Zootropolis in maxischermo ad Allai per il IV “Palcoscenici d’Estate”
Un’utopia (quasi) realizzata con “Zootropolis”, il fortunato e pluripremiato film diretto da Byron Howard e Rich Moore (con co-regia di Jared Bush, che firma anche con altri autori soggetto e sceneggiatura) e prodotto dai Walt Disney Animation Studios (facenti parte della Walt Disney Pictures) in programma DOMANI (sabato 30 luglio) alle 22 in Piazza Santo Isidoro ad Allai per un nuovo appuntamento con la IV edizione del Festival “Palcoscenici d’Estate” organizzato dal Teatro del Segno con la direzione artistica di Stefano Ledda e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e della Regione Sardegna– con un ricco cartellone fra prosa, musica, danza, cinema, gastronomia e letteratura dal 16 luglio al 20 agosto nel paese del Barigadu.
Una favola moderna per raccontare, attraverso la formula di un classico poliziesco con sfumature noir, la vita in una metropoli contemporanea, una città in cui convivono animali di specie diverse, apparentemente in armonia, a parte gli inevitabili atti di criminalità, dalle truffe alle rapine: la protagonista è una giovane e coraggiosa coniglietta, Judy Hopps, originaria di Bunnyburrow, che per inseguire il suo sogno di diventare una poliziotta, si trasferisce nella capitale, dove riesce a conquistare l’ambita divisa e il distintivo. I suoi eccellenti risultati all’Accademia di Polizia le valgono un posto da ausiliaria del traffico, nell’attesa di convincere delle sue capacità Capitan Bogo, un bufalo, che la ritiene troppo minuta e fragile per il difficile compito di investigatrice. Tuttavia Judy prosegue per la sua strada e riesce a effettuare il suo primo arresto, poi per una serie di circostanze viene coinvolta nelle indagini sul caso della scomparsa di alcuni “predatori”. Un vero e proprio giallo, dietro cui si cela un pericoloso piano per sovvertire l’ordine e ottenere il controllo attraverso l’arma della paura: sarà molto difficile portare alla luce la verità e ottenere le confessioni dei veri colpevoli, il cui fine non sarebbe poi così disdicevole, mentre sono assolutamente sbagliate e da condannare le modalità scelte per ottenerlo.
Tra molti pericoli e incontri interessanti con simpatici personaggi, che si trovano però dall’altra parte della legge, l’eroina continua a lottare per la giustizia, ma è tentata di rinunciare quando si accorge che le sue parole sono state fraintese e hanno causato una maggior confusione: “Zootropolis” pur con il suo curioso “bestiario” riflette la realtà, e dunque il sottile confine tra il bene e il male e i rischi connessi ad ogni “azione” o impresa poliziesca, in cui il rispetto delle regole non sempre conduce a una conclusione equa e neppure auspicabile. La distinzione tra “buoni” e “cattivi” non è sempre così semplice e esistono molte sfumature intermedie, oltre a criteri differenti per assegnare punizioni e ricompense o distribuire rimproveri e elogi: Judy si trova ad affrontare avversari potenti a fianco di alleati inattesi (e imprevedibili). La questione dell’uso (e abuso) di vari tipi di sostanze stupefacenti – tra i problemi più gravi, una vera emergenza nell’attuale società occidentale – affiora anche qui, un po’ sottotraccia, in questo singolare affresco del mondo animale, con note caratteriali che riconducono all’etologia, ma chiari riferimenti alla condizione umana.
“Zootropolis” (titolo originale “Zootopia”) ha vinto nel 2017 il Premio Oscar per il Miglior film d’animazione, il Golden Globe e ben sei Annie Awards (come Miglior lungometraggio d’animazione e per il character design, la regia, lo storyboard, la voce (pari merito con “Oceania”) e la miglior sceneggiatura in un film d’animazione): una trama ben congegnata per descrivere una società ideale, una “democrazia” degli animali, ma anche i punti di debolezza e le insidie, il ricorso alla violenza, la strumentalizzazione della paura, i rischi connessi alle ideologie – perché troppo facilmente una utopia può risolversi nel suo contrario – e l’importanza di una giustizia “uguale per tutti” oltre che della ricerca della verità.
Una storia fantastica e avvincente, in cui i più piccoli coglieranno lo spirito avventuroso e potranno identificarsi con i personaggi, ma i più grandi potranno, sotto metafora, scoprire interessanti elementi di riflessione, oltre a gustare la qualità delle immagini e dell’animazione, la credibilità dei personaggi e gli effetti speciali.