IL LIBRO
In 240 pagine è l’appassionato racconto di un’Italia più volte pioniera dell’informatica. Un continente che poi, per poca intraprendenza, sprofonda nel purgatorio digitale fino a risalire la china. E, da quel momento, a non fermarsi più.
A voler datare i tre periodi, di ascesa della Net economy si può parlare fra il ’94 e il 2000. L’Italia vantava una importante storia nel passato da leader mondiale nell’informatica con Olivetti che si divideva il mercato globale con IBM. Quello fu purtroppo un grande treno perso. Ma con l’esplosione della Net economy, la Sardegna dov’era?
La spiegazione di Dettori.
«C’è stato un tempo in cui la Sardegna è stata la capitale europea del web e tutto era nato da un investimento pubblico con la creazione del CRS4. È grazie a questo che il secondo giornale al mondo ad andare sul web è stato L’Unione Sarda – spiega Dettori – e considerati i successi di Video On Line, uno dei primi internet Service Provider italiani, e di Tiscali, che a un certo punto si quota e diventa leader europea». C’erano tutti i presupposti perché l’Italia potesse trasformarsi nella Silicon Valley europea. E invece, allo scoccare del nuovo millennio – marzo 2000 per la precisione, quando in America crolla l’indice Nasdaq – si spengono i sogni di gloria per una decina d’anni almeno.
Poi la luce, nuovamente, intorno al 2010 o poco oltre, quando riprende il movimento delle startup e vola alto, riuscendo in poco tempo a rinascere da quelle ceneri. Ed oggi questo movimento è una realtà. Le startup Italiane lo scorso hanno raccolto capitali da investitori privati per quasi 700 milioni di euro. Oggi il settore digitale in Italia conta mezzo milione di addetti tra servizi, contenuti, pubblicità online, commercio elettronico, software e tecnologia.
«I segnali sono chiari, – sentenzia l’autore – le startup non sono più un fenomeno avanguardista in Italia ma un dato di fatto. E sarà questo cambiamento culturale, sociale ed economico a determinare la competitività rispetto alle altre nazioni».
SARDEX
L’incontro di mercoledì sarà anche occasione di racconto e di confronto con Marco De Guzzis su una delle startup che in Sardegna ha cambiato non solo l’economia ma anche la cultura e la società: Sardex, la cui omonima moneta complementare, nata dall’idea di cinque ragazzi di Serramanna, è approdata oggi in oltre 10 mila imprese di tutta Italia e proprio in questi giorni ha
lanciato l’azionariato diffuso. Fra i primi investitori a credere nel progetto, proprio Dettori che ha dichiarato: «I dati Sardex dimostrano che questa moneta complementare contribuisce allo sviluppo territoriale circa 6 volte più dell’euro, esattamente come negli obiettivi iniziali dei cinque visionari. Sardex è l’esempio di una nuova generazione di startup nata negli ultimi anni in Italia».
GLI AUTORI
Gianluca Dettori
Si occupa di internet da oltre 20 anni e da 15 di startup e venture capital tecnologico. Dopo la laurea in Economia a Torino, entra nel gruppo Olivetti in Italia On Line, che diventerà libero.it, in qualità di marketing manager, direttore marketing e direttore commerciale. Nel 1999 ha co-fondato Vitaminic, piattaforma per la distribuzione di musica digitale su web e mobile, gestendo un team di 150 persone su 8 mercati e portandola alla quotazione sul Nuovo Mercato di Borsa Italiana nel 2000. In qualità di angel investor (im3D, Sitonline, Urbissimo, Banzai, Liquida, Vivaticket) e poi come partner di dPixel negli ultimi 10 anni ha seguito personalmente decine startup nel settore digitale e medicale. Dettori è Kauffmann Fellow e da marzo è presidente di VC Hub Italia, l’associazione che riunisce i principali attori dell’innovazione in Italia.
Debora Ferrero
Giornalista, blogger e scrittrice, è esperta di comunicazione e di imprenditorialità. Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Torino, attualmente collabora con gli uffici studi e comunicazione delle Camere di Commercio di Biella e Vercelli, con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Ivrea, con riviste estere e italiane di tessile e moda. Ha iniziato a scrivere a 17 anni e ha conosciuto e intervistato più di cento imprenditori.
ÉNTULA
È il festival letterario inclusivo per antonomasia.
Dal 2013 propone libri e autori appartenenti a qualsiasi genere letterario, in arrivo da qualsiasi parte del mondo in qualsiasi centro della Sardegna disposto ad ospitarli.
Collabora da tempo con i festival Liquida, Dall’altra parte del mare, Un’isola in rete, Tuttestorie, Racconti e paesaggio e LEI, e da quest’anno anche con Aria Acqua Luoghi.
Nello stesso cartellone appaiono scrittori, biblioteche, librerie, associazioni, scuole, strutture pubbliche e private. Tutte in armoniosa collaborazione, con l’unico ambizioso obiettivo di far diventare il consumo culturale da evento a consuetudine irrinunciabile.
Éntula per l’ambiente
Il 70% dei fan di Éntula hanno riferito di preferire i libri di carta. Lìberos si impegna pertanto a piantare quest’anno 462 alberi. Ovvero tanti quanti sono stati i libri venduti durante l’edizione ridotta e sacrificata del 2020.
Éntula – festival letterario diffuso con la Sardegna è realizzato col contributo della Regione Autonoma della Sardegna – assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, della Fondazione Sardegna e con la collaborazione di Sardex.