Di seguito il comunicato stampa del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU)
“Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, invita il Ministro dell’Istruzione, prof. Patrizio Bianchi, ad emettere un decreto ministeriale per modificare la denominazione della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche in “A046 – discipline giuridiche ed economiche, educazione civica“. Attualmente la denominazione esiste solo per la classe di concorso A-22 Italiano, Storia, Educazione civica, Geografia.È legittimamente incomprensibile il fatto che per le discipline letterarie sia contemplata una materia per la quale non sono stati condotti studi specifici (Educazione civica), mentre invece ai docenti della classe di concorso A046 venga negato un simile titolo, nonostante le competenze specifiche superiori a quelle di altri colleghi maturate nel corso del proprio curriculum universitario e post universitario.
Ricordiamo che la legge n. 92/2019 ha introdotto, nel primo e secondo ciclo di istruzione, l’insegnamento trasversale dell’educazione civica nelle scuole di ogni ordine e grado.
In particolare si legge nelle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica “Nelle scuole del primo ciclo l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è affidato, in contitolarità, a docenti di classe individuati sulla base dei contenuti del curricolo, utilizzando le risorse dell’organico dell’autonomia. Tra essi è individuato un coordinatore, che svolge i compiti di cui all’art. 2, comma 6 della Legge. Le soluzioni organizzative che le scuole del secondo ciclo possono adottare, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 2, commi 4 e 5 della Legge, potranno essere differenti. Qualora il docente abilitato nelle discipline giuridico-economiche sia contitolare nel Consiglio di Classe, negli istituti superiori nel cui curricolo siano presenti gli insegnamenti dell’area giuridico-economica, gli sarà affidato l’insegnamento di educazione civica, di cui curerà il coordinamento, fermo restando il coinvolgimento degli altri docenti competenti per i diversi obiettivi/risultati di apprendimento condivisi in sede di programmazione dai rispettivi Consigli di classe. Qualora il docente abilitato nelle discipline giuridico-economiche sia presente in organico dell’autonomia ma non sia già contitolare del Consiglio di Classe, egli potrà assumere il coordinamento della disciplina per una o più classi, fatta salva la necessità che in esse si crei uno spazio settimanale in cui, anche in compresenza con altri docenti, possa procedere alla didattica dell’educazione civica all’interno della quota oraria settimanale, o all’interno della quota di autonomia eventualmente attivata, nelle modalità approvate dal Collegio dei docenti. Ricorrendo questa casistica, il coordinatore dell’educazione civica, in quanto titolare di un insegnamento aggiuntivo, entra a far parte a pieno titolo del Consiglio o dei Consigli di Classe in cui opera.”
Da quanto riportato si evince che nei fatti l’insegnamento dell’Educazione civica, laddove figuri nel Consiglio di classe, venga già affidata in via preferenziale per attinenza di contenuti al docente della classe di concorso A046, pertanto la nostra richiesta risulterebbe in linea con la prassi e la realtà quotidiana della scuola italiana.
Il CNDDU si era già espresso e ribadisce la propria posizione in merito alla necessità di intervenire tempestivamente per modificare la normativa inerente all’insegnamento dell’Educazione civica (Legge 20 agosto 2019, n. 92) nelle scuole di ogni ordine e grado proprio al fine di affidarla ai professionisti del settore e sottrarla all’episodicità di una gestione “collettiva” di programmi, che invece sarebbero da sviluppare con sistematicità e coerenza. Ricordiamo ancora la situazione di estrema gravità in cui si trova tale classe di concorso in quanto in esubero in gran parte d’Italia.
In considerazione del percorso accademico del ministro, prof. Patrizio Bianchi, siamo fiduciosi in un’attenta valutazione della anomalia segnalata e in un intervento risolutivo rispetto a quanto riscontrato”.
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