Scuola: Sarà davvero un ritorno alla normalità?
Uno degli argomenti di maggiore interesse tra ragazzi e adulti è la pianificazione della presenza in aula al 100% di tutti i ragazzi e bambini. Il “Ritorno alla normalità” è lo slogan che, da giorni, si cerca di difendere e portare a compimento.
La scuola è il cuore del paese, sostiene il Ministro dell’Istruzione, e, come tale, deve essere tutelato affinché la sua funzionalità si svolga nel massimo del rispetto delle norme anti Covid-19.In Italia, la maggior parte delle scuole riapriranno a partire da lunedì 26 Aprile, mentre nell’isola la situazione è più complicata. Non avendo la certezza di uscire dalla zona rossa, gli studenti sardi sono costretti a rimanere “sul filo del rasoio” per ciò che concerne il loro rientro tra i banchi scolastici.
Attualmente, a Cagliari, la maggior parte dei ragazzi svolge le lezioni da casa in dad, la didattica a distanza. Le lezioni in classe si svolgono fino alla prima media, mentre per le seconde e terze medie la possibilità di presenziare in aula è permessa solo agli alunni con disturbi dell’apprendimento. Nelle scuole superiori, invece, l’attività si svolge almeno al 50% in presenza.
Nonostante queste norme, a Cagliari, il sindaco Truzzu ha disposto la chiusura della Scuola Secondaria “Ciusa” e della Scuola dell’Infanzia plesso “Brianza”, per alcuni casi di Covid. La riapertura delle strutture avverrà soltanto dopo la sanificazione.
Anche a Quartu il virus colpisce in modo considerevole, tanto che, ben quattro licei sono stati chiusi, costringendo anche i maturandi a svolgere le lezioni da casa. Stesso destino è toccato anche al liceo Motzo, alla scuola secondaria di via Tiziano, alla scuola dell’infanzia di via Bach e alla scuola primaria di Via Prati.
Lucia Locci