COPAGRI SARDEGNA: LA MANOVRA FINANZIARIA ARRIVA CON CRONICO RITARDO E PENALIZZA FORTEMENTE L’AGRICOLTURA
Patteri, alle imprese agricole poco più dell’1% della dotazione complessiva di 10,75 miliardi
Sestu, 17 gennaio 2023 – Giuseppe Patteri presidente della Copagri Sardegna: “Con cronico ritardo, la Legge di bilancio 2023 è approdata in Commissione consiliare programmazione e bilancio ed è stata dalla stessa rapidamente esaminata in attesa del passaggio in aula”.
“Come se non bastasse – aggiunge Patteri – nonostante la manovra rechi in dote una dotazione finanziaria di circa 10,75 miliardi, l’agricoltura di questo non beneficia.
Esaminando nel dettaglio i capitoli di spesa destinati all’agricoltura, infatti, emerge che al primario destinino appena 252,5 milioni di euro. Di questi i finanziamenti destinati direttamente o indirettamente alle imprese agricole ammontano a poco più dell’1%. Le risorse sono insufficienti a dare una svolta a un comparto in sofferenza, che non cresce da lunghi anni. Le imprese mantengono il valore della produzione regionale a 1,5 miliardi, pari al fatturato di una media azienda agroindustriale”.
Nessuna proposta
“Aldilà di alcune misure, ormai consolidate, destinate al sostegno delle OP, all’acquisto dei riproduttori bovini da carne e al credito, non si registra il recepimento di alcuna delle proposte avanzate dalla Copagri in occasione del confronto con l’assessore regionale alla programmazione e al bilancio Giuseppe Fasolino”, osserva il direttore della Copagri Sardegna Pietro Tandeddu, ricordando che “si trattava di misure concrete volte all’incremento del finanziamento attualmente disponibile nella programmazione UE 2023-27 per il Complemento di Sviluppo Rurale regionale per un importo tale da riportare l’entità della spesa al livello della passata programmazione, all’estensione del principio di ‘multifunzionalità agricola’ con la destinazione di 10 milioni per la salvaguardia e la tutela del territorio con il coinvolgimento dei produttori agricoli, all’avvio di un programma di valorizzazione delle terre pubbliche, alla previsione di una nuova ‘Legge di Orientamento’ regionale sull’agricoltura e all’istituzione di un osservatorio economico sul comparto”.
“Auspichiamo un ripensamento da parte di Giunta e Consiglio. Contando, oltre che sull’accoglimento delle proposte avanzate, sulla copertura del fabbisogno accertato delle 328 pratiche rimaste fuori dal bando 2020 riservato ai contratti di filiera della cerealicoltura, alla rapida spendita delle risorse già stanziate per il ristoro di diversi comparti colpiti dalle negative conseguenze del Covid, del conflitto russo-ucraino o da recenti crisi di mercato come la carcioficoltura, a una riformulazione, funzionale a una accelerazione della spesa, della norma contenuta nel DdL collegato alla legge di stabilità e destinata agli altri comparti esclusi dalle precedenti norme di ristoro”, conclude Patteri.