Accademia Musicale Bernardo De Muro
con il patrocinio e il sostegno del Comune di Olbia
e della Regione Autonoma della Sardegna
BDM
Accademia Musicale
Tempio Pausania
IN-ITINERE
Scuola Civica di Musica di Olbia – XXII Stagione Concertistica – 2021
Concerto per le vittime di Milmeggiu
Flamenco
Dario Piga (chitarra) – Mateo Garriga (cajón)
María Keck (danza) – Mónica Clavijo Barroso (canto)
sabato 28 agosto – ore 21.30 – San Pantaleo – Olbia
Il pathos del “Flamenco” per ricordare le vittime del tragico incendio di Milmeggiu sabato 28 agosto alle 21.30 a San Pantaleo – sulle note di Dario Piga (chitarra) e Mateo Garriga (cajón) in un evento speciale, impreziosito dal canto di Mónica Clavijo Barroso e dalle danze di María Keck, fortemente voluto dall’amministrazione olbiese e dall’assessora alla cultura Sabrina Serra che dà il la al trittico sonoro nella città gallurese a cura dell’accademia Musicale Bernardo De Muro
Viaggio sul filo delle emozioni con le note struggenti e dense di pathos del “Flamenco” sabato 28 agosto alle 21.30 nella piazza della Chiesa di San Pantaleo a Olbia con il “Concerto per le vittime di Milmeggiu”: un evento speciale nel ricordo delle tredici persone, tra cui adolescenti e bambini, che persero la vita nel devastante rogo sviluppatosi dal golfo di Cugnana fin nel cuore della Costa Smeralda, organizzato dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro in collaborazione con la Scuola Civica di Musica di Olbia nell’ambito della XXII Stagione Concertistica e incastonato nel progetto In-Itinere 2021 – con la direzione artistica di Fabrizio Ruggero – realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Olbia e fortemente voluto dall’assessora alla cultura Sabrina Serra, in collaborazione con l’UniTre di Olbia e con il patrocinio e il sostegno della Regione Sardegna.
Si alza così il sipario sul ciclo di concerti a cura dell’Accademia Musicale Bernardo De Muro: «Sono felice di annunciare che anche quest’anno siamo riusciti a programmare, in collaborazione con l’Accademia Bernardo De Muro, queste bellissime serate musicali all’interno delle attività della Scuola Civica. Come di consueto un appuntamento è dedicato al ricordo delle vittime dell’incendio di Milmeggiu – ha dichiarato l’assessora Sabrina Serra -. Con queste serate abbiamo voluto ampliare l’offerta culturale della nostra città all’insegna della buona musica. Auguriamo a tutti “Buon Ascolto”, nel rispetto della normativa».
La magia del “Flamenco” tra antiche melodie e partiture originali, con passaggi virtuosistici e spazi per improvvisazioni musicali “a tema” con l’ensemble formato dal maestro Dario Piga (chitarra) e da Mateo Garriga (cajón) con Mónica Clavijo Barroso (canto) e con la danzatrice María Keck, per un concerto-spettacolo che fonde la dimensione intimistica e privata della tradizione andalusa alla forza espressiva e comunicativa di un’arte capace di toccare le corde delle mente e del cuore.
Un evento fortemente evocativo, un simbolico rito laico declinato nel linguaggio universale della musica in cui la città si riunisce idealmente presso lo storico santuario, cuore dell’ottocentesco borgo di San Pantaleo, per commemorare le vittime della tragedia, imprigionate tra il fumo e le fiamme nel vano tentativo di sfuggire alla furia divoratrice del fuoco: un dramma fortemente impresso nella memoria, come la ferita inferta al paesaggio dalla follia dei piromani, che anche quest’estate hanno continuato a imperversare sull’Isola.
Le affascinanti melodie e le metriche incalzanti e vertiginose del “Flamenco” per dar voce al dolore e al rimpianto, per rendere omaggio e ricordare le donne e gli uomini, gli adulti e i giovanissimi, che si erano appena affacciati alla vita, periti nell’incendio: l’arte e la bellezza, in una performance densa di pathos e poesia, come un monito affinché l’incubo non si ripeta mai più e insieme un messaggio di speranza nel futuro.
Tredici le vittime, tredici le vite spezzate in quel terribile 28 agosto di trentadue anni fa, otto delle quali ancora rinchiuse nelle auto, in fuga verso la salvezza: Maria Pia Lo Muscio (51 anni) insegnante elementare di Andria, Maria Antonietta Sessa (30 anni) di Torre del Greco e il figlioletto Giuseppe D’Amato, di appena due anni, oltre a una famiglia milanese – Paola Vitelli Secchia (44 anni) con la madre Anna Romano (66 anni), e i figli Barbara (di 16 anni) e Filippo (10 anni) – e a Erika Saris Mannucci (55 anni), moglie di uno dei dirigenti del servizio antincendi del Consorzio Costa Smeralda. Sopravviveranno – per poco – il docente universitario Helmut Heinz Hungerer (55 anni) e sua moglie Elisabeth (35 anni), il pensionato di San Pantaleo Giovanni Deiana e sua moglie Francesca (58 anni) che spireranno dopo alcuni giorni in ospedale. Il corpo dell’ingegnere milanese Guido Ardizzone (63 anni) verrà ritrovato solo qualche giorno dopo tra le ceneri.
