tre opere del ciclo tematico “Kingdom of
Heaven” di Mario Vespasiani, luminose ed illuminate, nel suo senso più
profondo. Vespasiani è uno sperimentatore incessante e le opere scelte,
pur ai confini con l’astratto, ci rivelano con segni inequivocabili, la
profondità del vivere, il senso del sacro che ci circonda ovunque e
sempre, un Dio delle e nelle piccole cose, riflesse dalle grandi.
L’Arte è uno spazio nel quale si possono condurre produzioni di
realtà, dibattiti reali, prospettive e cambiamenti, è un’AZIONE
CREATIVA.
Pensare in modo creativo significa che l’artista è un attore
sociale non relegato ai margini, ma portavoce, agitatore della cultura
che è l’infrastruttura più importante, non la mera superficie della
società. Arte e Cultura sono compimenti essenziali per il corretto
funzionamento di una comunità, è comunicazione, interazione,
partecipazione ed ogni organizzazione che non promuova questo è
destinata al fallimento. Questo non vuole essere quindi un intervento
estetico, ma un modo di comunicazione diretta, riflessione, tra
cittadini, ambiente ed autorità per entrare in un processo di
trasformazione, che prima di tutto significa ritrovamento del senso di
appartenenza.
Goya e Vespasiani non si sono mai incontrati, eppure nell’ascolto delle
loro opere è come se lo avessero fatto innumerevoli volte, più vicini
di quanto si possa immaginare, perché abitati dalla stessa travolgente
passione per l’essere umano e la sua avventura. Sono esploratori di
Vita, nel Dono della prospettiva mancante, svelandoci ciò che
abbiamo sotto gli occhi e non vediamo più, nel misterioso labirinto
della vita sanno cogliere sempre l’essenza. Opere che viaggiano oltre
i punti cardinali, oltre i limiti del comprensibile e visibile. Ciò che
abbiamo dinanzi è prezioso perché porta in luce un incontro mai
avvenuto, un dialogo mai iniziato, ma mille volte risonante. L’arte crea
ponti e imprevedibili connessioni e questo che si è costruito non
contempla la parola fine.
Continuerà dal 26 gennaio in poi, altrove,
poiché il dialogo è incessante, imprescindibile: ci chiama, ci
interroga, ci pungola e ci esorta. Un pensiero che cammina, che non può
essere imbrigliato, che su questa scia ci indica la strada, il cui
valore è nel segno della più alta tra le conquiste sociali: la Libertà
La mostra sarà disponibile alla visione fino al 25 gennaio 2023,
dal martedi alla domenica, orari: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00.
Gloria Cadeddu