Caro Onorevole,
ho il piacere di comunicarle che, per iniziativa di un gruppo di parlamentari italiani, in prevalenza sardi e di oltre 200.000 cittadine e cittadini italian* che hanno promosso un progetto di legge d’iniziativa popolare, il principio d’insularità e contestualmente la continuità territoriale con le isole entrerà, con tutti i suoi disagi, nella Costituzione Italiana.
Perché scrivo a Lei, a nome dei sardi che, come me, si sono battuti per rimuovere, in modo istituzionale e non con inconsulti gesti di sfida, lo svantaggio insulare e della discontinuità territoriale?
Perché così anche i cittadini danesi che Lei rappresenta potranno far valere questa legge per colmare la discontinuità con le isole Far Oer e con la lontana Groenlandia, o i Francesi con la Corsica, o i greci con Rodi e Cipro, o gli svedesi con l’Isola di Turku, etc.
Lo svantaggio territoriale in Italia sarà colmato con una legge costituzionale che così recita all’art.119, dopo il V comma: La Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.
Allora diranno i sardi e poi i siciliani : Ora non ci sono più scuse, la continuità territoriale ci è stata riconosciuta per Legge Costituzionale. In via teorica si sono ristretti i mari!
E quindi? domanda l’On. Kofod.
Vede, caro Onorevole, questo nostro primo passaggio in Costituzione è fondamentale perché poi possa entrare nell’ambito delle fonti del diritto primario, costituite dai Trattati Europei TUE e TFUE. Infatti sulle problematiche dell’insularità quest’ultimo Trattato, Funzionamento dell’Unione Europea, recita in modo specifico :
Articolo 349
(ex articolo 299, paragrafo 2, secondo, terzo e quarto comma, del TCE)
Tenuto conto della situazione socioeconomica strutturale della Guadalupa, della Guyana francese, della Martinica, della Riunione, di Saint Barthélemy, di Saint Martin, delle Azzorre, di Madera e delle isole Canarie, aggravata dalla loro grande distanza, dall’insularità, dalla superficie ridotta, dalla topografia e dal clima difficili, dalla dipendenza economica da alcuni prodotti, fattori la cui persistenza e il cui cumulo recano grave danno al loro sviluppo, il Consiglio, su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento Europeo, adotta misure specifiche volte, in particolare, a stabilire le condizioni di applicazione dei trattati a tali regioni, ivi comprese politiche comuni. Allorché adotta le misure specifiche in questione secondo una procedura legislativa speciale, il Consiglio delibera altresì su proposta della Commissione e previa consultazione del Parlamento Europeo.
Le misure di cui al primo comma riguardano in particolare politiche doganali e commerciali, politica fiscale, zone franche, politiche in materia di agricoltura e di pesca, condizioni di fornitura delle materie prime e di beni di consumo primari, aiuti di Stato e condizioni di accesso ai fondi strutturali e ai programmi orizzontali dell’Unione.
Il Consiglio adotta le misure di cui al primo comma tenendo conto delle caratteristiche e dei vincoli specifici delle regioni ultra-periferiche senza compromettere l’integrità e la coerenza dell’ordinamento giuridico dell’Unione, ivi compresi il mercato interno e le politiche comuni.
Il testo è chiaro, il riferimento alle Isole ora citate esclude al momento attuale quelle altre che noi abbiamo citato e che non sono solo italiane, bensì anche francesi, greche, svedesi e naturalmente danesi. Tuttavia i due Trattati Europei , prima o poi, dovranno tener conto della nostra modifica Costituzionale e inserire le nostre Isole mediterranee nel citato articolo 349.
La lotta non è finita. Aver cambiato la Costituzione Italiana all’art. 119, è un doveroso atto legislativo che però deve essere ulteriormente implementato con un passaggio legislativo sui Trattati dell’UE. Facciamo un esempio: supponiamo che il sottoscritto, da cittadino sardo, italiano e quindi europeo, adisca alla Corte di Giustizia di Lussemburgo, contro il Paese membro Italia che non assicura i collegamenti aerei e navali in modo tale da colmare lo svantaggio geo-territoriale come da dettame della Costituzione Italia: che avverrebbe? Che il ricorso sarebbe automaticamente non ammesso perché viziato di incompetenza giuridica visto che la fonte di diritto primaria TFUE nulla recita in materia.
Caro On. Kofod, se vorrà darci una mano ne saremo felici. Anzi provi a prendere un aereo per sbarcare ad Alghero, così si renderà conto della tribolazione.
Un caro saluto
Efisio Planetta , ex Consigliere Regionale del Partito Sardo d’Azione