«Il “Concerto per le vittime dell’incendio di Milmeggiu” è un evento particolare, che affida all’arte e alla bellezza il ricordo di coloro che non ci sono più: quest’estate, come negli scorsi anni, la piazza della chiesa di San Pantaleo risuonerà di note, per commemorare le tredici vittime del terribile incendio di Milmeggiu. Quel tragico 28 agosto del 1989 rappresenta una data indimenticabile, una giornata di dolore e di lutto per tutta la Gallura e per la Sardegna – sottolinea Sara Russo, presidente dell’Accademia Bernardo De Muro. Il “Flamenco” – una musica popolare nata in Andalusia, dalle genti gitane, e conosciuta e ammirata in Europa e nel mondo – diventa espressione sublime del compianto e dell’amarezza.
I volti delle persone scomparse, i loro sorrisi e i loro gesti, come l’eco delle loro parole riaffiorano nell’anniversario di quel giorno d’estate, in cui la serenità di un periodo di vacanze e spensieratezza è stata sconvolta dalla furia del fuoco. In un mondo ancora segnato dall’inquietudine e dalla paura degli effetti di una pandemia, lasciamo che lo spirito del “Flamenco” illumini San Pantaleo, come un ponte verso l’invisibile, per riavvicinarci alle persone care, nel rimpianto di quelle vite crudelmente spezzate: la forza catartica della musica e la bellezza consolatrice, preziosa cura per l’anima di fronte a una perdita irreparabile e all’enigma della fine».
“Flamenco” è il tema e titolo del concerto-spettacolo dedicato alla tradizionale musica gitana, tra canti e danze accompagnati dalla chitarra e dai ritmi segnati dal battito delle mani e dei piedi, espressione dei sentimenti più personali, della gioia come della sofferenza, poi evolutasi in una forma d’arte diffusa dapprima nei Cafés Chantantes e poi sui palcoscenici dei teatri, e perfino sul grande schermo, grazie ad artisti come Antonio Gades e Carlos Saura.
Fin dal Settecento il flamenco, espressione caratteristica di una minoranza, le genti gitane d’Andalusia, rappresenta una traduzione e una sintesi via via sempre più codificata degli stati d’animo, dai fondamentali canoni della tonà, la siguiriya, la soleà e il tango flamenco nel cante, accanto alla siguiriya liviana e serrana, e ancora polo, buleria, caña, alboreá e romance fino alla saetas, e ai canti di Levante e di Malaga come cartagenera, minera, granaina, jabera e malagueña oltre alle più recenti declinazioni del folklore, così come alle differenti evoluzioni del baile.
«Il Flamenco è un genere musicale ormai divenuto internazionale ma che affonda le sue radici in Andalusia, in Spagna» – sottolinea nelle note di presentazione il maestro Dario Piga –. «Il concetto di “classico” si contrappone al più generico “moderno” per via delle soluzioni sceniche usate e per la scelta musicale che si rifà a delle soluzioni virtuose ma non troppo sofisticate. La danza rappresenta sostanzialmente il nucleo ritmico che guida un canto che musicalmente e concettualmente rimane ancorato alla tradizione musicale del flamenco».
Focus sul “Flamenco” e sulla cultura andalusa, tra i canti e le danze gitane, al ritmo del compás, per una riscoperta dei testi dei cantes più antichi accanto alle moderne e inedite variazioni alla chitarra di Dario Piga, in una performance raffinata e coinvolgente, tra la malìa di melodie struggenti e la gestualità densa di pathos e quasi ieratica di una bailaora, dove le umane passioni si disvelano e si trasfigurano in forma d’arte.
Sul palco Dario Piga, raffinato interprete dello strumento a sei corde, formatosi all’Escuela de Arte Flamenco de la. Fundación Cristina Heeren a Siviglia, con docenti come Pedro Sierra, Niño de Pura, Paco Cortés, Eduardo Rebollar, Pepa Sanchez e al Conservatorio di Musica di Jerez de la Frontera, diplomatosi in chitarra flamenca al Conservatorio di Siviglia. Tra i suoi maestri Luis Balaguer, David Vargas,Marcelo de la Puebla e Laura Vital. Vincitore del premio della critica al Premio Andrea Parodi, il chitarrista e compositore ha collaborato con Paolo Fresu per i Seminari Internazionali di Nuoro Jazz, con il festival flamenco Ibérica e dal 2017 è direttore artistico del Festival “Trinidad Flamenca” a Trinità D’Agultu. Ha inciso tre album “Ahora Nada” (2012), “Don Piga” (2017) e “24” (2021) oltre al singolo di flamenco-rock “Into The Dream” (2021).
Mateo Garriga (cajón) nato a Ostrava, ha studiato chitarra classica e chitarra flamenca, palmas e cajón, perfezionandosi con CepilloÁngel Sanchéz Gonzalez e Perico Navarro, con il percussionista Jakub Kupčíka e con Jose Meda Cuba). Ha collaborato con Thiago Vásquez, Bibi Nuñez, Morenito de Triana,Virginia Delgado, Michal Cába, Václav Greif, Hana Iridiani, Adán Sánchez Caro. Si è esibito in festival come Día del Flamenco (Praga 2016), Omaggio a Paco de Lucía (Praga 2016 2017) e Ibérica (Brno 2015, 2016) e al JazzFestival Uherské Hradiště(2016).
Maria Keck – danzatrice e coreografa, diplomata al Conservatorio Superiore di Danza dell’Ungheria con un Master in musicoterapia presso l’Università di Alcalá de Henares, nei suoi corsi intreccia gli stilemi del flamenco e della danza contemporanea alla libera espressione corporea. Docente all’Exploratory Center for Flamenco Dance and Art di Novi Sad (Serbia), all’Associazione fiamminga di Pécs (Ungheria) e all’Octopont Dance Academy (Budapest, Ungheria), tiene seminari di flamenco in Serbia, Ungheria, Croazia, Inghilterra, Germania, Norvegia, Giappone e Spagna. Fondatrice e direttrice di Nuestro Aire e più recentemente di De Cobre, dal 2011 è membro del Miguel Reyes Sextet e ha creato il gruppo Ethnómada con il Trio Olivares. Collabora con la cantante Evelin Tóth nel progetto Flamenco Nuevo. Vive a Madrid, dove collabora come bailaora in vari tablao di flamenco.
Mónica Clavijo Barroso (cante), nata a Jerez de la Frontera nel 1975, è originaria di San José del Valle (Cadice) e dal 1998 vive tra Spagna e Austria. Figlia d’arte – il padre è il cantaor Chiriva del Valle – ha studiato con Ezequiel Benitez de Jerez de la Frontera (una nomination ai Latin Grammy 2020, per il miglior album di flamenco), con la cantaora María José Pérez de Almería (‘Lamp Minera’ 2015) e presso la prestigiosa Fundación de Flamenco Cristina Heeren a Siviglia, con Manuel Romero, Armando Mateos ed Esperanza Fernández. Il suo incontro con la tradizione andalusa e con il cante avviene quando, da adulta, comprende che «anche vivendo a migliaia di chilometri di distanza e nella cultura austriaca, il flamenco mi stava cercando e ne avevo bisogno».
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
Il “Concerto per le vittime dell’incendio di Milmeggiu” dà il la agli appuntamenti concertistici organizzati dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro a Olbia – una piccola ma preziosa rassegna realizzata con il patrocinio e il sostegno del Comune di Olbia e che si inserisce nella programmazione dell’estate promossa dall’assessorato alla Cultura guidato da Sabrina Serra.
In cartellone martedì 31 agosto alle 21.30 nel Cortile dell’ex Scolastico il concerto della Vilsait Jazz Band ispirato alle atmosfere de “La New Orleans degli anni ’20” a tempo di Dixieland, mercoledì 1 settembre alle 21.30 presso la Sala Concerti della Scuola Civica di Musica del MusMat il concerto del Duo Bandoneón e Pianoforte che schiera il giovane musicista bulgaro Stoyan Karaivanov al bandoneón con l’artista francese Lea Pisani allo strumento a tastiera, nel segno del Tango.
E infine il 17 settembre riflettori puntati sulla violinista Greta Puddu e sul pianista Stefano Curto che sfoglieranno insieme pagine rare e celeberrime per una serata indimenticabile.
Il “Concerto per le vittime dell’incendio di Milmeggiu” è organizzato dall’Accademia Musicale Bernardo De Muro in collaborazione con la Scuola Civica di Musica di Olbia, nell’ambito della XXII Stagione Concertistica e inserito nel progetto In-Itinere 2021 – con la direzione artistica del pianista e direttore d’orchestra Fabrizio Ruggero – e realizzato con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Olbia, grazie all’impegno dall’assessora Sabrina Serra. L’evento dal forte valore simbolico, inserito nel cartellone dell’estate olbiese e organizzato in collaborazione con l’UniTre di Olbia, gode inoltre del patrocinio dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna.
INGRESSO GRATUITO
Tutte le attività saranno svolte nell’osservanza delle prescrizioni di prevenzione anti-Covid 19 previste dalle normative vigenti. Per assistere agli spettacoli sarà necessario prenotare e lasciare i propri dati per un eventuale, corretto tracciamento.
L’ingresso ai concerti sarà consentito attraverso:
– Certificazione Verde (green pass) comprovante l’inoculazione della prima o seconda dose vaccinale o della guarigione da Sars-Cov-2 (validità 6 mesi);
– referto di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-Cov-2 (con validità 48 ore).
Per informazioni Accademia Musicale Bernardo De Muro – cell. 349.4077241su FB: https://www.facebook.com/Accademia-Musicale-Bernardo-De-Muro-311737719218086/